Meta monetizza WhatsApp con un ingresso soft della pubblicità

Meta monetizza WhatsApp con un ingresso soft della pubblicità

Con l’introduzione degli status ads e la monetizzazione dei canali, WhatsApp entra nell’ecosistema pubblicitario del gruppo. Le stime parlano di ricavi aggiuntivi fino a 1 miliardo di dollari. Azione Meta ai massimi, con un P/E 2025 di 27 volte.

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Reazione positiva a Wall Street: titolo in rialzo del 2,9%

Dopo oltre un decennio dall’acquisizione di WhatsApp per 19 miliardi di dollari, Meta compie un passo storico: l’introduzione della pubblicità sulla popolare app di messaggistica. L’annuncio è arrivato lunedì 16 giugno e ha avuto un impatto immediato sul titolo, che ha guadagnato il 2,9% portandosi a 702 dollari, molto vicino al target price medio del consensus raccolto da MarketScreener (716 dollari).

Le novità introdotte riguardano in primo luogo gli "status ads", annunci che compariranno nella sezione Aggiornamenti (Updates) di WhatsApp, senza interferire con le conversazioni private. Gli inserzionisti potranno promuovere contenuti visuali (simili alle Stories di Instagram) con l’obiettivo di stimolare interazioni dirette con gli utenti tramite la messaggistica. Inoltre, Meta ha annunciato la monetizzazione della funzione Canali, attraverso pubblicità nei risultati di ricerca e la possibilità per gli amministratori di far pagare abbonamenti mensili per contenuti esclusivi.

Previsti ricavi addizionali fra 500 milioni e 1 miliardo di dollari

Per ora Meta non intende trarre nessun guadagno da questa attività, ma ha ipotizzato che in una fase successiva potrebbe trattenere una commissione del 10% su questi abbonamenti.

Secondo le stime riportate da Cnbc, l’iniziativa potrebbe generare ricavi addizionali compresi tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari all’anno, incrementando sensibilmente la redditività di un'applicazione finora rimasta fuori dall’ecosistema pubblicitario di Menlo Park. Una svolta resa possibile da un cambio di visione rispetto all’impostazione originaria dei fondatori Jan Koum e Brian Acton, da sempre contrari alla pubblicità e dimessisi anni fa proprio per contrasti con il management di Meta.

Il potenziale di WhatsApp come vettore di crescita era già stato sottolineato da Mark Zuckerberg, che nel 2022 lo aveva definito “il prossimo capitolo” per la società. Con oltre 3 miliardi di utenti mensili, di cui oltre 100 milioni negli Stati Uniti, WhatsApp rappresenta oggi un asset strategico per il gruppo, specie in un contesto dove le interazioni fra brand e clienti si stanno sempre più spostando verso i canali di messaggistica.

Jefferies alza il target price a 790 dollari

La novità potrebbe aumentare l’interesse degli investitori per il titolo Meta, che dall’inizio del 2025 ha guadagnato il 17%, segnando la migliore performance tra le Magnificent Seven, il gruppo di big tech che include anche Apple, Microsoft, Amazon, Alphabet, Nvidia e Tesla. Il broker Jefferies ha confermato la raccomandazione Buy, alzando il target price da 700 a 790 dollari.

Oggi Meta viene scambiata a un P/E 2025 di 27 volte, con stime che indicano per l’anno in corso ricavi pari a 188 miliardi di dollari (+14%) e un utile netto atteso di 65,6 miliardi (+5,2%). Ancora più promettente il 2026, con profitti stimati a 72,6 miliardi (+10,6%).

L’avvio della pubblicità su WhatsApp può dunque rappresentare un ulteriore catalizzatore per il titolo, consolidando il modello di business di Meta basato sull’integrazione fra le sue diverse piattaforme. L’approccio prudente adottato — limitando gli annunci alla sezione Updates — mira a preservare l’esperienza utente e a evitare un effetto dirompente. Come ha spiegato Nikila Srinivasan, responsabile di prodotto per la messaggistica business di Meta, “crediamo davvero che la sezione Updates sia il posto giusto per queste nuove funzionalità”.

La novità rappresenta un punto di svolta nella valorizzazione di un asset finora sotto-sfruttato, con prospettive di monetizzazione ancora tutte da esplorare.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: NASDAQ:META
Isin: US30303M1027
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