MFE, cda approva la fusione con Mediaset España

MFE, cda approva la fusione con Mediaset España

La ex Mediaset prosegue nella sua strategia di consolidamento nel settore televisivo europeo anche se la borsa ha reagito freddamente all’operazione.

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Approvata la fusione

Arrivato questa mattina l’annuncio dell’approvazione da parte del cda della fusione tra MediaForEurope (ex Mediaset) e la controllata spagnola, Mediaset España, avviando così il previsto processo di semplificazione del gruppo televisivo di proprietà della famiglia Berlusconi.

Con questa operazione, MFE pagherà agli azionisti di Mediaset España che voteranno contro la fusione all’assemblea fissata a marzo una cifra pari a 3,2687 euro per azione quale diritto di recesso, per un esborso massimo potenziale di 175 milioni di euro. I proprietari di azioni che voteranno a favore del merger riceveranno 7 azioni MFE A, che garantiscono ciascuna un diritto di voto, in cambio di un'azione Mediaset España e, nel caso gli azionisti votassero tutti a favore, MFE emetterebbe un massimo di 374,5 milioni di azioni A.

Nel caso in cui la fusione sarà approvata dall’assemblea con l'emissione di tutte le azioni MFE A previste (quindi senza recesso) e post cancellazione delle azioni proprie MFE A, l'azionariato di MFE vedrà Fininvest detenere il 48,27% dei diritti di voto, Vivendi il 23,35%.

Inoltre, il cda di MFE ha approvato la proposta all’assemblea di annullare tutte le 88,7 milioni di azioni di categoria A detenute (pari allo 0,66% del capitale sociale e al 5,81% di tutte le azioni A) e la contestuale riduzione del capitale sociale di MFE per un importo di 5,3 milioni di euro circa.

Le azioni ordinarie MFE A, già quotate a Milano, saranno quotate anche sulla piazza finanziaria spagnola.

La notizia è stata accolta in maniera fredda in borsa, con le azioni MFE B in calo dell’1%, mentre le A tornano in parità. Peggiore la performance di Mediaset España, in discesa di oltre il 2,5% a Madrid.

I passi precedenti

L’operazione aveva visto il primo step lo scorso anno con il lancio di un’offerta pubblica di acquisto e scambio in contanti e azioni rivolta agli azionisti di minoranza dell’emittente spagnola, con la conseguente salita di MFE all’83% di Mediaset España dal precedente 55%.

Successivamente, la famiglia Berlusconi aveva preannunciato l’intenzione di procedere ad una fusione, acquisendo la totalità delle azioni di Mediaset España, mossa decisa nell’ambito del suo obiettivo di consolidamento nel settore televisivo europeo.

La strategia

“Come stabilito, procede il percorso di MFE-MEDIAFOREUROPE verso la creazione di un gruppo mediatico paneuropeo”, dichiarava nella nota il Ceo di MFE, Pier Silvio Berlusconi.

“Il progetto di fusione approvato oggi, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia e dalla crisi economica generata dal conflitto in Ucraina, rappresenta un passo avanti nella costruzione di un polo televisivo europeo in grado di sostenere la competizione internazionale con maggiore solidità e dimensioni più adeguate”, proseguiva il manager.

Al termine del merger, “MFE-MEDIAFOREUROPE avrà il controllo al 100% delle attività spagnole e italiane della società, oltre a essere primo azionista in Germania del broadcaster quotato ProSieben-Sat1. Continua quindi il progetto verso un progressivo consolidamento cross-country: un nuovo gruppo di tv nazionali focalizzate sulla produzione di contenuti locali che potrà lavorare per costruire una piattaforma tecnologica e commerciale di grande scala a livello europeo”, concludeva Berlusconi.

Operazione attesa

Gli analisti di Equita Sim definiscono l’operazione “attesa”, sottolineando che “permette al gruppo di semplificare la struttura azionaria eliminando le minorities e potendo concentrarsi sul consolidamento del settore”.

La fusione, “secondo le stime di MFE, genererà sinergie di 55 milioni di euro in quattro anni, di cui 20 da minori costi”, ricordano dalla sim, mentre da Banca Akros sottolineano che “l’incorporazione di Mediaset España consente a MFE di aumentare la massa critica per procedere ad ulteriori operazioni di M&A”.L a principale condizione sospensiva della fusione, notano da Equita, “è l'approvazione da parte di una commissione ministeriale per le comunicazioni del trasferimento delle concessioni televisive a una nuova società che verrà costituita in Spagna”.“Il titolo continua ad essere cheap trattando con un EV/EBIT di 5 volte ed un PE per le azioni A di 4.7 volte”, concludono dalla sim milanese, confermando un rating ‘hold’ sul titolo MFE B, con target price di 0,67 euro.

Da WebSim notano che “l’annuncio dell’operazione avviene con le tempistiche previste”, mentre “il prezzo di recesso (che è il 2,31% sotto il prezzo di chiusura del titolo Mediaset España di ieri) era noto essendo una formula di calcolo fissata dalla legge” con un “prevedibile concambio senza un premio rispetto al recesso”.

“Ai prezzi di ieri, 7 MFE-A valgono il 14,77% meno del prezzo di recesso” e “tuttavia, dobbiamo ricordare che per esercitare il diritto di recesso, l’azionista spagnolo deve aver partecipato all'assemblea degli azionisti e aver votato contro la fusione”, proseguono gli analisti, anche se “data l’importante presenza di azionisti retail nel capitale di Mediaset España, è possibile che una parte delle azioni non eserciterà il recesso”.

In ogni caso, “per il gruppo MFE si tratta di una operazione EPS accretive”, mentre “è positiva a livello di EPS (circa +3%) la cancellazione delle azioni proprie”, concludono da WebSim, mantenendo la raccomandazione ‘neutrale’ sul titolo MFE B, con target price di 0,59 euro.

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