Mps accelera la due diligence di Unicredit, nessun dossier aperto sull'aumento di capitale


La banca senese è intervenuta su richiesta della Consob per smentire le voci di 3 miliardi di aumento di capitale e ha comunicato il procedere della due diligence da parte di Unicredit che potrebbe terminare questa settimana.


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Mps, nessun dossier aperto sull'aumento di capitale

Monte dei Paschi di Siena interviene per distogliere l'attenzione sull'ipotesi di aumento di capitale per 3 miliardi di euro diffusa dai media nei giorni scorsi. Su richiesta della Consob, Mps ha precisato che “si tratta di indiscrezioni che non trovano alcun riscontro in iniziative attivate dalla banca”, spiegava la nota diffusa sabato scorso.

Indiscrezioni su un possibile aumento di capitale erano state diffuse la scorsa settimana da Bloomberg, citando fonti anonime a conoscenza del dossier, secondo il quale l'obiettivo dell'operazione sarebbe quello di rafforzare la solidità patrimoniale e assecondare la richiesta di Unicredit di rendere l'acquisizione neutrale per i suoi ratio di capitale.

Il giornale americano aggiungeva che le parti starebbero pensando ad un deal simile a quello seguito per la fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano che ha portato alla nascita di Banco BPM. In quell'occasione i due istituti concordarono un'operazione all-stock a concambio che tenesse conto dell'aumento di capitale portato a termine da Banco Popolare prima del completamento della fusione.

La notizia della smentita, per il momento, sta sostenendo le azioni Mps, in crescita a 1,123 euro per azione dopo poco meno di un'ora dall'inizio degli scambi di avvio settimana. Positiva anche Unicredit, in crescita superiore all'1%, con le azioni scambiate a 10,32 euro.

Eventuali novità sul fronte aumento di capitale potrebbero avere un impatto sulle azioni della banca senese, con “un aumento da 3 ma anche 2,5 miliardi per il Monte Paschi che butterebbe a terra le quotazioni, risultando estremamente diluitivo”, spiegano da Ora Finanza, sottolineando che “ad oggi Mps capitalizza 1,123 miliardi”.

La due diligence di Unicredit

Il comunicato diffuso da Mps conferma il procedere delle “attività di due diligence da parte di Unicredit, in coerenza con il comunicato stampa da quest’ultima diffuso in data 29 luglio u.s.”.

In quell'occasione, da Unicredit avevano specificato che “l'esclusione dei crediti deteriorati e l'adeguata copertura di eventuali ulteriori rischi di credito” saranno oggetto “della due diligence attraverso modalità da definire”.

L'operazione con Mps, aggiungeva la banca milanese, sarà subordinata al positivo esito della verifica della sussistenza dei presupposti essenziali dell'operazione, della due diligence legale, patrimoniale, fiscale, contabile e industriale, e delle interlocuzioni con il MEF e MPS finalizzate ad addivenire a una più puntuale definizione della struttura, dei termini e del perimetro dell'operazione, nonché alla successiva definizione dei relativi accordi vincolanti”.

La tempistica per la due diligence potrebbe essere molto breve, con i risultati che arriverebbero addirittura nel corso di questa settimana, secondo quanto comunicato da fonti dell'agenzia Reuters che parlano di un 'red flag report', contenente un'analisi dei punti critici nella possibile operazione con Mps.

“Il quadro generale è stato già analizzato, ora stanno ragionando sui dettagli”, spiega ancora la fonte dell'agenzia, secondo la quale la due diligence sta procedendo a forte velocità.

L'ipotesi rilanciata dalla Reuters riguarda l'acquisizione da parte di Unicredit di tutta Mps, “eccetto gli Npl e i crediti ad alto rischio e le cause legali, per poi procedere alla cessione degli asset non di suo interesse. Le indiscrezioni, però, non hanno trovato riscontro da fonti ufficiali di Unicredit che non ha commentato.

L'addio al brand Mps

Dalla Banca centrale europea, intanto, potrebbero chiedere a Mps di rinunciare al suo marchio, la banca più antica al mondo in attività dal 1472. L'indiscrezione era stata diffusa da Il Messaggero, le cui fonti riportavano di un veto BCE sull'uso del nome Mps così come è accaduto nel caso Alitalia.

Secondo il quotidiano romano, il brand Mps non potrà più avere vita autonoma in una legal entity, ma dovrà essere accostato a quello di Unicredit, chiudendo così qualunque ipotesi di 'mini Mps'.

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