Microsoft ha il via libera per l’acquisizione di Activision


L’operazione da 69 miliardi di dollari è stata autorizzata dall’autorità antitrust britannica dopo un lungo negoziato. Per i prossimi 15 anni Microsoft non potrà utilizzare i diritti sui giochi via streaming, ma li cederà alla francese Ubisoft.


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La più grande acquisizione nel settore del videogaming

Un anno e nove mesi dopo l’annuncio dell’accordo per acquistare Activision Blizzard, Microsoft ha finalmente ottenuto l’ultima necessaria approvazione dell’antitrust britannica per concludere l’operazione da 69 miliardi di dollari, la più grande acquisizione mai realizzata nel settore dei videogame.

L’annuncio è stato dato venerdì 13 ottobre dalla Competition Market Authority (CMA) di Londra, che da aprile teneva sulla graticola il colosso americano del software, negando il suo assenso a un’acquisizione che, a suo giudizio, avrebbe potuto strangolare nella culla il nascente mercato del gaming online. Dopo mesi di trattative, la soluzione è arrivata con la rinuncia di Microsoft a utilizzare nel cloud i diritti relativi ai giochi di Activision. Per i prossimi 15 anni questi diritti (compresi quelli di Call of Duty) saranno ceduti al gruppo francese Ubisoft, che pagherà al colosso americano una cifra che al momento non è stata resa nota.

Reazioni modeste in Borsa: Ubisoft guadagna l’1,4%

Sui mercati azionari non ci sono reazioni significative dopo un annuncio che ormai era ampiamente atteso: nel pre-market americano le azioni Microsoft sono scambiate a 329,8 dollari, in calo dello 0,4% dalla chiusura di giovedì sera (331,16 dollari). Le azioni Activision sono rimaste invariate dopo aver chiuso a 94,54 dollari nelle contrattazioni after hours del giorno precedente, appena al di sotto del prezzo di acquisizione di 95 dollari per azione. A Parigi le azioni Ubisoft salgono dell’1,4% a 29,5 euro.

Giochi in cloud utilizzabili anche con sistemi operativi non Windows

“Con la vendita dei diritti di streaming cloud di Activision a Ubisoft, ci siamo assicurati che Microsoft non possa avere un controllo su questo mercato importante e in rapido sviluppo”, ha dichiarato Sarah Cardell, Ceo della CMA. L’accordo permetterà a Ubisoft di offrire i contenuti di Activision con qualsiasi modello commerciale, anche attraverso servizi di abbonamento a più giochi. Contribuirà inoltre a garantire che i fornitori di giochi cloud siano in grado di utilizzare sistemi operativi non Windows per i contenuti di Activision.

Il cloud gaming è visto come la prossima frontiera del settore, in quanto offre servizi in abbonamento che consentono alle persone di giocare in streaming proprio come farebbero con i film o gli spettacoli su Netflix. Potrebbe anche eliminare la necessità di costose console e gli utenti potrebbero giocare su pc, cellulari e tv.

Accordi per la distribuzione dei giochi anche con Nintendo e Nvidia

Fra tutte le autorità antitrust, quella britannica è quella che ha dato più filo da torcere a Microsoft. Infatti, a maggio l’Unione europea ha dato il suo via libera all’operazione dopo avere negoziato alcune garanzie. Negli Usa la Federal Trade Commission (FTC) ha tentato di bloccare l’acquisizione, ma lo scorso luglio la sentenza di un giudice ha stabilito che non aveva il diritto di farlo.

Nei negoziati con le diverse autorità Microsoft ha cercato di dimostrare che non renderà i giochi esclusivi. A febbraio il gigante tecnologico statunitense ha firmato un accordo per portare i giochi della sua console Xbox sul servizio di cloud gaming di Nvidia e ha firmato un altro accordo decennale per portare Call of Duty ai giocatori di Nintendo nello stesso giorno in cui il gioco è fruibile su Xbox, "con piena parità di funzionalità e contenuti".

17,3 miliardi di dollari il fatturato Microsoft nei giochi

Nell’ultimo bilancio di Microsoft le attività nel videogaming (hardware e software) hanno realizzato un fatturato di 17,3 miliardi di dollari, pari all’8,2% del fatturato totale del gruppo. Activision Blizzard si avvia a chiudere il 2023 con ricavi pari a 9,5 miliardi di dollari.

Omdia, una società di ricerca, stima che i servizi abilitati al cloud gaming, come Xbox Game Pass Ultimate e PlayStation Plus Premium, genereranno 3,2 miliardi di dollari nel 2023, rappresentando solo il 2% della spesa totale dei consumatori per i giochi. Gli analisti prevedono che questa cifra raddoppierà nei prossimi cinque anni.

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