Mini bond futures, Euronext apre il mercato dei derivati obbligazionari al retail

Con il debutto dei nuovi Fixed Income Derivatives su Euronext Derivatives Milan, anche gli investitori privati possono oggi accedere ai future sui principali titoli di Stato dell’Eurozona in una versione “mini”, ridotta nel nozionale e pensata per essere più accessibile. Il progetto, che richiama l’esperienza positiva del mini-Fib, mira a stimolare l’interesse del retail verso il reddito fisso e al tempo stesso a fornire strumenti più flessibili anche a gestori e operatori buy-side.
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L’esordio dei mini future obbligazionari
Il lancio riguarda i primi contratti mini-future obbligazionari con regolamento in contanti e taglio ridotto, pensati per ampliare la gamma degli investitori coinvolti. L’offerta iniziale comprende il Btp decennale e trentennale, l’Oat francese, il Bund tedesco e il Bono spagnolo, tutti con scadenza decennale.
La differenza principale rispetto ai contratti Eurex risiede nelle dimensioni: se i future classici hanno un capitale nozionale di 100.000 euro, i nuovi contratti Euronext sono ridotti a 25.000 euro, cioè tre quarti in meno. Inoltre, il regolamento a scadenza è in cash settlement, una formula che semplifica l’integrazione nei sistemi di negoziazione dei broker retail. Il gruppo ha dichiarato che l’obiettivo è favorire la crescita del mercato obbligazionario derivato, non sostituendo i contratti già esistenti ma completandoli con uno strumento innovativo e più adatto alle esigenze dei risparmiatori e degli asset manager minori.
Un modello che segue il successo del mini-Fib
Questa innovazione non nasce dal nulla, ma si inserisce sulla scia di un precedente di successo: il mini-Fib, il primo derivato introdotto sul mercato IDEM di Borsa Italiana espressamente pensato per i piccoli investitori. Come noto, il mini-Fib vale un quinto del contratto principale sul Ftse Mib: con l’indice a quota 42.000 punti, un contratto mini corrisponde a 42.000 euro (1 euro a punto), mentre il contratto maggiore vale circa 210.000 euro (5 euro a punto).
Oggi, a distanza di anni, il mini-Fib si è consolidato come uno degli strumenti più utilizzati dagli investitori individuali: scambia oltre 7.000 contratti giornalieri, una media che rappresenta quasi la metà del volume del Fib maggiore, che si attesta attorno a 16.000 contratti. I mini future sui titoli di Stato riprendono questa logica di democratizzazione del trading.
Le caratteristiche tecniche dei nuovi contratti
Ogni mini future obbligazionario ha un capitale nozionale di 25.000 euro: il valore di un punto equivale a 250 euro, mentre quello di un tick, cioè il movimento minimo di quotazione di 0,01 punti, corrisponde a 2,5 euro. Essendo future sui bond, la quotazione avviene in termini di prezzo del titolo sottostante e non di rendimento.
Un esempio pratico: se il contratto quota 105,15 punti, il valore complessivo del mini-future è pari a 26.287,5 euro (250 euro moltiplicato per 105,15). La gestione dei margini è affidata a Euronext Clearing, la controparte centrale del gruppo, mentre la liquidità dei contratti è garantita da market maker appositi.
Il ruolo dei market maker
"Siamo felici di utilizzare la nostra competenza, maturata in più di vent’anni di market making sui mercati Fixed Income elettronici, per fornire liquidità su questi nuovi interessanti strumenti", ha commentato Matteo Rolle, responsabile del trading in conto proprio e del market making di Banca Sella Holding.
Grazie alla loro presenza, i contratti risultano negoziabili in maniera continua e con un orario esteso, dalle 8 alle 22. Ogni prodotto viene proposto sulle tre scadenze trimestrali più vicine del ciclo marzo-giugno-settembre-dicembre. In totale, in questa prima fase, sono quotati 15 strumenti: tre scadenze per il Btp a 10 anni, tre per il Btp a 30 anni, tre per l’Oat decennale, tre per il Bund decennale e tre per il Bono decennale.
Le strategie possibili
Sebbene concepiti per facilitare l’accesso al mercato dei future obbligazionari, i mini future restano strumenti complessi e adatti a una clientela consapevole.
I mini future sui bond possono essere utilizzati in ottica direzionale, per scommettere sull’andamento dei rendimenti, ma anche per strategie più complesse come lo spread trading. Una combinazione tipica prevede una posizione long su un Btp decennale future e una posizione short su un Bund future, con l’obiettivo di trarre vantaggio da un’ulteriore riduzione dello spread Btp-Bund, o viceversa in caso di aumento.
Rispetto a una posizione singola, la combinazione riduce sensibilmente il rischio. Inoltre, i contratti obbligazionari mini risultano in generale meno rischiosi dei mini-future sull’indice Ftse Mib: la volatilità annualizzata del Btp decennale è attorno al 6%, contro il 18,3% del Ftse Mib. A ciò si aggiunge il fatto che il valore complessivo del contratto mini-bond è inferiore a quello del mini-Fib, diminuendo ulteriormente l’esposizione.
Nonostante l’attenzione per i piccoli investitori, i mini future obbligazionari sono destinati a interessare anche il mondo buy-side. Gli asset manager con fondi di dimensioni contenute possono infatti sfruttare questi strumenti per coperture mirate e per acquisire esposizioni più granulari al reddito fisso, senza la necessità di accumulare ordini per raggiungere dimensioni più grandi.
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