Mps a caccia di investitori per l’aumento di capitale


La banca senese starebbe contattando i principali protagonisti dell’intero sistema finanziario italiano per cercare di garantire completamente l’aucap, ma la data dell’avvio dell’operazione si avvicina e ancora siamo solo in fase di indiscrezioni giornalistiche.


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Cercasi investitori in Mps

Il tempo stringe per l’aumento di capitale di Monte dei Paschi di Siena e la messa in sicurezza completa della ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro ancora non è riuscita.

Con l’operazione garantita solo dagli 1,6 miliardi coperti dal Mef, per superare il traguardo mancano ancora 900 milioni e il team del dg Alessandro Rivera starebbe cercando di coinvolgere l’intero sistema finanziario (tra cui banche, assicurazioni) attraverso un’operazione di sistema, scrive Il Messaggero nelle ultime ore.

Sulla carta le grandi banche da coinvolgere sarebbero Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Bper Banca e Agricole, con una richiesta di circa 300 milioni.

Poi le assicurazioni: Generali e Unipol in primis, a cui chiedere 100 milioni, la stessa cifra per le casse di previdenza. Per ultimi, i grandi fondi, cercando di fargli ‘sborsare’ 300 milioni.

L’intervento della cordata aprirebbe uno scenario nuovo con la ricerca di un partner da individuare nel 2024, rispettando così gli accordi tra Mef e Unione europea.

Nel caso in cui il progetto non andasse in porto, non è esclusa la possibilità di misure di burden sharing sui bondholders.

L’analisi di WebSim

L’aumento di capitale di Mps risulta “necessario per dotare la banca di una maggiore solidità patrimoniale e delle risorse necessarie alla riduzione dei costi operativi”, ricordano da WebSim.

Gli analisti della sim ritengono “che nei prossimi giorni potranno essere definite le modalità dell’aumento di capitale, compresa l’eventuale garanzia da parte del consorzio di banche”, anche se “al momento non è ancora stata definita una data certa per l’avvio dell’aumento di capitale”.

Ieri, infatti, scadevano i termini tecnici per avviare l’operazione alla data del 10 ottobre, visto che non risulta presentato presso la Consob il documento necessario (fonti MF), pertanto il prossimo giorno utile sarà il 17 ottobre.

A Piazza Affari, intanto, oggi il titolo Mps ha aperto in crescita di oltre 2 punti percentuali, nonostante la partenza negativa del Ftse Mib (-0,70%), anche se poi le azioni della banca senese hanno rallentato.

“L’eventuale sottoscrizione di quote da parte di altre banche sarebbe una notizia negativa in principio, in quanto attività non voluta, ma nel worst case l’impatto sarebbe gestibile dalle banche in questione”, concludono da WebSim, i cui analisti non coprono il titolo con la ricerca di analisti fondamentale.

La partecipazione di Anima

Nel frattempo, continuano le indiscrezioni sulla possibile partecipazione di Anima Holding all’aumento di capitale, la quale potrebbe contribuire con circa 150 milioni subordinatamente alla rinegoziazione degli accordi distributivi in essere, in scadenza nel 2030.

L’agenzia Reuters racconta di contatti intentati da potenziali investitori esteri come Amundi verso Anima, ma il governo italiano vorrebbe mantenere italiana la società.

Una novità potrebbe avvenire con una maggiore partecipazione di Poste Italiane nel capitale di Anima, attualmente appena superiore al 10%.

L’aumento della quota detenuta “può avere un impatto positivo sul titolo” di Anima e “potrebbe essere propedeutico alla partecipazione di quest’ultima all’aumento di Mps”, scrivono da WebSim, che mantiene la raccomandazione sul titolo Anima a ‘interessante, con target price a 4,80 euro.

Al momento, però, agli analisti della sim non risulta “un interesse di Poste a crescere in Anima, con cui esiste un accordo sia per la distribuzione di prodotti di risparmio gestito che della gestione degli asset sottostanti alle polizze di ramo I (a fine agosto circa 81 miliardi di euro di AuM principalmente in titoli di stato italiani).

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