Microsoft: AI e multipli elevati. Un'analisi del rischio/rendimento

La view degli analisti è fortemente positiva con il consensus che indica un target price di 510 dollari. I multipli, però, sono sopra la media e l’upside immediato sembra limitato. Titolo più attraente per investitori con un’ottica di medio termine.

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Nel 2025 è il secondo migliore titolo fra i Magnifici 7

Microsoft è tornata al centro del radar degli investitori growth-oriented, con il titolo a meno del 2% dai massimi storici di luglio 2024. Il rally di maggio 2025 (+16%) è stato il migliore su base mensile da oltre tre anni, ed è stato sostenuto dal miglioramento della crescita di Azure, la divisione che fornisce servizi di cloud,oltre che da una rinnovata rotazione verso i titoli tecnologici ad alta capitalizzazione. La domanda che si pongono molti investitori istituzionali è se il titolo, ai prezzi attuali, offra ancora un upside adeguato.

Come mostra il grafico di Bloomberg che pubblichiamo qui sotto, fra i Magnifici 7 Microsoft è il secondo miglior titolo dall’inizio dell’anno con un rialzo del 9%.

La crescita di Azure torna a sorprendere

Nel periodo gennaio-marzo 2025, corrispondente al terzo trimestre dell’esercizio 2024-2025, Microsoft ha battuto le stime su ricavi e utile netto. In particolare, Azure ha registrato una crescita del 33% su base annua, con una forte accelerazione rispetto ai trimestri precedenti. A detta della Cfo Amy Hood, il contributo maggiore è arrivato dai servizi non-AI (come storage, sicurezza, database), mentre la componente AI, che include capacità computazionale per OpenAI, modelli proprietari, e servizi Copilot, mostra una crescita costante ma su base ancora minoritaria.

Secondo gli analisti di TD Cowen, i ricavi di Azure legato all’AI passeranno dai 4 miliardi di dollari del 2024 a 24 miliardi nel 2026, sostenuti dalla domanda di infrastrutture AI as-a-service e dalla crescente adozione di servizi di intelligenza artificiale da parte delle aziende clienti. Due giorni fa il broker ha alzato il target price da 490 a 540 dollari per azione grazie a una revisione al rialzo degli scenari di crescita impliciti.

Valutazione non a buon mercato con un P/E di 30 volte

Il titolo Microsoft tratta attualmente a un P/E di 30 volte sugli utili del prossimo esercizio (2025-2026) , superiore sia alla media decennale della società (26 volte) sia al multiplo dell’indice Nasdaq100 (26 volte). Il consensus di Bloomberg include 72 raccomandazioni, di cui 66 Buy eseiHold. Il consensus di Market Screener indica un target price medio di 510 dollari, con potenziale di rialzo limitato all’11%.

Proprio il contenuto upside alimenta opinioni diverse fra gli investitori. Nancy Tengler (Laffer Tengler Investments), intervistata da Bloomberg, ha dichiarato che l’AI sta diventando un driver stabile nei ricavi cloud, ma ha anche segnalato che dopo il recente rialzo la spinta positiva del titolo potrebbe venire meno.

Diversamente, Kevin Walkush (Jensen Investment Management) ritiene che Microsoft sia “una delle migliori opportunità long nell’ambito AI”, grazie alla capacità del gruppo di “monetizzare l’attività in modo continuativo e con alti margini”.

Il vantaggio competitivo che giustifica multipli elevati

L’alta valutazione del titolo impone una considerazione prudente del rapporto rischi/benefici. Fra i fattori di possibile downside non bisogna dimenticare una potenziale compressione dei multipli in caso di mutamento negativo dello scenario macro e un rischio regolatorio per possibile provvedimento antitrust.

A fronte di questo, il vantaggio competitivo di Microsoft resta intatto: l’azienda controlla uno dei più estesi ecosistemi software al mondo, integra verticalmente infrastruttura (Azure), productivity (Office, Teams) e AI (OpenAI, Copilot), ed è in grado di diffondere innovazione in modo trasversale sui clienti privati, sulle imprese e sulla pubblica amministrazione.

Microsoft resta un titolo “core” per chi vuole avere una posizione strategica nel comparto AI. È sicuramente più attraente per investitori con un orizzonte di medio termine (24 mesi e più), ai cui occhi i multipli elevati appaiono più giustificati.

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