MFE (ex Mediaset), settimo trimestre in crescita ma calano gli utili


Gli investimenti effettuati nel trimestre impattano sulla trimestrale del gruppo, anche se il management si attende un continuo miglioramento della raccolta pubblicitaria ancora nel resto dell’anno.


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MFE in calo a Milano

Apertura difficile a Piazza Affari per le azioni MFE-MediaForEurope, la ex Mediaset che ora scambia con azioni MFE A e MFE B, dopo la diffusione dei dati trimestrali di questa mattina avvenuta prima dell’inizio delle contrattazioni odierne.

I titoli B della società della famiglia Berlusconi arrivano a cedere il 4% dopo circa un’ora di scambi, toccando un minimo di 0,717 euro, mentre le A cedono l’1%.

Considerando la chiusura di ieri a -3,55%, le azioni B del gruppo stanno cedendo oltre il 40% da inizio anno, non riuscendo dunque a fermare un trend negativo.

La trimestrale

I primi tre mesi del 2022 hanno visto la ex Mediaset registrare un utile netto di 2,7 milioni di euro, segnando un calo dai 52,4 milioni del 2021, mentre i ricavi netti consolidati sono aumentati del 3,1% a 654,3 milioni.

In crescita i ricavi in Italia (+3,5%), arrivati a 466,3 milioni di euro, spinti dall’andamento delle entrate pubblicitarie, risultate pari a 460,9 milioni (+2% da 452 milioni di un anno fa).

Per Media For Europe si tratta del settimo trimestre consecutivo di crescita, consolidando così il progressivo aumento della sua quota pubblicitaria di mercato.

I costi operativi consolidati sono saliti a 639 milioni dai precedenti 566,3 milioni, aumento causato dagli investimenti in contenuti non presenti nel primo trimestre 2021 nell'ambito dei programmi avviati dall’agosto dello scorso anno.

Il risultato operativo di gruppo resta positivo, anche se in calo a 15,3 milioni rispetto ai 67,9 milioni dello stesso periodo del 2021.

L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 marzo 2021 migliora a 719,6 milioni di euro dagli 869,2 milioni di inizio periodo.

Escludendo le passività rilevate a partire dal 2019, l’indebitamento finanziario netto rettificato scende a 572,8 milioni rispetto ai 689,1 milioni del 31 dicembre 2021.

Infine, la generazione di cassa caratteristica (Free Cash Flow) viene definita “molto positiva” dalla società, attestandosi a 222,4 milioni e in netta crescita rispetto ai 177,5 milioni dei primi tre mesi 2021.

Confermati gli obiettivi

Anche alla luce di questi risultati, il gruppo MFE conferma l’obiettivo di conseguire una generazione di cassa caratteristica positiva nel corso dell’esercizio 2022.

Conferma anche per la guidance 2022 dei costi operativi di 1,8 miliardi di euro, con una stima di incremento dei ricavi pubblicitari dell’1%.

Se la raccolta pubblicitaria di MFE in Italia ha mantenuto un trend di crescita (+2%), questo andamento positivo è stato confermato anche nei primi quattro mesi dell’anno e secondo la società “per il momento non si sono registrati da parte degli inserzionisti richieste di cancellazione nelle campagne pianificate”.

Secondo il cfo del gruppo, Marco Giordani, nel caso in cui le incertezze attuali dovessero portare ad un andamento più debole della pubblicità, ci sono spazi “per ridurre i costi fino al 3%” rispetto alla guidance indicata.

La previsione è resa possibile dal solido posizionamento editoria, dalla considerevole quota detenuta nel mercato pubblicitario e dalla capacità di adeguare tempestivamente il profilo dei costi all’andamento della raccolta pubblicitaria.

La view degli analisti

Alla luce dei conti del primo trimestre, gli analisti di Intesa Sanpaolo confermano la raccomandazione ‘add’ sul titolo MFE.

Secondo questi esperti, “la guidance del management può essere ancora realistica, ipotizzando un peggioramento del trend della pubblicità nei prossimi trimestri e l’adattamento dei costi operativi”, con i maggiori risparmi visti nei trimestri rimanenti.

Degli analisti di Equita Sim parlano di “primo trimestre più debole per maggiori costi”, con una “migliore generazione di cassa”.

In particolare, spiegano dalla sim, “i risultati del primo trimestre in Italia sono più deboli delle attese per l’incremento dei costi operativi, riteniamo legati ai diritti della Coppa Italia, della Supercoppa e al contratto di raccolta pubblicitaria con Dazn. La pubblicità è cresciuta dell'1,6% nel primo trimestre e anche aprile è stato positivo. In Spagna (risultati trimestrali già noti) la pubblicità ad aprile è invece in calo a doppia cifra”, mentre è “positiva e superiore alle attese la generazione di cassa nel trimestre, pari a circa 105 milioni”.

Alla luce di questi risultati, da Equita mantengono su MFE A il rating ‘buy’ con prezzo obiettivo a 0,95 euro, mentre su MFE B la raccomandazione è ‘hold’ con target price a 1,19 euro.

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