Microsoft: l’indagine dell’Antitrust non preoccupa Wall Street
La Federal Trade Commission ha avviato un’inchiesta per presunto abuso di posizione dominante su licenze software, cloud e servizi di AI. Sarà probabilmente l’ultimo atto della presidente della FTC, Lina Khan, destinata ad essere sostituita da Trump. Fra gli accusatori anche la piattaforma Zoom e Salesforce
L’azienda ha ricevuto una lunghissima richiesta di informazioni
La Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha aperto un'ampia indagine antitrust su Microsoft che riguarda anche le sue attività di licenze software e di cloud computing. L'indagine è stata approvata dalla presidente della FTC, Lina Khan, poco prima della sua probabile uscita di scena a gennaio 2025, quando è presumibile che il nuovo presidente Donald Trump deciderà di sostituirla con qualche personaggio di area repubblicana, probabilmente più morbido nei confronti delle imprese.
A quanto riferisce Bloomberg, l’indagine della FTC spazia su tutte le attività del colosso del software, dal cloud computing alle licenze di software, dai servizi di cybersicurezza ai prodotti di intelligenza artificiale.
Dopo più di un anno di colloqui informali con concorrenti e partner commerciali, l’autorità antitrust ha presentato a Microsoft una richiesta dettagliata di informazioni, lunga alcune centinaia di pagine.
Le accuse di Zoom e Salesforce
Ad esempio, aziende come Zoom e Slack di Salesforce hanno detto alla FTC che la pratica di Microsoft di dare gratuitamente il suo software di videoconferenza Teams in un pacchetto con prodotti software popolari come Word ed Excel è anticoncorrenziale e rende più difficile la loro attività commerciale.
NetChoice, un gruppo di pressione che rappresenta le aziende online, tra cui Amazon e Google, che competono con Microsoft nel cloud computing, ha criticato le politiche di licenza di Microsoft e l'integrazione di strumenti di intelligenza artificiale in Office e Outlook.
“Dato che Microsoft è la più grande azienda di software al mondo, dominante nel settore della produttività e dei sistemi operativi, la portata e le conseguenze delle sue decisioni in materia di licenze sono straordinarie”, ha dichiarato il gruppo.
Finora, Microsoft era stata risparmiata dalla campagna dell’Antitrust Usa contro le presunte pratiche anticoncorrenziali delle aziende Big Tech. Infatti, sotto la guida di Kahn sia Meta che Apple e Amazon sono state accusate dal governo degli Stati Uniti di mantenere illegalmente dei monopoli. Google sta affrontando due cause, tra cui una in cui un giudice ha stabilito che ha ostacolato illegalmente la concorrenza tra i motori di ricerca online.
In passato Trump aveva favorito Microsoft
Il Ceo di Microsoft, Satya Nadella, ha testimoniato al processo di Google, affermando che il gigante della ricerca utilizzava accordi esclusivi con gli editori per bloccare i contenuti utilizzati per addestrare l'intelligenza artificiale.
Non è chiaro se Trump sarà meno severo nei confronti delle Big Tech rispetto alla presidenza Biden. E’ facile ricordare che in passato Microsoft aveva beneficiato delle politiche di Trump. Nel 2019, il Pentagono le ha assegnato un contratto di cloud computing da 10 miliardi di dollari, contratto che Amazon si aspettava di vincere. In seguito Amazon ha affermato che Trump ha esercitato pressioni improprie sui funzionari militari per evitare che il contratto andasse a AWB (Amazon Web Services).
Wall Street pacifica, quasi ignora la notizia
La notizia dell’indagine, riportata mercoledì da Bloomberg e da altri media, non è stata commentata né da Microsoft, né dalla FTC. A Wall Street non ci sono state particolari reazioni: il titolo ieri ha chiuso a 422,99 dollari, in calo dell’1,1%, in una giornata di generale debolezza dei titoli tech.
Microsoft dall’inizio dell’anno è salita solo del 14%, contro il +26% dell’S&P500.
La società gode di un favore unanime fra gli analisti, con 50 raccomandazioni di acquisti (Buy o Outperform) su un totale di 55 broker che coprono il titolo. La media dei target price è 504 dollari e indica un’aspettativa di rialzo del 19%.
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