Moderna a razzo sull’ipotesi di un nuovo vaccino in poche settimane

Moderna è in forte rialzo lunedì mattina negli scambi del premarket americano, dopo che la società ha annunciato che una nuova versione del suo vaccino anti-Covid in grado di contrastare la variante Omicron potrebbe essere pronta all’inizio del 2022. Le azioni Moderna sono scambiate a 359,80 dollari, in rialzo del 9%.

Venerdì scorso il titolo aveva guadagnato il 20% in seguito all’annuncio che i ricercatori di Moderna stanno ottenendo buoni risultati nella messa a punto di un booster specifico per Omicron, con l’obiettivo di iniziare i test clinici entro 60-90 giorni. Domenica il Chief Medical Officer di Moderna, Paul Burton, ha annunciato alla Bbc che “in un paio di settimane” l’azienda biotech dovrebbe essere in grado di conoscere se l’attuale vaccino è in grado di proteggere dalla variante che viene dal Sud Africa. “Se dovremo fare un vaccino interamente nuovo, penso che riusciremo ad averlo disponibile in grandi quantità all’inizio del 2022”, ha detto Burton, aggiungendo: “La cosa notevole dei vaccini con tecnologia a mRNA, quelli realizzati dalla piattaforma di Moderna, è che possiamo agire molto velocemente”.

Intanto la paura della variante Omicron sta portando sempre più Paesi a decidere restrizioni ai viaggi. Il Giappone ha annunciato la chiusura dei propri confini a tutti gli stranieri.

Anthony Fauci, lo scienziato a capo del gruppo di consiglieri medici della Casa Bianca, ha detto che in un paio di settimane gli Stati Uniti dovrebbero accertare se la variante è in grado di resistere agli attuali vaccini. Fauci è tornato a esortare le persone che non si sono ancora vaccinate a farlo, così come ha sottolineato l’importanza della terza dose. “Non credo che ci sia la possibilità che questa variante possa eludere completamente qualsiasi protezione da parte del vaccino – ha detto lo scienziato -, potrebbe diminuirla un po', e questo è il motivo per cui si aumenta la protezione con la terza dose”.

L’azione Moderna ha segnato il suo massimo lo scorso 10 agosto a 497 dollari. Da quel picco il titolo ha iniziato a scendere, accusando anche brusche cadute dopo il profit warning diffuso giovedì 4 novembre. Quel giorno il management di Moderna ha annunciato una revisione al ribasso di circa 5 miliardi di dollari sulla propria previsione di ricavi del 2021 per il vaccino contro il Covid (al momento l’unico prodotto venduto dalla società), portandola a 15-18 miliardi di dollari, dalla precedente stima di 20 miliardi di dollari. Wall Street non l’ha presa bene e le azioni sono crollate quel giorno del 18% finendo a 284 dollari. Il management di Moderna aveva spiegato di avere incontrato problemi nella fase di imbottigliamento e consegna del vaccino, non nella produzione. Per questo ha dovuto abbassare la stima di vendita nel 2021 a un numero compreso fra 700 e 800 milioni di dosi, rispetto alla precedente stima di un miliardo di dosi.

Dal massimo di agosto a giovedì scorso l’azione Moderna ha perso il 45%. Giovedì il titolo aveva chiuso a 273 dollari, allinenadosi al target price medio dei 18 analisti che sono alla base del consensus di MarketScreener.