Mps, nuove nomine nel cda e M&A appeal aumentato secondo analisti
Il primo socio della banca senese, Francesco Gaetano Caltagirone, ha ottenuto due posti in consiglio, mentre il titolo si avvia a chiudere un 2024 scoppiettante a Piazza Affari.
Nuove nomine in Monte dei Paschi
Cambia l’azionariato di Banca Monte dei Paschi di Siena e si rinnova anche il consiglio di amministrazione, da poco coinvolto dalle dimissioni di cinque consiglieri. I nuovi nomi sono stati nominati per cooptazione e comunicati venerdì scorso a mercato chiuso: Alessandro Caltagirone, Elena De Simone, Marcella Panucci, Francesca Renzulli e Barbara Tadolini. I consiglieri rimarranno in carica fino alla prossima assemblea dei soci.
In considerazione dei mutamenti occorsi nell'assetto azionario della banca, per effetto della progressiva riduzione della partecipazione detenuta dal MEF, spiega la nota diffusa dall’istituto, “la selezione dei nominativi dei nuovi consiglieri da parte del Comitato Nomine è avvenuta a seguito di un apposito processo di interlocuzione con alcuni dei nuovi soci della banca e con il supporto della società di Executive Search Spencer Stuart”.
Il Comitato Nomine “ha ravvisato l'opportunità di far svolgere detta interlocuzione al Presidente del cda, in linea con la politica di dialogo con gli azionisti, nell'interesse della banca e mediante un processo che possa essere sostenuto dall' azionariato in occasione della prossima assemblea chiamata ad esprimersi sulla conferma dei Consiglieri cooptati”, aggiungevano da Siena
Il nuovo che avanza
Dei cinque nuovi nomi, i primi due non sono indipendenti (Caltagirone e De Simone) e, secondo Il Sole 24 Ore, sarebbero stati proposti dal Gruppo Caltagirone, mentre Renzulli e Panucci da Anima Holding, e Tadolini da Delfin.
Il secondo azionista della banca, Francesco Gaetano Caltagirone, con una quota di poco superiore al 5% del capitale, ha ottenuto quindi due posti in consiglio. Oltre al figlio, Alessandro, infatti, c'è la cooptazione a Rocca Salimbeni di De Simone, attuale presidente di Domus Italia spa (ex Vianini), società quotata alla Borsa di Milano e controllata da Caltagirone SpA.
Le nomine “erano attese e sono la naturale conseguenza delle dimissioni dei consiglieri indicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), a causa della riduzione della quota di pertinenza del MEF”, spiegano gli analisti di WebSim Intermonte. “L’attuale composizione del cdA riflette il nuovo azionariato di Mps, che ha visto l’ingresso di nuovi player come Banco Bpm, Caltagirone, Anima e Delfin, aumentando l’M&A appeal”, aggiungono dalla sim.
Quanto vale Mps
Intermonte conferma il giudizio ‘interessante’ sul titolo Mps, con un target price di 7,2 euro, ben oltre i 6,756 euro a cui scambia a Piazza Affari questa mattina la banca (+1,50%).
L'istituto, sotto i riflettori da quando il risiko bancario è tornato prepotentemente a catalizzare l'attenzione degli investitori, allunga la serie positiva che ha portato le azioni a guadagnare il 2,5% circa dal 23 dicembre.
Nel 2024, inoltre, Mps risulta la seconda migliore tra le blu chip del FTSE MIB (+11%), con una crescita ottenuta pari al 121% e dietro soltanto a Unipol (+132%).
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