Nasce Eni Sustainable Mobility: obiettivo mobilità sostenibile


Questa mattina Eni ha annunciato la nascita della nuova realtà per proseguire nel suo percorso di transizione energetica per l’abbattimento delle emissioni Scope 3.


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Nasce Eni Sustainable Mobility

Sarà attiva nella mobilità sostenibile e il 2023 è il suo anno. Questa mattina, infatti, Eni ha annunciato la nascita di ‘Eni Sustainable Mobility’, società che i occuperà di sviluppare la bioraffinazione, il biometano e la vendita di prodotti, servizi e soluzioni per la mobilità, in Italia e all’estero, e il suo percorso la vedrà evolvere verso una società multi-service e multi-energy.

A confluire nella nuova nata sono gli asset Eni della bioraffinazione e del biometano, incluse le bioraffineria di Venezia e Gela, lo sviluppo di nuovi progetti quali Livorno e Pengerang (Malesia).

A questi si uniranno il marketing e la commercializzazione di tutti i vettori energetici (idrogeno, elettrico, carburanti biologici, biometano) attraverso una rete da oltre 5 mila punti vendita in Europa.

Parte di ESM sarà anche il car sharing Enjoy, la ristorazione e i negozi di prossimità nei punti vendita sul territorio.

La strategia

La nuova società, detenuta al 100% da Eni, sarà guidata da Stefano Ballista, già Direttore Sustainable Mobility di Energy Evolution della stessa società petrolifera.

Il nuovo soggetto “società rappresenta la seconda leva strategica, da affiancare a Plenitude, nell’ambito del nostro percorso di transizione energetica per l’abbattimento delle emissioni Scope 3, le più significative e difficili da eliminare poiché generate dai clienti attraverso l’utilizzo dei prodotti”, spiega Claudio Descalzi, AD di Eni.

“Attraverso questa operazione integriamo e liberiamo nuovo valore dalle nostre iniziative industriali, prodotti e servizi basati su tecnologie innovative e che andranno a costituire un’offerta unica e decarbonizzata per la mobilità”, aggiungeva il manager.

La view degli analisti

Eni aveva comunicato già “nel piano industriale presentato a marzo di voler sviluppare il business per la mobilità sostenibile che combinava in un’unica entità le bioraffinerie, il marketing, ovvero le stazioni di servizio trasformate in uno spazio di accesso ai carburanti sostenibili e ai servizi retail, le attività di ride sharing, il feedstock, ovvero l’integrazione verticale per lo sviluppo di una rete agro-hub in cui è presente l’upstream della società”, ricordano da Equita Sim.

“Riteniamo che la creazione della business unit di mobilità sostenibile possa valorizzare gli investimenti in attività low carbon che invece sarebbero diluiti all’interno degli investimenti di una energy company. Circa il 25% delle spese per investimenti di piano 2022-2025 è destinato a investimenti low carbon”, aggiungono dalla sim.

Pertanto, da Equita Sim confermano la raccomandazione ‘buy’ e il prezzo obiettivo a 19 euro su Eni rispetto ai 13,57 euro di questa mattina (+2%).

Raccomandazione sul titolo ENI ‘interessante’ per WebSim, con target price a 16 euro.

“Eni punta a gestire una capacità di bioraffinazione pari a circa 2MTPA al 2025 e oltre 5.000 stazioni di servizio integrate”, sottolineano dalla sim, considerando che “in termini di target di Ebitda, Eni punta a raggiungere 0,9 miliardi nel 2025 e 1,5 miliardi nel 2030”.

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