Mps-Ue: possibile accordo sul derisking per fine gennaio

16/01/2020 11:45
Mps-Ue: possibile accordo sul derisking per fine gennaio

L’accordo è indispensabile all’uscita del Ministero del Tesoro, attualmente detentore del 68% del capitale di Monte dei Paschi di Siena

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Rumors di un accordo vicino

Proseguono le trattative tra Monte dei Paschi di Siena e l’Unione Europea sul tema del derisking della banca senese, operazione indispensabile all’uscita del Ministero del Tesoro dal capitale, attualmente al 68%.

Il Ministero dell’Economia e la Commissione sarebbero vicini ad un accordo che potrebbe essere firmato tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, secondo quanto scrive il quotidiano finanziario MF.

Le trattative puntano alla riduzione del multiplo npl ratio nella zona a una singola percentuale alta, vicina al 10%, comportando la cessione fino a 14 miliardi lordi di crediti deteriorati.

L’operazione comprenderebbe la creazione di una bad bank che accoglierebbe e gestirebbe i crediti deteriorati rimasti in bilancio, da affiancare ad una good bank che sarebbe messa sul mercato immediatamente.

Il collocamento di obbligazioni per 400 milioni

Intanto, procedono le mosse di Mps a seguito degli accordi raggiunti con l’Unione europea per il risanamento della banca. L’istituto senese, infatti, ha comunicato il collocamento di un’obbligazione per 400 milioni di euro e il completamento del programma di emissioni Tier 2.

Secondo la nota diffusa dalla banca, è stato portato a termine il “collocamento di un’emissione obbligazionaria di tipo Subordinato Tier 2 a tasso fisso, con scadenza 10 anni (rimborsabile anticipatamente dopo 5 anni dall’emissione, ad opzione dell’emittente, previa approvazione del regolatore), destinata ad investitori istituzionali, per un ammontare pari a 400 milioni di euro, ad un rendimento annuale dell’8%”.

L’operazione ha “ottenuto un ottimo riscontro da parte del mercato”, spiega la nota, “con ordini finali per oltre 900 milioni di euro da parte di oltre 100 investitori”.

Il titolo è stato distribuito a investitori finanziari, quali Asset Managers (86%), Banche/Private Banks (11%), Fondi Hedge (2%) e altri (1%), aventi una ripartizione geografica divisa tra Regno Unito e Irlanda (55%), Italia (28%), Svizzera (7%), Francia (5%) e altri paesi (5%).

A curarne il collocamento sono stati diversi istituti, tra cui Banca IMI, Barclays, BofA Securities, Goldman Sachs, MPS Capital Services e Natwest Markets.

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