Moody’s gela le borse

13/11/2023 07:00

A cinque giorni dalla possibile chiusura delle attività del governo degli Stati Uniti, l’agenzia mette il rating sotto osservazione in vista di un declassamento. Gli analisti scrivono che i rischi negativi per la solidità fiscale del paese sono aumentati "e potrebbero non essere più completamente compensati dai punti di forza unici del credito del sovrano”. Venerdì Moody’s si esprime sull’Italia, se quella che ha sempre dato prova di essere la più severa tra le agenzie di rating, dovesse tagliare, il rating scivolerebbe dall’attuale Baa3 con outlook negativo al di sotto del livello investment grade (quello dei debitori più affidabili).

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MOODY’S

L’agenzia ha rivisto l'outlook dei rating del governo degli Stati Uniti a negativo, pur confermando i rating emittente e senior unsecured a lungo termine ad Aaa.

Moody's ha dichiarato che uno dei fattori chiave per la modifica dell'outlook è stata la valutazione che i rischi negativi per la solidità fiscale della nazione sono aumentati "e potrebbero non essere più completamente compensati dai punti di forza unici del credito del sovrano".

A causa dell'aumento dei tassi d'interesse e in assenza di misure efficaci per ridurre la spesa pubblica o aumentare le entrate, l'agenzia prevede che i disavanzi fiscali rimarranno molto elevati e la sostenibilità del debito sarà notevolmente indebolita.

Secondo Moody's, l'aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro ha aumentato la pressione preesistente sulla sostenibilità del debito. Prevede che il pagamento degli interessi in rapporto alle entrate salirà a circa il 26% nel 2033 dal 9,7% del 2022. Inoltre, Moody's prevede che i pagamenti degli interessi in rapporto al PIL saliranno a circa il 4,5% nel 2033, dall'1,9% del 2022.

Le borse dell’Europa sono scese venerdì, in contrasto con l’andamento di WallStreet, stamattina il future del Dax di Francoforte guadagna lo 0,2%. E’ in calo dello 0,4% il future del Nasdaq.

SETTIMANA

L’evento principale della settimana è martedì: alle 14.30 il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti pubblica i dati sull’inflazione di ottobre. Gli economisti prevedono un aumento del 3,3% rispetto a un anno fa. Mercoledì, il BLS comunicherà l'indice dei prezzi alla produzione.

Anche le discussioni sul bilancio al Congresso saranno al centro dell’attenzione degli investitori, con la scadenza di venerdì per evitare la chiusura del governo federale. Altri dati economici in uscita la prossima settimana sono l'indice di ottimismo delle piccole imprese della National Federation of Independent Business per ottobre, martedì, le vendite al dettaglio del Census Bureau per ottobre, mercoledì, e gli indicatori del mercato immobiliare giovedì e venerdì.

Oggi escono i dati del trimestre di Tyson Foods, seguiti martedì da Home Depot. Cisco Systems, Target e TJX Cos. pubblicheranno i risultati mercoledì e Alibaba Group Holding e Walmart giovedì.

L’evento principale della settimana è martedì: alle 14.30 il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti pubblica i dati sull’inflazione di ottobre. Gli economisti prevedono un aumento del 3,3% rispetto a un anno fa. Mercoledì, il BLS comunicherà l'indice dei prezzi alla produzione. Anche le discussioni sul bilancio al Congresso saranno al centro dell’attenzione degli investitori, con la scadenza di venerdì per evitare la chiusura del governo federale. Altri dati economici in uscita la prossima settimana sono l'indice di ottimismo delle piccole imprese della National Federation of Independent Business per ottobre, martedì, le vendite al dettaglio del Census Bureau per ottobre, mercoledì, e gli indicatori del mercato immobiliare giovedì e venerdì. Oggi escono i dati del trimestre di Tyson Foods, seguiti martedì da Home Depot. Cisco Systems, Target e TJX Cos. pubblicheranno i risultati mercoledì e Alibaba Group Holding e Walmart giovedì.

Venerdì Moody’s si esprime sull’Italia, se quella che ha sempre dato prova di essere la più severa tra le agenzie di rating dovesse tagliare, il rating scivolerebbe dall’attuale Baa3 con outlook negativo al di sotto del livello investment grade (quello dei debitori più affidabili). In questo caso lo spread tra Btp e Bund tedesco «potrebbe testare» la soglia dei 250 punti base. Queste le previsioni contenute in un report di Barclays dedicato alla situazione dei conti pubblici del nostro Paese e firmato dal capo economista europeo dell’istituto britannico, Silvia Ardagna. Nella ripresa del Corriere della Sera, viene messo in evidenza che Barclays rileva come “le prospettive fiscali di breve termine dell’Italia si siano deteriorate per effetto dei una crescita più bassa, di una spesa per interessi più alta e per la mancanza di consolidamento fiscale”. La banca stima un aumento nel 2024 del rapporto debito-Pil, visto in ascesa dal 141,2% del 2023 al 144,3% (contro il 140,1% stimato dal governo).

In Asia Pacifico le borse sono in lieve rialzo.

Il petrolio torna a scendere, Brent in calo dell’1% a 81 dollari il barile.

TITOLI

Eni. Alcune banche d'investimento hanno proposto al Tesoro di cedere una parte della quota dello stato nella major petrolifera, sostenendo che il buyback azionario permetterebbe a Roma di ridurre la partecipazione senza perdere il pieno controllo della società. È quanto riferito da tre fonti a conoscenza della vicenda.

Banca Monte dei Paschi. Fitch ha alzato il rating della banca a 'BB', outlook stabile. Secondo l'agenzia di rating, l'upgrade riflette l'evidenza che la banca ha riconquistato la fiducia dei clienti.

BPER "è assolutamente impegnata in altro e non penso possa essere un interlocutore" per un'eventuale fusione con MPS, ha detto il presidente del gruppo Unipol Carlo Cimbri in un'intervista al Il Sole 24 Ore pubblicata sabato.

Telecom Italia. Fitch ha messo la società in rating watch positivo a seguito della cessione della rete fissa. Secondo l'agenzia di rating, la revisione del rating riflette le attese di un rischio finanziario significativamente più basso per Tim dopo il completamento della vendita e il rimborso del debito.

Mediobanca annuncia l'avvio di un programma di acquisto di azioni proprie a partire da oggi, per un massimo di 200 milioni di euro e 17 milioni di azioni ordinarie, pari a circa il 2% del capitale sociale.

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