Mps, divisione tra i grandi soci sul futuro di Mediobanca

Oggi ci sarà la riunione del consiglio di amministrazione della banca senese ma indiscrezioni di stampa parlano di differenze di vedute tra l’ad e alcuni soci forti.
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Divisioni in Mps
Ultimo consiglio di amministrazione del 2025 per Banca Monte dei Paschi di Siena in agenda oggi e tra i punti all’ordine del giorno ci sarà il futuro di Mediobanca. Tra i soci della banca senese, però, potrebbe non esserci identità di vedute e il piano dell’ad Luigi Lovaglio sembra destinato a incontrare qualche difficoltà.
Durante tutto l’iter dell’Opa che aveva portato Mps a raccogliere l’86% del capitale di piazzetta Cuccia, Lovaglio illustrava la sua strategia di integrazione spinta tra le due banche, motivata dalla constatazione che il credito al consumo di Compass si sposi bene con l’attività di banca retail, la rete di negozi di Mediobanca premier possa essere potenziata con la banca online Widiba, mentre l’investiment banking e il private banking di alto livello possano rimanere uniti in una legal entity separata che mantenga il marchio Mediobanca.
Secondo quanto scrive La Repubblica, però, questo piano non sarebbe condiviso in pieno da alcuni azionisti forti, quali Francesco Gaetano Caltagirone e l’ad di Mediobanca, Alessandro Melzi d’Eril, i quali preferirebbero mantenere Piazzetta Cuccia così com’è, ovvero quotata in borsa e indipendente da Siena.
La questione verrà affrontata nel corso del cda di oggi, per essere chiariva entro gennaio, visto che poi entro fine marzo dovrà essere presentato alla Banca centrale europea il nuovo piano industriale, indicando con precisione quale sarà il futuro di Mediobanca, tipo di governance compresa.
Niente convocazione di assemblea
L’altra questione al centro dell’attenzione del cda è quello della convocazione dell’Assemblea degli azionisti per il cambio di statuto, ma il board non potrà decidere la data dell’assise a causa del mancato via libera da parte della BCE sulle proposte di modifica pervenute dalla banca finalizzate alla possibilità di rinnovare i vertici attraverso una lista del cda uscente.
Fonti de La Repubblica parlando addirittura di modifiche chieste a Mps per ulteriori approfondimenti e sarebbe in corso un’interlocuzione che dovrebbe portare alla convocazione per dopo le feste di un altro cda che possa fissare il giorno dell’assemblea per il cambio di statuto.
L’assemblea per le modifiche risulta fondamentale per la scelta dei nomi del prossimo organo di governo, in quanto si potrà procedere solo dopo l’assise e un altro voto del cda che approvi con maggioranza di due terzi la presentazione della lista.
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