Mps, fumata bianca: ecco i termini dell’aumento di capitale

La banca ha comunicato le condizioni e i termini dell’operazione da 2,5 miliardi di euro dopo aver ottenuto dalle banche del consorzio di garanzia l’impegno a sottoscrivere al termine dell’asta dell’inoptato fino a 807 milioni, elemento che aveva portato incertezza sull’operazione nei giorni scorsi.
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Fumata bianca per Mps
Dopo le incertezze dei giorni scorsi, il consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena ha approvato le condizioni e i termini definitivi dell’aumenti di capitale da 2,5 miliardi di euro.
La notizia è arrivata questa mattina tramite una nota pubblicata dalla stessa banca, con la situazione che si è sbloccata dopo la firma del contratto di garanzia con le banche per la sottoscrizione delle azioni inoptate e gli impegni arrivati da altri investitori, elemento che aveva portato ad una fumata nera e al rinvio della riunione del board nella giornata di martedì.
A Piazza Affari, l’apertura di oggi ha visto il titolo Mps colpito dalla volatilità visto il balzo iniziale tra gli acquisti, arrivando a guadagnare oltre il 4%, con un massimo toccato a 27 euro per azione, per poi virare subito in negativo (-0,43%) e fermata in asta di volatilità quando erano le 9:29.
Alla ripresa, le azioni della banca cedevano il 4%, scendendo così fino a 24,5 euro, per poi essere fermate di nuovo, con un teorico -10%.
I dettagli dell’operazione
Mps emetterà al massimo 1.249.665.648 azioni ordinarie di nuova emissione, senza indicazione del valore nominale, con le stesse caratteristiche dei titoli azionari già in circolazione, compreso il godimento regolare.
Le azioni avranno un prezzo di sottoscrizione pari a 2 euro per ciascuna nuova azione, da imputarsi interamente a capitale, nel rapporto di 374 nuove azioni ogni 3 già possedute e il controvalore sarà pari a 2.499.331.296 euro.
Infine, il prezzo di sottoscrizione incorpora uno sconto pari al 7,79% rispetto al prezzo teorico ex diritto (TERP) delle azioni Mps.
Operazione diluitiva
Da Borsa Italiana hanno sottolineato che l’operazione è qualificata come “fortemente diluitiva”, perciò trova applicazione la normativa di riferimento del cosiddetto modello rolling.
Si tratta dell’introduzione di una finestra di consegna addizionale delle nuove azioni in ciascuna giornata del periodo dell’offerta e non soltanto alla fine dell’operazione.
Obiettivo del modello rolling è quello di evitare il verificarsi di anomalie di prezzo sui titoli azionari, sottolineano da Borsa Italiana.
Il calendario dell’aucap
La corsa contro il tempo ha permesso a Mps di poter confermare il 17 ottobre 2022 quale data di inizio del periodo di sottoscrizione delle nuove azioni all’interno dell’aumento di capitale, da concludersi il 31 ottobre 2022, estremi inclusi.
I diritti di opzione saranno negoziabili su Euronext Milan dal 17 ottobre 2022 al 25 ottobre 2022, anche in questo caso estremi inclusi.
Per quanto riguarda i diritti di opzione non esercitati entro il termine del periodo di opzione, saranno offerti su Euronext Milan (Asta dell’inoptato) il primo e il secondo giorno di novembre 2022, salvo vendita integrale già completa.
I diritti di opzione acquistati durante l’asta dell’inoptato dovranno essere esercitati entro il 3 novembre 2022.
Aucap interamente garantito
A questo punto, l’aumento di capitale risulta “interamente garantito”, sottolineavano da Mps nella nota, visto l’impegno del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) a sottoscrivere tutte le nuove azioni relativamente alla sua quota di partecipazione in Mps (64,23%).
Alla quota del MEF, si è aggiunto il gruppo di banche formato da BofA, Citigroup, Credit Suisse, Mediobanca, in qualità di joint global coordinators e Banco Santander, Barclays, Société Générale e Stifel in qualità di joint bookrunners (congiuntamente con i Joint Global Coordinators, i Garanti), impegnatesi disgiuntamente tra loro e senza alcun vincolo di solidarietà a sottoscrivere al termine dell’asta dell’inoptato fino ad un ammontare massimo complessivo pari a 807 milioni di euro.
Il quadro si completa con l’impegno da parte dei britannici di Algebris a partecipare in qualità di garante con una quota complessiva di 50 milioni di euro, dei quali 30 milioni di concerto con i garanti e 20 milioni come sub-underwriter.
Infine, Mps ha ricevuto impegni di sottoscrizione anche da parte di terzi investitori per complessivi 37 milioni di euro.
Cambio nel calendario
Da Siena hanno comunicato anche un rinvio dell’esame del resoconto intermedio di gestione del terzo trimestre 2022 da parte del consiglio di amministrazione, prima previsto per il 3 novembre e posticipato al 10 novembre.
Il posticipo si è reso necessario per “consentire il recepimento degli effetti derivanti dall'esodo volontario dei dipendenti della Banca (parte del Piano Industriale 2022-2026) in relazione all'esito dell'operazione di aumento di capitale della Banca”, sottolineava la nota dell’istituto.
I requisiti patrimoniali della BCE
In questa raffica di comunicati stampa diffusi questa mattina, un altro informava circa la decisione preliminare della Banca centrale europea relativamente ai requisiti patrimoniali da soddisfare a partire dal primo gennaio 2023 per Mps, confermano quelli già in vigore.
Il Gruppo deve rispettare un requisito patrimoniale Srep (Total Srep Capital Requirement - TSCR) complessivo a livello consolidato pari al 10,75%, in linea con quanto già previsto dal Piano Industriale 2022-2026.
Tra i requisiti sono presenti:
- minimo di fondi propri - Pillar 1 (P1R) dell''8% (di cui 4,50% in termini di Cet1);
- aggiuntivo di Pillar 2 (P2R) del 2,75% (stesso livello che era stato richiesto per il 2022) da detenere almeno per il 56,25% nella forma di capitale primario di classe 1 - Cet1 - e per il 75% nella forma di capitale di classe 1 - Tier 1.
La BCE ha formulato tali requisiti sulla base “del processo di verifica e valutazione (Srep) condotto dalla Bce con data di riferimento 31 dicembre 2021, nonché delle informazioni più rilevanti ricevute successivamente, confermando l''attuale limitazione in merito alla distribuzione di dividendi”, spiega la nota.
Alla luce anche dei recenti progressi intervenuti, però, da Mps avvisano di volersi avvalere della facoltà “di rappresentare alcune considerazioni nell’ambito del previsto processo ‘right to be heard’”, concludono da Siena.
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