Mps, oggi presentazione del capital plan al Cda


Nel piano dovrebbe essere previsto un rafforzamento patrimoniale da 2,5 miliardi. Due le opzioni percorribili per il futuro dell’istituto: merger o ipotesi stand alone.


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Il piano industriale al 2025

Riflettori puntati sul cda di Banco Mps, programmato per oggi. Il board dell’istituto senese, guidato dall’ad Guido Bastianini, sarà chiamato a valutare il nuovo piano strategico al 2025 e il relativo capital plan, elaborato con il supporto del ministero dell’Economia e delle Finanze.

Nel piano dovrebbe essere previsto un rafforzamento patrimoniale da 2,5 miliardi finalizzato a fronteggiare gli impatti della scissione di 8,1 miliardi di Npe a favore di Amco (la sgr interamente controllata dal Tesoro), gli accantonamenti per fronteggiare i potenziali rischi legali (pari a circa 10 miliardi di euro), e le conseguenze di Covid-19 sul contesto macroeconomico. Secondo il Sole 24Ore, il rafforzamento patrimoniale servirà anche a fronteggiare il piano di ristrutturazione e di riduzione dei costi. Sarebbero previsti 4mila esuberi, in parte compensati da mille assunzioni.

Per quanto riguarda il futuro dell’istituto si prospettano poi due opzioni percorribili: da un lato la fusione con una big; dall’altro l’ipotesi “stand alone”. Entro la fine di gennaio 2021, Mps sottoporrà alla Bce il capital plan con le misure per la ricapitalizzazione, di conseguenza le linee guida per il piano sono attese entro fine anno.

Unicredit, la più ambita

L’ipotesi più ambita è quella di un merger con Unicredit. La possibilità al momento non sembra presa in considerazione dall’attuale management di Piazza Gae Aulenti. Il ceo (uscente) Jean Pierre Mustier ha più volte sottolineato di non prendere in considerazione il deal, e un portavoce, nei giorni scorsi, ha fatto sapere che la banca «non accetterà mai alcuna operazione che possa danneggiare gli interessi del gruppo e in particolare la sua posizione patrimoniale». Sul piatto, oltre ai crediti inesigibili confluiti nella bad bank con Amco, anche i 10 miliardi di rischi legali (e le Dta).

Alle 12 il titolo perde lo 0,82% scambiato a 1,08 euro. Secondo gli analisti di Equita Sim «lo scenario più probabile resta quello di una ricapitalizzazione da parte del Mef (2,5 miliardi) finalizzata a sterilizzare i rischi legali e realizzabile senza burden sharing nell’ambito del temporary framework sugli aiuti di Stato». Rating hold e Tp a 1,6 euro confermati.

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