Mps, due diligence agli sgoccioli mentre in gioco ci sono 6 mila esuberi

Ultimi giorni di due diligence concessa in esclusiva a Unicredit su Monte dei Paschi di Siena, in scadenza questa settimana. Da Mps hanno cercato di calmare gli animi, visti i sei mila esuberi, su un totale di 21 mila dipendenti, possibili nel caso in cui l'acquisizione del Monte da parte della banca milanese andasse in porto.

La presidente del cda di Mps ha scritto ai dipendenti spiegando che la due diligence sta “procedendo nel rispetto dei tempi e degli impegni stabiliti”, per poi ringraziare i “colleghi coinvolti in questa particolare attività e anche a tutti gli altri che, nel frattempo, garantiscono con il loro lavoro l'operatività della Banca”.

Il cda di Banca Mps si impegna a preservare "il patrimonio di competenze" della banca.

La due diligence rientra nella trattativa esclusiva del Tesoro, proprietario del 64% di Mps dal 2017, per l'acquisto di alcuni asset selezionati della banca senese da parte di Unicredit, risalente allo scorso luglio.

Il cda della banca, proseguiva Grieco, “monitorerà e supervisionerà il cammino della soluzione strutturale avviata con l’apertura della Virtual Data Room”.

Grieco ha poi sottolineato l'impegno del cda Mps di preservare “il patrimonio di competenze” della banca, in un momento in cui è stato da poco proclamato uno sciopero dei lavoratori Mps da parte delle organizzazioni sindacali.

Secondo una nota firmata unitariamente da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, lo sciopero risulta “indispensabile in questa fase ancora progettuale far sentire forte e chiara la voce delle lavoratrici e dei lavoratori, finora esclusa dal dibattito che si sta svolgendo intorno al futuro della banca e del Gruppo Mps”.

“Nelle settimane che ci separano dallo sciopero, organizzeremo assemblee da remoto su tutti i territori per sostenere le ragioni della protesta e favorire la massima partecipazione alla giornata di sciopero”, aggiungevano i sindacati.