Mps si accende con le attese di M&A e l’anticipo del dividendo


L’amministratore delegato della banca prevede un futuro da “pivot del settore” per l’istituto senese, anche grazie al successo della ricapitalizzazione da 2,5 miliardi dei mesi scorsi, e conferma l’anticipo di un anno per la distribuzione del dividendo.


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Rally Mps

Resta sempre ‘caldo’ il futuro di Monte dei Paschi di Siena e bastano poche parole rilasciate nel corso di un’intervista ad accendere il titolo della banca in attività più antica al mondo, aggiungendosi così all’ottimismo per la “continuità aziendale” confermata nei giorni scorsi.

L’inizio di settimana vede le azioni Mps correre subito in apertura fino a toccare un +6% a 2,11 euro, recuperando così quanto ceduto dallo scorso 5 gennaio e tornando al valore delle azioni all’interno dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi concluso a novembre.

Quando erano le 9:40 il titolo veniva fermato in asta di volatilità con oltre 2,6 milioni di pezzi passati di mano a fronte di una media a 30 giorni per un’intera seduta di 7,6 milioni.

Spazio per più poli bancari

Gli acquisti sul titolo Mps arrivavano sulle attese di nuove operazioni di M&A sostenute dall’intervista rilasciata nel weekend al Sole 24 Ore da Luigi Lovaglio, amministratore delegato della banca, conferma un trader alla Reuters.

Se “in Italia c’è spazio per più poli bancari”, spiega il manager, Mps dovrà essere un “pivot del settore” nel corso del processo di consolidamento futuro”.

Secondo Lovaglio, infatti, ormai Mps non è più “un problema sistemico” per il nostro paese, ma è anzi “padrona del suo futuro”, pertanto si dice pronto a guardare “con fiducia” al futuro del Monte.

Punti di forza

Con il successo della ricapitalizzazione, sul quale Lovaglio non ha “mai avuto un dubbio” nonostante “le condizioni fossero molto difficili”, la banca ha raccolto fondi poi implementati “in modo socialmente responsabile” nel “piano di esodi volontari con l’uscita di oltre 4 mila persone che ci ha permesso di ridurre i costi per oltre 300 milioni annui”, dote che permette a Mps di iniziare “il 2023 rafforzando la credibilità del target di 700 milioni di utile pre-tax al 2024”.

“Adesso ci sono i presupposti per risolvere definitivamente i problemi del Monte e far emergere il grande valore della banca”, prosegue il manager, grazie ad un “assetto ideale per intraprendere un percorso di crescita di banca commerciale ben radicata sul territorio, contando anche su azionisti che sono soci industriali e istituzionali con capitali orientati al lungo termine. Tutto ciò ci consente di essere già posizionati rispetto ai nostri peers in termini patrimoniali, reddituali ed economici” “e possiamo essere protagonisti del nostro futuro”.

Anticipato il dividendo

L’attuale politica restrittiva da parte della Banca centrale sta favorendo la situazione di Mps, in particolare grazie al rialzo dei tassi di interesse.

“Il piano prevedeva un Euribor a 3 mesi di 66 punti base al 2024, oggi siamo sopra il 2% e la nostra struttura di bilancio è favorevolmente esposta all’incremento dei tassi”, spiegava Lovaglio, aggiungendo che “questo trend ha già avuto un impatto positivo sui risultati nel terzo trimestre”, “continuerà nel quarto e ci dà una buona spinta per tutto il 2023”.

Alla luce di questo, l’ad conferma l’anticipo degli obiettivi del piano industriale, decidendo di distribuire il dividendo sulla base degli utili del 2024, invece che a partire dal 2025 come riportato nel piano industriale.

Poi aggiunge: “dobbiamo continuare a sviluppare il business in maniera sostenibile, con la giusta efficienza e una forte presenza sul territorio. In questa logica va letta la nuova struttura con 14 direzioni territoriali Retail e altrettante direzioni Imprese e Private per stare vicino a famiglie e Pmi dando attenzione alle filiere agroalimentari, artigianali e industriali”.

La view di Equita

Attualmente il titolo Mps “tratta valutazioni interessanti” secondo gli analisti di Equita Sim, con un prezzo/utile per azione “di 0,32 volte, a sconto rispetto a 0,5 volte mediano di settore alle banche più comparabili quali Bper e Banco BPM, entrambe in area 0,4 volte di media”.

“Riteniamo che le indicazioni del CEO siano supportive in merito all’esecuzione della strategia delineata a piano e possano contribuire ad aumentare l’appeal speculativo sulla banca”, concludono da Equita Sim.

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