Mps, -23% teorico nel secondo giorno successivo al raggruppamento delle azioni


Ieri era entrato in vigore il raggruppamento delle azioni e per il secondo giorno consecutivo il titolo della banca non riesce a entrare in contrattazione, mentre la Consob ha deciso che da oggi non sarà consentita l’immissione di ordini senza limiti di prezzo.


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Mps ancora ferma

Monte dei Paschi di Siena ancora ferma ai box dopo il raggruppamento delle azioni ordinarie entrato in vigore nella giornata di ieri.

Oggi le azioni MPS presentano un crollo teorico del 23%, dopo che ieri il forte calo era arrivato al 34%, ma non era riuscito ad entrare in contrattazione per l’intera giornata.

Per cercare di porre un freno all’attività speculativa e limitare il rischio di oscillazione, Borsa Italiana ha deciso lo stop all’immissione di ordini senza limiti di prezzo, “fino a successivo provvedimento sulle azioni ordinarie di BMPS”.

La decisione era arrivata in quanto, secondo indiscrezioni, erano bastati ordini di vendita di piccola taglia senza limiti di prezzo, pari a circa 450 mila euro, per bloccare il titolo nella seduta di ieri.

Il raggruppamento

Il raggruppamento delle azioni ordinarie era stato deciso dalla banca senese “in esecuzione della deliberazione dell’Assemblea Straordinaria dei soci” lo scorso 15 settembre e rientra nell’ambito dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro.

Il raggruppamento è stato deciso nel rapporto di 1 nuova azione ordinaria (codice ISIN IT0005508921) ogni 100 ordinarie esistenti (codice ISIN IT0005218752) e sui prezzi delle azioni è stata applicata una rettifica, con un fattore K pari a 100.

Il nuovo prezzo ufficiale generato dall’applicazione del rapporto di raggruppamento risulta pari a 0,3038 euro, spiegava ieri la banca.

L’aumento di capitale

Passate le elezioni con la vittoria annunciata di Fratelli d’Italia e della coalizione di centrodestra, l’attenzione sarà rivolta tutta sull’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro.

“Confidiamo che l'amministratore delegato Luigi Lovaglio sia in grado di portare a termine l'operazione”, dichiarava alla Reuters Maurizio Leon, consigliere economico di FDI, aggiungendo che il manager “ha l'esperienza necessaria e può fare bene”.

La banca controllata dal Tesoro, però, dovrà affrontare un compito arduo, in quanto è necessario raccogliere più di otto volte il suo valore attuale di mercato (300 milioni), pertanto, non potrà offrire uno sconto significativo sulle nuove azioni.

L’operazione dovrebbe essere lanciata il prossimo 10 ottobre, in modo da raccogliere i fondi indispensabili all’uscita in base alle regole del pensionamento anticipato in scadenza dopo novembre dei circa 3.500 dipendenti previsto dal piano.

Cercasi investitori

Se lo Stato si è già impegnato a impiegare il 64% dell’aumento di capitale della banca, corrispondente alla sua quota, il resto dovrà arrivare dai privati, secondo quanto previsto dalle norme dell’Unione europea sugli aiuti di stato.

Nelle ultime settimane si erano fatte avanti Axa e Anima Holding, entrambe pronte a intervenire con 200 milioni ciascuna, ma Lovaglio aveva incontrato in ritardo le due società (solo la scorsa settimana), irritando le otto banche del consorzio di garanzia di Mps, secondo quanto riportavano fonti della Reuters.

Se le indiscrezioni parlando di un coinvolgimento di Anima nell’ambito del rafforzamento di una partner commerciale con Mps, la modifica della joint-venture di ‘bancassicurazione’ sembra non interessare Axa, la quale potrebbe limitarsi ad acquistare portafogli di contratti assicurativi, consentendo a Mps di anticipare le entrate future, scrivono dalla Reuters.

Fino a questo momento, però, non sono ancora stati definiti i dettagli finanziari con nessuna delle due parti, quindi i tempi sembrano restringersi.

L'aumento sarà probabilmente completato prima della formazione di un nuovo governo, a fine ottobre o inizio novembre, e l'offerta dovrebbe durare tre settimane a partire dal 10 ottobre.

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