Mps sorprende: utile oltre il miliardo di euro

I risultati del terzo trimestre e quelli dei primi nove mesi del 2025 dell’istituto senese hanno risentito positivamente dell’impatto dell’acquisizione di Mediobanca e delle relative controllate.
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Mps comunica i conti
“Proseguono anche nel terzo trimestre il rafforzamento della qualità dei risultati e il miglioramento della profittabilità”. Con queste parole, il management di Banca Monte dei Paschi di Siena presenta i conti diffusi questa mattina prima dell’apertura di Piazza Affari.
Tali risultati “recepiscono gli effetti dell’acquisizione di Mediobanca e delle relative controllate, oggetto di consolidamento a partire dalla data del 30 settembre 2025”, sottolineavano da Mps. Pertanto, lo stato patrimoniale consolidato include, linea per linea, i saldi del gruppo Mediobanca alla data del 30 settembre, mentre il conto economico consolidato includerà, invece, il contributo del gruppo di Piazzetta Cuccia solo a partire dal 1° ottobre 2025.
Management ottimista anche per il futuro: parlando nel corso della call con gli analisti, l’ad Luigi Lovaglio ha affermato di vedere nel 2025 un utile pre-tasse “ben sopra 1,6 miliardi di euro”.
A Piazza Affari, intanto, le azioni Mps aprono la seduta in grande spolvero, guadagnando il 4,60% nella prima mezz’ora di scambi e salendo fino a 7,793 euro.
Utile sopra le attese
Passando ai numeri, il terzo trimestre dell’istituto senese si è chiuso con un aumento dell’utile netto a 474 milioni di euro, superiore ai 407 milioni dello stesso periodo del 2024 e alle previsioni del consensus raccolte dalla stessa banca, ferme a 366 milioni.
I ricavi si sono attestati a circa 1 miliardo, stabili sullo scorso anno grazie a maggiori commissioni e ricavi da trading che hanno compensato il calo del margine di interesse, anche in questo caso superando il consensus (973 milioni).
Nei primi nove mesi dell’anno, l’utile netto è arrivato a 1,37 miliardi circa, segnando un calo del 12,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma, al netto degli effetti fiscali (470 milioni nel 2024 a fronte de 78 milioni nel 2025), il risultato sarebbe in crescita del 17,5%.
Nell'intero periodo il margine di interesse registra un calo del 7,4% a 1,638 miliardi circa per effetto delle riduzioni dei tassi da parte delle BCE e nonostante la crescita dei volumi, solo in parte compensato dalla riduzione dei costi del funding.
Crescono invece le commissioni nette (+8,5%) a 1,185 miliardi, portando il totale dei ricavi a quota 3,05 miliardi, sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Il patrimonio netto del gruppo (Mps con Mediobanca) e di pertinenza di terzi risulta pari a 29,1 miliardi, rispetto agli 11,5 mld di euro al 30 giugno scorso.
L'incremento è dovuto, oltre che all'utile conseguito nel terzo trimestre (circa 0,5 miliardi), agli effetti dell'acquisto del gruppo Mediobanca che ha determinato la rilevazione di un importo di 14,8 miliardi (al netto degli oneri accessori e dei relativi effetti fiscali) riferito all'aumento di capitale al servizio dell'Opas.
Significativa creazione di valore
Presentando i conti dei primi 9 mesi dell'anno, Mps assicura una "significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder e solida remunerazione per gli azionisti" con un rote al 14% e un pay-out ratio al 100%.
Dopo la conclusione dell'Opas su Mediobanca, il Monte può contare su un Cet1 capital ratio fully loaded al 16,9% (rispetto al 19,6% del 30 giugno 2025 e al 18,2% del 31 dicembre 2024), e un total capital ratio fully loaded pari al 19,3% (rispetto al 21,8% del 30 giugno 2025 e al 20,5% del 31 dicembre 2024). "Tali valori non includono gli utili di periodo, assumendo il dividend pay-out fino al 100% dell'utile netto del Gruppo Mps", spiega la banca.
Infine, Mps ha annunciato che la presentazione del nuovo piano industriale di gruppo, compresa Mediobanca, è prevista nel corso del primo trimestre 2026.
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