Mps, analisti positivi dopo assoluzione degli imputati sui derivati
La sentenza libererebbe risorse precedentemente accantonate per far fronte ad eventuali richieste risarcitorie e aumenterebbe l’appeal della quota detenuta dal MEF in vista di una possibile futura vendita.
Mps ancora protagonista
La notizia dell’assoluzione di tutti gli imputati del processo legato alle operazioni sui derivati Alexandria e Santorini continua a sostenere il titolo di Banca Monte dei Paschi di Siena.
Se ieri le azioni della banca senese avevano chiuso con un guadagno del 5,69%, oggi l’eco della notizia non si spegneva, portando il titolo ad un massimo di 2,668 euro, con una crescita superiore al 2% nella prima ora di contrattazioni.
L’assoluzione
Ieri la Cassazione aveva dichiarato “inammissibile” il ricorso della Pg di Milano, Gemma Gualdi, contro le assoluzioni di tutti i 15 imputati per le presunte irregolarità nelle operazioni di finanza strutturata Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, realizzate da Mps tra il 2008 e il 2012.
La decisione, dunque, conferma le assoluzioni dell’ex presidente dell'istituto senese, Giuseppe Mussari, e quella dell’ex direttore generale, Antonio Vigni, come deciso in appello il 6 maggio 2022, oltre che dei manager di Deutsche Bank e Nomura.
In primo grado gli ex vertici di Mps erano stati entrambi condannati, Mussari a 7 anni e mezzo mentre Vigni a 7 anni e 3 mesi, sentenza poi ribaltata in Appello.
La spinta secondo gli analisti
La vicenda avrebbe delle implicazioni sui rischi legali e sulle richieste risarcitorie, visto che la banca aveva accantonato centinaia di milioni di euro per eventuali ristori dei danni agli ex azionisti e ora queste somme potrebbero essere liberate.
Un trader spiega all’agenzia Reuters che ulteriori impatti positivi nella vicenda legata alla vendita dell’istituto, visto che ora Mps può aumentare il suo appeal, in particolare per la quota detenuta dal Ministero del Tesoro (64%), pertanto la notizia resta “molto market friendly”.
La notizia presenta “un risvolto molto favorevole per Mps” anche secondo gli analisti di Equita Sim, i quali mantengono la raccomandazione ‘hold’ sul titolo BMPS, con target price di 3,3 euro.
In particolare, dalla sim ritengono “ragionevole” che le novità possano “portare a una riduzione significativa del petitum di 4,1 miliardi relativo a contenziosi straordinari ed extragiudiziali”, ricordando che “il petitum legato alle informazioni finanziarie 2008-11, al cui interno è presente il filone Vigni-Mussari, ammonta a 1 miliardo”.
Inoltre, “la sentenza favorevole della Corte di Cassazione nel caso Vigni Mussari è ragionevole che possa essere propedeutica a un esito positivo della sentenza d’appello sul caso Viola-Profumo (informazioni finanziarie 2014-15), in quanto legato con il filone precedente”, concludono da Equita.
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