Moncler, esposizione limitata in Russia ma resta l’incertezza geopolitica secondo gli analisti

Prosegue la diffusione dei risultati relativi al 2021 per le società italiane quotate a Piazza Affari e ieri era stato il turno di Moncler.

Il gruppo che detiene i brand Moncler e Stone Island ha realizzato un utile netto di 411,4 milioni di euro, in crescita rispetto ai 300,4 milioni del 2020, superando anche il livello dell’esercizio 2019, quando si era fermato a 358,7 milioni di euro (+28%).

In crescita del 42% i ricavi, attestati a 2,05 miliardi di euro, cifra superiore al consensus di Bloomberg che prevedeva 1,99 miliardi di euro.

L’Ebit si è attestato a 603,1 milioni, con un’incidenza sui ricavi pari al 29,5% rispetto al 25,6% dell’esercizio 2020 e al 30,2% del 2019.

Il Free Cash Flow è arrivato a 550,3 milioni di euro rispetto ai 195,5 milioni del 2020, con la posizione finanziaria netta calata a 729,6 milioni, comprensiva dell’esborso di 551,2 milioni di euro investiti per l’acquisizione del marchio Stone Island, mentre nel 2020 questa era di 855,3 milioni.

Particolarmente importante il risultato del quarto trimestre, con ricavi pari a 868,9 milioni e una crescita pari al 30% a cambi costanti rispetto allo stesso periodo del 2020 e del 40% se paragonato con il 2019 (sempre a cambi costanti).

Infine, il consiglio di amministrazione ha approvato la proposta di dividendo pari a 0,60 euro per azione.

Il raggiungimento di 2 miliardi di euro di fatturato nel 2021 viene definito dal Presidente e Amministratore Delegato di Moncler, Remo Ruffini, motivo di “orgoglio”, viste anche le difficoltà dovute al contesto di pandemia globale.

Il 2022 sta aggiungendo nuove incertezze, in particolare sul fronte geopolitico, ma Ruffini si dice “fiducioso” visti gli “importanti indicatori positivi” del gruppo.

Nel corso della conference call, i vertici della società fornivano indicazioni positive per il 2022, vista anche l’esposizione sul mercato russo, pur essendo in crescita, pari solamente al 2% sul fatturato complessivo.

L’apertura di borsa del titolo Moncler nel post-conti, infatti, vedeva le azioni della società in crescita di oltre l’1% dopo poco più di due ore di contrattazioni, nonostante Piazza Affari resti ancora in cerca di sicurezze sulla crisi in Ucraina.

I numeri diffusi dalla società vengono apprezzati dagli analisti di Intesa Sanpaolo, in particolare per quanto riguarda i dati sulla creazione di cash flow nel quarto trimestre, pari a 206 milioni di euro.

Gli esperti dell’istituto torinese mantengono la loro raccomandazione di acquisto sui titoli Moncler (‘add’), con un prezzo obiettivo di 75,3 euro.

Indicazione ‘buy’ su Moncler anche da Banca Akros, con target price di 68 euro, anche se “l’incertezza per il contesto geopolitico e nuove ondate di pandemia raffreddano l’entusiasmo su tutto il settore della moda”, per avvertendo di un possibile rialzo del consensus sui numeri del gruppo.

Ottimisti sul titolo anche gli analisti di Equita Sim, i quali confermano il giudizio ‘buy’ e indicando un fair value di 70 euro.

Dalla sim milanese hanno alzato le stime per il periodo 2022-24 del 2% a tutti i livelli dopo aver evidenziato che “nel settore Moncler offre un'attraente combinazione di alta qualità e drivers company-specific di crescita degli utili, elementi non del tutto riflessi nel rapporto tra prezzi e utili previsti per il 2023 di circa 24 volte, contro le 23 volte dei competitors”.