Mps, faro UE sulla vendita del 15% del capitale

La Commissione europea starebbe seguendo le accuse della Procura di Milano secondo le quali alcuni grandi investitori sarebbero stati esclusi dall’operazione dello scorso novembre e si potrebbe arrivare fino all’apertura di un’indagine sugli aiuti di Stato.
Indice dei contenuti
Mps sotto osservazione della Commissione europea
Dopo la Procura di Milano, ora è la Commissione europea a indagare sulla controversa vendita di azioni di Banca Monte dei Paschi di Siena da parte del Governo italiano effettuata attraverso una procedura di accelerated bookbuilding (ABB) avvenuta lo scorso anno. L’indiscrezione è stata diffusa dal Financial Times.
Secondo le accuse, i grandi investitori sarebbero stati esclusi dalla procedura di offerta dello scorso novembre per acquistare il 15% complessivo del capitale della banca senese, tra cui UniCredit, il fondo petrolifero norvegese Norges e BlackRock. Dal Mef era arrivato lo stop per questi investitori, spiegando che l’offerta era già stata chiusa da Banca Akros, la piccola banca controllata da Banco Bpm. In particolare, Piazza Gae Aulenti avrebbe piazzato un ordine di acquisto per il 10% delle azioni, poi bloccato da Banca Akros con la spiegazione che il book era stato chiuso.
L’operazione si è chiusa con l’acquisto delle quote di Mps da parte di quattro acquirenti nazionali, con un premio del 5% sulle azioni, ovvero Anima Holding, Banco Bpm, la Delfin di Del Vecchio e Caltagirone, tutti soggetti strettamente legati ai progetti del Governo di costruire un terzo polo del sistema bancario italiano.
La Commissione sta esaminando i dettagli della vendita per verificare se il processo sia stato un’operazione di mercato equa e, nel caso in cui le indagini dovessero proseguire, si potrebbe aprire un’indagine sugli aiuti di Stato, anche per ora non sarebbe stata presa alcuna decisione.
Tra gli elementi sotto la lente di Bruxelles ci sarebbe la mancanza di indicazioni sul prezzo dell’ordine agli investitori durante l’asta, il che “è stato insolito” secondo il Financial Times.
Dopo l’avvio delle indagini da parte della Procura di Milano della scorsa settimana, Banca Akros si era difesa affermando di aver condotto il processo in modo “corretto e trasparente”, rispettando pienamente le normative e le prassi che regolano tali operazioni.
Luce verde BCE all’Ops su Mediobanca
Oggi, intanto, l’agenzia Reuters riporta che la Banca centrale europea ha autorizzato la proposta di acquisizione di Mediobanca da parte di Mps, anche se l’indiscrezione non è stata confermata dallo stesso istituto centrale.
La decisione è stata presa dal consiglio di sorveglianza della BCE tramite procedura scritta e ora è pronta a ricevere l'approvazione definitiva dal consiglio direttivo di Francoforte.
Successivamente la decisione sarà comunicata a Mps, la quale poi dovrebbe lanciare formalmente l’offerta a luglio e mantenerla attiva per diverse settimane, durante le quali gli investitori di Mediobanca potranno offrire le proprie azioni.
Nell’attesa, Mediobanca venerdì 27 giugno alle ore 7:00 diffonderà l’aggiornamento del piano industriale ‘One Brand – One Culture’, con orizzonte temporale ampliato al 2028 per allineare le proiezioni a quelle di Mps. Alle ore 9:00, l’amministratore delegato Alberto Nagel illustrerà l’aggiornamento nel corso di una conference call.
Mediobanca mantiene ferme le linee strategiche del piano "One Brand One Culture" al 2026, di cui a febbraio erano stati rivisti al rialzo i target.
Secondo i media, gli obiettivi non comprendono Banca Generali in quanto sull’operazione si pronuncerà l’Assemblea dei Soci in programma per il prossimo 25 settembre.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
