MoU Intesa-Cisco. In Italia resta alta l’attenzione sui bancari

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Questa mattina Isp e Intesa Sanpaolo Innovation Center hanno firmato un MoU con Cisco per lo sviluppo di nuovi progetti innovativi. Il comparto bancario sotto la lente dei mercati. L’indice settoriale cresce dell’1,05% e anche Bpm dà segnali di apertura alle M&A.


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Alleanza Intesa-Cisco sulle nuove frontiere dell’innovazione

Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del gruppo Intesa focalizzata sull’innovazione, hanno firmato Memorandum of Understanding (MoU) con Cisco per lo sviluppo di progetti dedicati alla sostenibilità, alla digitalizzazione, all’innovazione e alla gestione delle risorse umane.

L’accordo conferma la partnership tra il gruppo bancario e la società attiva nelle tecnologie per le Reti avviata nel 2016, e prevede una collaborazione in aree quali economia circolare, open innovation, cybersecurity e neuroscienze applicate. Obiettivo del MoU è quello di realizzare «iniziative e servizi che aiutino le imprese italiane ad adottare processi innovativi per dare nuovo impulso alla crescita del Paese», si legge in una nota.

In particolare, nell’ambito dell’economia circolare, Cisco si impegna a fornire la tecnologia abilitante, Intesa Sanpaolo tramite la Banca dei Territori e la Divisione Imi Corporate & Investment Banking mette a disposizione l’accesso al plafond circular 2018-2021 (fino a 5 miliardi di euro per la transizione delle aziende verso nuovi modelli di business circolari), mentre Intesa Sanpaolo Innovation Center offre la propria consulenza tramite il Circolar Economy Lab, costituito a Milano in collaborazione con Cariplo Factory.

I bancari tentano il rimbalzo. Anche Bpm si apre all’M&A (ma Mps si allontana)

Il titolo Intesa si rafforza questa mattina a Piazza Affari (alle 12 segna un guadagno dell’1,11%) insieme a tutto il comparto dei bancari, in spolvero dopo il calo dello spread Btp Bund a quota 135 bp grazie al risultato del referendum costituzionale di domenica e lunedì (visto dai mercati come una conferma dell’operato dell’attuale governo).

Resta alta l’attenzione sul consolidamento nel settore, dopo l’operazione Intesa Sanpaolo-Ubi e i rumor su Unicredit-Mps.

Questa mattina è arrivato un nuovo segnale di fermento per il comparto, con Banco Bpm (+0,57% alle 12) che, durante un roadshow, si è detto disponibile a «valutare operazioni di M&A transformational con banche che abbiano completato un percorso di riduzione dello stock di NPE» simile all’istituto e presentino «un profilo di rischio comparabile». Da questa indicazione emerge un segnale di “incompatibilità”, per una possibile business combination con Mps.

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