Mps, fiducia da Fitch: apprezzato l’aumento di capitale
L’agenzia di rating ha migliorato il rating della banca e si attende maggiore redditività in futuro, anche se ha avvisato sui rischi derivanti dalle azioni legali pendenti e dal suo rilancio commerciale.
Fitch migliora il rating su Mps
Il 2022 è stato un anno particolare per Monte dei Paschi di Siena, tra debiti e aumento di capitale che hanno trascinato in basso le quotazioni del titolo (-90%), oggi intorno quota 1,80 euro.
Un mezzo sorriso è scattato ieri sera per la banca senese, vista la fiducia arrivata dall’agenzia di rating Fitch e annunciata in una nota dallo stesso istituto di Siena.
Nel dettaglio, l’agenzia ha migliorato i rating di Mps portando il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) a B+ da B e il Viability Rating (VR) da b+ a b, mentre l’outlook è stato alzato da evolving a stabile.
L'upgrade “riflette il rafforzamento della capitalizzazione della banca a seguito dell'aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro completato nel novembre 2022, che ha ricostituito adeguati capital buffers rispetto ai requisiti regolamentari, e fornisce alla Banca le risorse necessarie per completare il suo piano di ristrutturazione, il quale prevede anche una riduzione di costi e degli investimenti importanti”, spiega la nota dell’agenzia di rating. Nel nuovo giudizio di Fitch sono stati considerati anche “la riduzione dello stock dei crediti deteriorati e un minore impatto sul capitale della quota non coperta dai fondi, grazie al completamento del clean-up”.
Inoltre, i rating sono supportati da metriche di qualità degli attivi in linea con la media del settore e da una raccolta da clientela stabilizzata.
Previsioni
Da Fitch Ratings si attendono che “la riduzione dei costi, unitamente al rialzo dei tassi, porteranno a livelli di redditività più elevati e sostenibili, più che compensando l’impatto del previsto deterioramento del contesto operativo in Italia nel 2023”.
Dall’agenzia ritengono che un futuro innalzamento del rating di Mps richiederebbe una combinazione di più fattori, tra cui l'inversione di tendenza della redditività della banca con un risultato operativo stabilmente superiore allo 0,25% delle attività ponderate per il rischio (RWA), un rapporto di crediti deteriorati che rimane al di sotto del 5% e un CET1 ratio in linea con l'obiettivo di medio termine di circa il 14%.
Inoltre, tale miglioramento del rating dipenderebbe anche dal fatto che la banca ripristini un accesso affidabile al mercato per i finanziamenti istituzionali, pur mantenendo un finanziamento stabile da parte dei clienti.
I rischi
La banca, continuano dall’agenzia, rimane “vulnerabile ai rischi di esecuzione sul suo rilancio commerciale e alle azioni legali pendenti”.
Inoltre, rimangono “i molti anni di limitata flessibilità finanziaria che ne hanno ostacolato l’efficacia commerciale e si sono tradotti in una redditività debole, sebbene in miglioramento, fino ad oggi”.
Nel futuro, avvisano gli analisti, i rating di Mps potrebbero essere declassati nel caso in cui la banca non riuscisse a migliorare strutturalmente la redditività e il suo indice di crediti deteriorati dovesse aumentare al di sopra delle aspettative, erodendo le riserve di capitale regolamentare, senza prospettive di recupero a breve termine.
Infine, la pressione sui rating potrebbe derivare anche da grandi voci di costo impreviste, quali azioni legali pendenti o ristrutturazioni della banca.
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