Neanche Powell ferma il ribasso

20/10/2023 06:30
Neanche Powell ferma il ribasso

Le rassicurazioni sul contesto macroeconomico arrivate dal governatore della Federal Reserve non hanno portato sollievo a Wall Street, in ansia perché ci sono sempre più segnali di un allargamento della guerra in Medio Oriente. Il Brent è alla quarta seduta consecutiva di rialzo. Oro a 1.980 dollari l’oncia, sui massimi di medio periodo. Il BTP riparte da 4,94%. Brunello Cucinelli alza le stime.

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POWELL

Il governatore ha detto che la FED si sta muovendo attentamente in campo monetario dopo il massiccio rialzo dei tassi varato lo scorso anno per permettere alla stretta di far scendere l’inflazione. "Una delle ragioni per cui abbiamo rallentato in modo significativo quest'anno è concedere alla politica monetaria tempo per fare effetto", ha detto Powell intervenendo all'Economic Club di New York. "Dobbiamo usare i nostri occhi, un po' di capacità di gestione del rischio e un po' di pazienza nel rallentare il ritmo per essere certi di percepire tutti gli effetti", ha aggiunto. Powell ha poi aggiunto che la politica monetaria Usa non è "troppo restrittiva”.

TASSI

Gli operatori hanno irrobustito le scommesse contro un ulteriore rialzo dei tassi di interesse negli Usa dopo che il governatore Jerome Powell ha detto che l'istituto centrale Usa procederà "attentamente" anche se segnali di una crescita robusta e di un mercato del lavoro solido potrebbero rendere necessario un ulteriore inasprimento monetario. I mercati monetari continuano a non prezzare un rialzo dei tassi al meeting che terminerà al primo novembre e vedono una chance del 35% di un rialzo da 25 punti base a dicembre. Prima dell'intervento di Powell la probabilità era data al 38%.

TREASURY

Se il tasso del Treasury Note decennale si muove sui massimi degli ultimi diciassette anni, intorno al 5%, è anche perché i cinesi hanno alleggerito il loro portafogli di carta di debito degli Stati Uniti. Dai dati dei primi otto mesi del 2023 diffusi questa settimana, emerge che la Cina ha venduto quasi 15 miliardi di dollari in Treasury a lunga scadenza in agosto, più cinque miliardi di dollari in azioni statunitensi. Complessivamente, istituzioni e fondi cinesi hanno venduto 21,1 miliardi di dollari in attività statunitensi, tra cui 1,3 miliardi di dollari in obbligazioni ipotecarie. Le autorità di Pechino potrebbero avere usato le risorse per stabilizzare il cambio, in passato infatti, questi movimenti erano stati collegati a fasi di debolezza dello yuan. Partendo dai dati del Tesoro, Goldman Sachs calcola che nello stesso mese, gli investitori stranieri sono stati compratori netti di bond governativi degli Stati Uniti, in agosto si è registrata la variazione positiva più forte da inizio anno. Il team di analisti guidato da Lexi Kanter, afferma nel report che gli investitori stranieri hanno acquistato titoli del Tesoro a lungo termine, titoli di agenzie e azioni di Wall Street. Venduti invece titoli obbligazionari corporate. “Il Regno Unito è stato il maggior acquirente netto di Treasury a lungo termine in agosto, mentre la Cina è stata il maggior acquirente netto di obbligazioni societarie. Anche la Svizzera è stata un importante venditore netto di Treasury a lungo termine in agosto, come in luglio. A livello regionale, l'Europa, l'America Latina e l'Asia sono acquirenti netti di Treasury a lungo termine”.

PETROLIO

Il greggio Brent è alla quarta seduta consecutiva di ribasso, stamattina a 93,4 dollari il barile, +1%. I mercati temono un allargamento del conflitto in Medio Oriente. Gli Stati Uniti hanno fatto sapere ieri sera di aver sventato attacchi di droni contro due basi in Siria, colpita invece una base in Iraq. Il cacciatorpediniere Uss Carney, ieri nel Mar Rosso, ha intercettato tre missili lanciati dalle milizie filoiraniane Houthi dallo Yemen verso nord, «potenzialmente contro Israele». Intanto la nave-comando Mount Ridge ha lasciato Gaeta e si unirà alla task force guidata dalla portaerei Ford nel Mediterraneo orientale: ulteriore rafforzamento del dispositivo Usa.

TITOLI

EssilorLuxottica chiude il terzo trimestre con ricavi consolidati pari a 6,3 miliardi di euro, con un aumento del 5,2% a cambi costanti rispetto al terzo trimestre 2022 (-1,6% a cambi correnti). Secondo una nota, nei primi nove mesi i ricavi sono in crescita del 7,2% a cambi costanti, con un trend che da inizio anno sorpassa l'obiettivo di lungo termine a ‘mid-single-digit'. A cambi correnti salgono del 4,1% a 19,145 miliardi.

Eni giudica in maniera positiva l’allentamento delle sanzioni Usa sull'export di petrolio dal Venezuela, paese in cui la major petrolifera è presente con la produzione di gas naturale.

Salvatore Ferragamo chiude i nove mesi con ricavi consolidati pari a 844 milioni di euro, in calo dell'8,3% a cambi correnti e del 9,2% a cambi costanti rispetto ai primi nove mesi del 2022, per effetto anche della riduzione di perimetro sia nel canale Retail che Wholesale. A livello di area geografica, l'Asia Pacifico ha registrato vendite nette in calo del 16,4% nei nove mesi, mentre l'area Emea ha visto un aumento delle vendite nette del 3,1%. L'area del Nord America ha registrato, nei primi nove mesi, un calo delle vendite nette pari al 20,1%. "In questi nove mesi abbiamo continuato ad investire nel nostro business, facendo delle scelte fondamentali e progredendo nell'esecuzione delle nostre priorità strategiche, in linea con i nostri piani.. Sebbene il contesto globale di mercato sia sempre più incerto, confermiamo le nostre ambizioni di medio termine", commenta nella nota l'AD e direttore generale, Marco Gobbetti. Mediobanca e Morgan Stanley hanno abbassato il target price

Brunello Cucinelli chiude i nove mesi con un balzo dei ricavi del 27,5% a cambi correnti (+28,8% a cambi costanti) a quota 818,4 milioni di euro e alza la guidance per fine anno. "L'ottimo risultato dei primi 9 mesi dell'anno, il riscontro molto positivo delle collezioni, e l'attenzione all'esclusività e rarità dell'offerta di abbigliamento di grande qualità e artigianalità, ci fanno immaginare una crescita dei ricavi per il 2023 tra il +20% e il +22%, rispetto alla precedente stima del +19%", si legge in un comunicato del gruppo del lusso. Per il 2024 e il 2025 la società stima una crescita dei ricavi intorno al 10%. Entrando nel dettaglio delle singole aree geografiche, nei nove mesi le Americhe registrano +21,7%, Europa +18,3%, Italia +24,5% e Asia +49,7%. "Nei primi nove mesi di questo anno particolarmente bello abbiamo realizzato un'importante crescita di fatturato e di immagine, e vista la grande qualità delle vendite, immaginiamo di conseguenza un profitto sano e bello", commenta nella nota il presidente esecutivo e direttore creativo Brunello Cucinelli.

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