Mps, apertura di Banco Bpm su possibile fusione: “mai dire mai”

Mps, apertura di Banco Bpm su possibile fusione: “mai dire mai”

Le nuove dichiarazioni dell’AD Castagna aprono a future operazioni con Monte dei Paschi di Siena, da effettuare una volta che la banca senese verrà risanata.

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Castagna apre su Mps

Il risiko bancario con le possibili nuove operazioni di M&A tra istituti resta al centro dell’attenzione dei mercati e il nuovo anno potrebbe riservarci importanti novità su questo fronte.

Dopo essere stata lasciata ‘a pochi passi dall’altare’ da Unicredit, Monte dei Paschi di Siena appare la più desiderata dagli altri istituti. In particolare, sempre più spesso di parla di Banco Bpm come futuro ‘sposo’ della banca senese, con aperture e chiusure che si susseguono mese dopo mese.

Ieri è stata una giornata di apertura grazie alle parole dell’AD di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, il quale ha risposto positivamente ad una domanda su un potenziale interesse per la ‘mano’ di Mps.

“Vediamo che succede, mai dire mai, sono situazioni in grande evoluzione”, affermava Castagna, rinviando la decisione a quando l’istituto attivo più antico del mondo vedrà l’arrivo “di altri capitali”, oltre ad analizzare lo stato di salute delle banche, compresa una Mps già in parte risanata.

A Piazza Affari, intanto, l’apertura di contrattazioni vede Banco Bpm guadagnare l’1% dopo circa un’ora dall’avvio, mantenendosi intorno ai 2,62 euro.

La volatilità, invece, caratterizza l’avvio delle contrattazioni per Mps, la quale viene colpita subito dalle vendite fino alla sospensione del titolo con un minimo toccato a 0,89 euro, per poi riaprire tra gli acquisti fino a guadagnare circa il 3%.

Le precedenti dichiarazioni

L’apertura arriva dopo mesi in cui Castagna aveva negato qualsiasi interesse per un’operazione che coinvolgeva Mps o altri istituti.

Solo lo scorso 5 novembre, infatti, Castagna affermava che Banco Bpm non aveva preso in considerazione una fusione con Mps per i suoi “numeri importanti” che rendevano l’istituto di Siena troppo grande, oltre alla volontà di valutare “banche già risanate”.

Banco Bpm “ha sempre gradito l’idea di unire le forze con un concorrente di dimensioni simili per creare un terzo gruppo bancario in Italia, ma è aperto a valutare tutte le opzioni”, pertanto la banca è “sul mercato e se qualcuno è interessato si faccia avanti”, concludeva Castagna.

Mps può ballare da sola

Sul futuro di Mps si è espresso anche il suo Ceo, Guido Bastianini, nel corso di un intervento al Consiglio Nazionale della Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi).

Bastianini rinviava qualunque operazione di M&A al termine del processo di ristrutturazione in corso, affermando che l’istituto “può stare in piedi anche da solo, che non vuol dire che non si possa andare verso ipotesi di integrazione”, ma il processo permetterebbe di “farlo da una posizione molto più solida rispetto a quella che si pensava qualche tempo fa”.

In questo momento, tutto il management di Mps “sta lavorando ad un aggiornamento importante del piano industriale”, sottolineava Bastianini, e “la banca è libera di fare le proprie proposte che dovranno essere vagliate dall'antitrust Ue, dalla Dg Comp” (la commissione europea sulla concorrenza) e a tal fine “stiamo lavorando col Mef che è il soggetto titolato a interagire con la Dg Comp”.

L’obiettivo del lavoro dei dirigenti di Mps resta quello di avvicinare la banca “sempre più ai propri clienti di “fascia medio piccola e rifocalizzare la banca verso il settore Pmi e la clientela privata. L'Npl ratio di Mps è uno dei migliori nel sistema bancario italiano e nei prossimi anni l'obiettivo è avere un profilo molto basso di rischio”, aggiungeva il banchiere.

Per quanto riguarda i tempi della revisione del piano, il Ceo non si è espresso, “in quanto il nuovo piano dovrebbe essere sottoposto all’azionista (Mef) a breve” e pertanto non è in grado di prevederne la tempistica.

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Codice: BMPS
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