Minaccia estera sull’Italia: dopo Atlantia, Banco Bpm


Come risponderà Unicredit al nuovo affondo dei francesi nel Nord Italia? Non c’è solo Banco Bpm in pericolo di perdita dell’indipendenza, su Atlantia ci sono gli occhi di Florentino Perez: IlSole scrive che in caso di Opa, il governo farà scattare il Golden Power.


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PIAZZA AFFARI

La borsa di Milano è da due giorni alla ribalta, ieri con l’arrivo di un’offerta su Atlantia ed oggi con la notizia dell’ingresso in forze del Credit Agricole in Banco Bpm: la banca francese, già presente in Italia con la ex Cariparma e con l’ex Creval, si è presa il 9,2% del capitale.

RISIKO BANCARIO

L’operazione non è ostile, anche perché non è stata accompagnata dalla volontà di salire ulteriormente, ma di certo a Piazza Meda, la sede del Banco Bpm a Milano, non sono stati informati della mossa di quello che oggi è un loro partner importante nel credito al consumo.

Nella nota, diffusa dopo la chiusura di Wall Street, l’istituto francese guidato in Italia da Giampiero Maioli spiega che l’operazione testimonia «il forte apprezzamento» della banca italiana, valutata «una realtà solida, con un outlook positivo sul piano finanziario e un management forte e con un comprovato track-record».

I francesi dicono di voler “consolidare la relazione strategica e di lungo termine» con la banca guidata da Giuseppe Castagna, fino a ieri attivo nel cercare un percorso di aggregazione in Italia. Banco Bpm dice di riconoscere «la qualità e l’importanza dell’investitore», nonché «l’apprezzamento espresso per la nostra banca» che rappresentano «un riconoscimento del valore e delle potenzialità di Banco Bpm». Credit Agricole ha costruito le sue posizioni in Italia in questo modo, entrando nel capitale con una quota importante, ma non decisiva, è stato così di recente con il Creval: dal 5% iniziale si è passati al lancio dell’OPA.
Il future dell’indice Dax di Francoforte è in rialzo dello 0,5%.

ASIA PACIFIFO

La borsa di Tokyo è poco mossa nel finale di seduta. Sulla parità anche Shanghai. Scendono per il terzo giorno consecutivo i tech della Cina: indice Hang Seng Tech -3%. Il calo, anticipato ieri a Wall Street dagli ADR, segue la notizia della riduzione della quota del fondo californiano Sequoia, in Meituan. Tencent, in calo di quasi il 2%, ha detto ieri sera di aver rinunciato al progetto di lancio di un servizio di game streaming analogo a quello di Amazon. Lo stop all’iniziativa arriva a circa un anno dal no delle autorità di controllo di Pechino alla richiesta di fusione di due società piattaforme.

La borsa degli Stati Uniti ha chiuso in lieve rialzo, ma lontano dai minimi di seduta. L’S&P500, arrivato a perdere lo 0,7%, al termine ha segnato un guadagno dello 0,4%.

SALE LA NOIA

Protagonisti della giornata i titoli delle società dei beni di prima necessità e della farmaceutica. Pfizer ha chiuso in rialzo di oltre il 4%. Nuovo massimo della storia per WalMart. “Quel che è noioso è meraviglioso”, ha scritto ieri sera in una nota Mike Wilson di Morgan Stanley. Lo strategist per l’azionario statunitense ricorda che il movimento di ieri è solo l’ultima conferma del buon momento di settori difensivi, di solito definiti noiosi. “E stiamo raddoppiando le posizioni su questo tema, in concomitanza con il venir meno del rally dei settore value e growth”.

BOND

Governativo a dieci anni a 2,65%, sui massimi di medio periodo. Lo spread due anni-dieci anni è 16 punti base, oltre venti punti base sopra i minimi toccati alla fine della scorsa settimana. L’improvviso irripidimento della curva dovrebbe essere transitorio, ha detto Kelsey Berro, fixed income portfolio manager a JPMorgan Asset Management. “Stiamo vedendo un re steepening tattico, ma a breve la curva tornerà ad invertirsi”. A guidare lo schiacciamento sarà il movimento dei tassi di mercato a breve scadenza, destinati a salire ancora per effetto delle intenzioni della banca centrale.

BITCOIN

In quel che si potrebbe definire un comizio pro criptovalute tenutosi a Miami, il miliardario Peter Thiel ha presentato la sua lista dei nemici del bitcoin. Il primo della lista è Warren Buffett, il “nonno sociopatico di Omaha”. Thiel, da qualche anno uno dei più importanti sostenitori di Donald Trump, ha detto che gli altri nemici sono i grandi banchieri di New York, tra cui, Jamie Dimon di JP Morgan.

BTP

È di circa 375 milioni di euro il conto che le casse dello Stato italiano pagano per il momento in questo 2022 burrascoso. A tanto ammonta infatti l’extra-costo che il Tesoro si troverà idealmente a versare in ciascuno dei prossimi anni per finanziare i quasi 80 miliardi di titoli a medio-lungo termine (e i 37 miliardi di BoT) emessi nei primi tre mesi a un tasso medio dello 0,42%, oltre 4 volte superiore a quanto registrato nel 2021. Il bilancio rischia però di essere provvisorio e le spese aggiuntive di lievitare a due miliardi se si guarda all’intero anno.

TITOLI

Atlantia. Il Sole 24 Ore afferma che il governo sta seguendo le mosse di Florentino Perez, l’arma del Golden Power è pronta.
“Le norme emanate, compreso il decreto legge Ucraina ora all’esame del Parlamento, hanno reso sempre più ampio lo scudo del golden power. Se Pérez o altri soggetti ostili proveranno a conquistare Atlantia, lo stop del golden power è quasi certo. Vale anche per società controllate strategiche come Adr (Aeroporti di Roma). Al momento, certo, non ci sono atti formali di alcun genere. La procedura dello scudo scatta con una notifica alla Presidenza del Consiglio della società interessata. Nulla di tutto questo finora. Ma la diffusione della notizia della possibile Opa ha innalzato la tensione. Le procedure, se necessario, sono pronte. Collaudate, consolidate, l’esame dei carteggi a palazzo Chigi spazia ormai in ogni settore”.

Telecom Italia. Il cda di Tim fa ufficialmente calare il sipario sulla manifestazione di interesse di Kkr per un’Opa totalitaria sulla compagnia telefonica. Visto “che Kkr ha ritenuto di non confermare la precedente manifestazione d’interesse e il prezzo ivi indicato”, si legge nella nota di Tim diffusa dopo la riunione del board, il cda «ha deliberato all’unanimità di non ritenere opportuno, in questa fase, dare seguito alla richiesta di due diligence».

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