Microsoft: accordo con Nvidia e Nintendo per Call of Duty


Per evitare che la maxi-acquisizione di Activision Blizzard (69 miliardi di dollari) rischi di essere bloccata dalle diverse antitrust, il colosso del software ha concesso per 10 anni la distribuzione del suo gioco di maggiore successo alle piattaforme concorrenti.


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Gli accordo annunciati martedì dal presidente Brad Smith

Pur di concludere la maxi-acquisizione di Activision Blizzard, Microsoft è scesa a patti con i principali concorrenti nel settore del gaming e martedì 21 febbraio ha annunciato due accordi di grandissima importanza con Nintendo e con Nvidia. Accordi che negli auspici del presidente di Microsoft, Brad Smith, dovrebbero indurre le autorità antitrust degli Stati Uniti, dell’Unione europea e della Gran Bretagna a superare la loro diffidenza nei confronti dell’acquisizione di Activision Blizzard, l’azienda Usa che produce e distribuisce alcuni fra i giochi più diffusi al mondo, fra i quali Call of Duty e Candy Crash.

L’accordo con Nvidia prevede una partnership della durata di 10 anni fra le due aziende che permetterà di portare l’intero catalogo di Activision su GEForce Now, la piattaforma creata da Nvidia per la distribuzione in streaming di videogiochi. Secondo il presidente di Microsoft, con questa intesa sono state superate tutte le perplessità che Nvidia aveva manifestato verso l’acquisizione di Activision, e anzi adesso Nvidia sta offrendo tutto il suo supporto nel confronto con le autorità antitrust per facilitare il via libera all’operazione.

La più grande acquisizione nella storia del settore tech

Annunciata nel gennaio 2022, l’acquisizione valuta Activision Blizzard 69 miliardi di dollari e se dovesse andare in porto sarebbe la più grande acquisizione mai realizzata nel settore tecnologico. Con circa 8 miliardi di ricavi  nel 2022, Activision darebbe una sostanziale spinta alla crescita di Microsoft nel settore gaming, dove il colosso del software produce e vende la console Xbox realizzando un fatturato di circa 16 miliardi di dollari, pari all’8% dei suoi ricavi totali.

Oggi il prodotto di punta di Microsoft è il pacchetto Xbox Game Pass, venduto in abbonamento a 10 dollari al mese, che dà ai giocatori la possibilità di accedere a una library di oltre 300 titoli per giocare su Xbox o su pc. Con l’abbonamento superiore a 15 dollari al mese si acquista la possibilità di giocare via cloud su ogni tipo di supporto, anche tablet o smartphone.

Londra ha chiesto la vendita a terzi di Call of Duty

Al momento, però, Microsoft deve affrontare un’ostilità piuttosto esplicita delle diverse autorità antitrust, preoccupate della posizione dominante che il gruppo arriverebbe a detenere, con il rischio di assistere in futuro a un aumento dei prezzi dei giochi o a una limitazione all’innovazione nel settore.

I riflettori sono puntati soprattutto su Call of Duty, il vero blockbuster di Activision, il gioco più redditizio che sia mai stato inventato. Tanto è vero che nelle settimane scorse la CMA, l’antitrust britannico, aveva detto che avrebbe potuto dare il via libera all’acquisizione di Activision se Microsoft si fosse impegnata a cedere a terzi Call of duty. “Piuttosto, preferisco che boccino l’intera acquisizione. Non è pensabile cedere Call of Duty”, ha risposto ieri il presidente del colosso americano Brad Smith. Ma era solo una parte della risposta: la seconda parte è stato l’annuncio di un accordo con Nintendo che permetterà alla Casa giapponese di avere per 10 anni Call of Duty fra i suoi giochi, utilizzabile anche sulla sua console Switch.

Prosegue il corteggiamento verso Sony

All’appello manca Sony, l’altra grande protagonista del mondo dei videogame, titolare della console PlayStation. L’anno scorso Microsoft aveva offerto a Sony un accordo simile a quello siglato con Nintendo, ma da Tokio non  è mai arrivata una risposta. Martedì Smith ha esortato pubblicamente Sony a chiudere un’intesa per garantire la più ampia diffusione a Call of Duty. “Sono pronto a firmare in ogni momento”, ha detto di fronte a una platea di giornalisti impugnando una penna nella mano destra.

A Wall Street titolo in calo come tutto il mercato

La Commissione Ue dovrebbe chiudere l’istruttoria sull’operazione Microsoft-Activision il prossimo 11 aprile, ma uno slittamento è sempre possibile. La CMA di Londra ha fissato la conclusione dell’indagine per il 26 aprile. Negli Stati Uniti l’esame della Federal Trade Commission avrà probabilmente tempi più lunghi.

Ieri sera a Wall Street Microsoft ha chiuso in calo del 2% a 252,67 dollari, una flessione in linea con la discesa dell’intero mercato azionario americano. Dall’inizio dell’anno il titolo è salito del 5% e oggi accusa ancora un calo del 12% rispetto a 12 mesi fa. Su 51 analisti che coprono il titolo, 45 consigliano di comprare le azioni ela media dei target price è 292 dollari (+15% sul prezzo attuale).

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