Mps ancora in cattedra dopo la semestrale


Gli analisti giudicano positive le indicazioni arrivate dal management dell’istituto senese nel corso della presentazione dei suoi risultati relativi ai primi sei mesi dell’anno, in particolare l’obiettivo del miliardo di utili previsto per quest’anno.


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Luci su Mps

Nuova fiammata di Banca Monte dei Paschi di Siena a Piazza Affari, ancora sulla scia dei risultati semestrali diffusi la scorsa settimana.

Le azioni Mps arrivano a guadagnare il 7% (Ftse Mib -0,30%), toccando un massimo di 2,722 euro, quota che non toccava dal febbraio scorso, mentre venerdì aveva chiuso in crescita del 2,80%.

Altissimi i volumi, con oltre 18 milioni di pezzi già scambiati dopo circa due ore di contrattazioni, rispetto ad una media a seduta per tre mesi di 11 milioni.

Segnali positivi secondo analisti

Se la pubblicazione dei numeri del semestre aveva evidenziato utili per 619 milioni, già vicini ai target annuali di 700 milioni, nel corso della conference call dell’ad Luigi Lovaglio con gli analisti “erano emersi messaggi positivi che confermano il miglioramento della performance operativa e l'efficacia delle azioni implementate dal management”, sottolineano gli analisti di Equita Sim.

Il banchiere, in particolare, ha sottolineato che l'istituto resta sulla strada per raggiungere il miliardo di utili quest'anno e ha confermato il ritorno del dividendo sui risultati 2024.

“Aumentiamo le stime di ebit 2023-24 del 13% e del 5% principalmente per riflettere un maggiore margine di interesse e minori costi operativi”, aggiungono dalla sim.

Inoltre, “Siamo consapevoli che il titolo tratta a multipli compressi (con un rapporto tra prezzi e patrimonio tangibile 2024 di 0,3 volte) e che, qualora la banca dovesse continuare a confermare i miglioramenti sul fronte operativo, vi sia spazio per rerating”, proseguono da Equita.

D’altra parte, in un contesto di mercato “che si sta mostrando supportive per il settore nel suo complesso e in cui non ci attendiamo necessariamente un’accelerazione dell'M&A, nel breve termine crediamo sia opportuno non abbandonare la prudenza”, pertanto Equita conferma la raccomandazione ‘hold’ “su base relativa”, anche se ha aumentato del 3% a 3,3 euro il prezzo obiettivo sul titolo.

Fiducia anche da Barclays e Citi

Anche Barclays mostra fiducia sul titolo Mps e alza del 14% il target price, portandolo a 3,2 euro, oltre ad aumentare del 34% le precedenti stime sull’eps adjusted 2023 e del 12% in media quelle sul 2024 e 2025.

“Riteniamo inoltre che Mps sarà in grado di pagare nuovamente i dividendi a partire dal 2024”, prevedono da Barclays.

Infine, Citi conferma la raccomandazione ‘neutral’ su Mps, evidenziando come i conti della banca abbiano mostrato un utile netto migliore delle attese grazie sia all’andamento dei ricavi, sia a quello dei costi. “Solido superamento delle attese trainato da maggior net interest income e minori costi e accantonamenti”, concludono gli analisti.

Obiettivo zero emissioni

Venerdì, intanto, la banca senese ha comunicato di aver definito i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni finanziate al 2030 per i tre settori a maggiore intensità emissiva del proprio portafoglio creditizio, definendoli “ambiziosi”.

Questi obiettivi, tramite i quali Mps vuole agire a supporto del percorso di decarbonizzazione dell’economia reale, sono “coerenti” con gli impegni sottoscritti con l’adesione alla Net Zero Banking Alliance (NZBA), l’iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per accelerare la transizione sostenibile dell’economia globale verso l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050 e sono compresi nel Piano Industriale 2022-2026 dell’istituto senese.

In particolare, rispetto al 2022 per il settore Produzione e Distribuzione Energia (Power Generation) Mps ha fissato l’obiettivo di una riduzione del 77% delle emissioni finanziate (scope 1 e 2) partendo da una base di 196 mila tonnellate di Co2 equivalenti.

A questo si aggiungono per il settore Petrolio e Gas (Oil & Gas) una riduzione del 40% delle emissioni finanziate (scope 1, 2 e 3) partendo da una base di 656 mila tonnellate di Co2 equivalenti e, per il settore Ferro e Acciaio (Iron & Steel), una riduzione del 29% delle emissioni finanziate (scope 1 e 2) partendo da una base di 1067 mila tonnellate di Co2 equivalenti.

Il raggiungimento di questi verrà perseguito con “l’ulteriore integrazione nelle strategie e processi creditizi e un incremento dei crediti green a favore dei clienti che operano nei settori in oggetto, supportandone le strategie di transizione a favore della decarbonizzazione”, conclude la nota della banca.

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