Microsoft scatenata con l’AI: progetta data center da 100 miliardi
Non confermata, la notizia ha fatto salire ieri tutte le società americane legate all’intelligenza artificiale (ma non Nvidia). Oggi un data center di ultima generazione costa 1 miliardo di dollari. Jefferies alza il target price a 550 dollari (+30% sul prezzo attuale).
Nel 2023 il totale degli investimenti di Microsoft è stato di 41 miliardi
Lunedì 1° aprile il broker americano Jefferies ha diffuso il nuovo report del suo analista Brent Thill che, entusiasta dei successi che Microsoft sta ottenendo nella diffusione dell’intelligenza artificiale, ha confermato la raccomandazione Buy e ha alzato il target price da 465 dollari a 550 dollari (circa il 30% in più dell’attuale quotazione).
Poche ore dopo a Wall Street, aperta nel lunedì di Pasqua, si è diffusa la notizia che il gruppo di Redmond si appresta a investire l’incredibile cifra di 100 miliardi di dollari per costruire, insieme ad OpenAI, un gigantesco data center per gestire software di intelligenza artificiale.
Se confermata, si tratterebbe di una iniziativa di rottura nell’industria tecnologica mondiale. Basti pensare che oggi l’investimento richiesto per costruire un data center di ultimissima generazione è di circa 1 miliardo di dollari. Nel 2023 il totale degli investimenti realizzati da Microsoft è stato di 41,2 miliardi di dollari, e per superare i 100 miliardi di investimenti bisogna mettere insieme tutti quelli realizzati dal gruppo negli ultimi quattro anni (104,3 miliardi).
Rialzo corale dei titoli legati all’AI
Lunedì Microsoft non ha confermato la notizia diffusa da The Information, un’agenzia di stampa di San Francisco specializzata sull’industria tecnologica americana. A Wall Street il titolo ha chiuso in rialzo dello 0,9% a 424,57 dollari e ha trainato all’insù un bel po’ di altre società legate all’intelligenza artificiale, come Marvell Technology (+3,2%), Micron Technology (+5,5% ) , Advanced Micro Devices –AMD (+1,5% ), ma non Nvidia, rimasta sostanzialmente invariata.
Sono salite anche Super Micro Devices (+2%) e Dell Technologies (+4%), entrambe produttrici di server per l’AI.
Gli investitori hanno subito immaginato che la costruzione di un data center da 100 miliardi di dollari richiederà tantissimi componenti, dalle unità di elaborazione grafica ai chip di memoria, server e hardware di ogni tipo. Secondo l'articolo di The Information, "gran parte del costo del progetto" risiederebbe nel garantire i chip necessari per alimentare il centro dati immaginato.
Jefferies: Microsoft principale beneficiario dell’AI generativa
All’oscuro del progetto del mega-data center, l’analista di Jefferies aveva scritto: "Riteniamo che Microsoft sia il principale beneficiario della AI generativa, in grado di trarre vantaggio dalle opportunità sia infrastrutturali (con Azure) che di app (con la serie di Copilot), cogliendo la maggior parte di questa opportunità di trasformazione”.
Oggi Microsoft è il secondo fornitore al mondo di servizi cloud, dietro ad Amazon. Secondo Jefferies, il gruppo di Redmond è fra quelli che beneficeranno maggiormente della crescente spesa delle aziende per dotarsi di servizi di AI. Nel quarto trimestre del 2023 Azure, la divisione di Microsoft che gestisce il cloud, ha registrato una crescita dei ricavi del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Almeno sei punti percentuali di questa crescita sono da attribuire ai servizi di AI.
Il rapporto fra P/E e target price
Quanto all’innalzamento del target price a 550 dollari, l’analista Brent Thill lo giustifica in modo molto semplice: oggi il consensus degli analisti stima che l’utile di Microsoft arriverà nel 2026 a 115,8 miliardi (dai 72,3 miliardi del 2023), con un Eps (utile per azione) di 15,63 dollari, rispetto ai 9,68 dollari del 2023. Se nei prossimi anni Microsoft manterrà un P/E (rapporto prezzo/utili) di 36 volte, l’innalzamento dei profitti spingerà le azioni a superare i 560 dollari entro due anni.
Oggi dei 57 analisti che coprono Microsoft, FactSet ne registra 54 che raccomandano di comprare le azioni e nessuno che consiglia di vendere. La media dei target price è 470 dollari, che indica un’aspettativa di rialzo del 10%.
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