Negli Stati Uniti frena l’inflazione, in Cina frena l’economia

Questa settimana presentano i dati del trimestre 165 società dell’S&P500. Per il momento, a circa metà della stagione delle trimestrali, quelle che hanno battuto le attese degli analisti sull’utile, sono l’81%. L’economia cinese dà qualche segnale di ripresa, ma solo nella manifattura, peggiorano i servizi. Oggi alle 11 i dati sull’inflazione in Europa.
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Le nuove evidenze del rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti hanno riattivato venerdì il rialzo di Wall Street, stamattina, pur essendo arrivati nel corso della notte dalla Cina delle indicazioni di raffreddamento economico, l’indice MSCI Asia Pacifico si spinge sui massimi da inizio anno.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso di circa lo 0,3%.
Venerdì il Nasdaq ha guadagnato quasi il 2% grazie alla spinta di Meta Platforms, +4,4% nella seduta e +1,6% la settimana. L’indice Nyse Fang delle super nove dell’indice dei tech è salito di quasi il 3%: Amazon +4%, Tesla +4%.
INFLAZIONE
La spesa personale dei consumatori, un indicatore dell’inflazione tenuto in grande considerazione dalla Federal Reserve, ha registrato in giugno un aumento del 4,1%, in frenata dal +4,6% di maggio.
L'indice del costo del lavoro, un’altra misura che la Fed considera importante è aumentato dell'1% nel secondo trimestre, leggermente al di sotto della stima dell’1,1%. Infine, su base annua, i costi di retribuzione sono aumentati del 4,5%, leggermente al di sopra dell'aumento del 4,1% dell'inflazione di fondo, come riportato venerdì dal Dipartimento del Commercio. La dinamica dei prezzi al consumo si sta tranquillizzando ma siamo ben lontani dagli obiettivi che la banca centrale degli Stati Uniti non perde occasione di ribadire di voler centrare. Quincy Krosby, il chief global strategist di LPL Financial ha detto a Barron’s che c’è ancora parecchio di lavorare per avvicinarsi in modo rilevante alla stabilità dei prezzi.
Il confronto tra membri Fed favorevoli a fermare la stretta monetaria e membri contrari, secondo Krosby dovrebbe proseguire, ma intanto, a tenere su il morale degli investitori ci sono i dati del trimestre delle società. Fino a questo punto, circa a metà della stagione dei dati, l’81% delle aziende quotate incluse nell’S&P500 ha presentato utili superiori alle attese degli analisti, un po’ meglio del solito.
SETTIMANA
Arrivano nei prossimi cinque giorni le comunicazioni del trimestre di altre 165 società, tra queste ci sono Apple, Amazon, Advanced Micro Devices, Caterpillar, Pfizer, Starbucks, Uber Technologies e Airbnb.
Da seguire, nei prossimi gorni negli Stati Uniti, gli indici ISM. Venerdì esce il dato più importante della settimana, quello sull’occupazione. Gli analisti si aspettano 190.000 nuovi occupati non agricoli, diecimila in meno di quelli di giugno.
In Europa, stamattina esce il dato di luglio sull’inflazione nella zona euro. Giovedì ci sono le comunicazioni di politica monetaria della Banca dell’Inghilterra, anticipate di due giorni da quelle della Reserve Bank of Australia.
ASIA PACIFICO
L’indice Nikkei di Tokyo è in rialzo dell’1,2%. Stanotte, a sorpresa, la banca centrale del Giappone è intervenuta comprando obbligazioni. La mossa ha provocato un dietro front dello yen: il cross con il dollaro sale per il secondo giorno consecutivo. I rendimenti dei bond governativi salgono, probabilmente perché la mossa lascia presagire una situazione futura di instabilità e di incertezza. La borsa di Hong Kong guadagna l’1,3%, Shanghai Composite +0,4%. L’indice PMI sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere cinesi sale un po’ di più di quel che si aspettavano gli analisti ma arriva al quarto mese consecutivo di contrazione. L’indice dei servizi tocca i minimi da inizio anno, anche se rimane sopra la soglia dell’espansione.
BOND E PETROLIO
Il BTP riparte da 4,10% di rendimento. Euro dollaro a 1,101: il cross ha chiuso la scorsa settimana in ribasso dell’1%.
Il petrolio Brent è stamattina in lieve calo a 84,5 dollari. Oro poco mosso a 1.953 dollari l’oncia.
TITOLI
Banche. Nello stress test condotto dal'Eba in collaborazione con la Bce, relativamente ai cinque principali istituti italiani, in uno scenario avverso al 2025 Intesa Sanpaolo avrebbe un Cet1 fully loaded del 10,8%, UniCredit del 12,5%, Banco Bpm del 9%, Bper del 7,9% e Mps del 10,1%.
Eni è vicina a raggiungere un accordo per vendere il 10% di Plenitude al fondo svizzero Energy Infrastructure partner, riferiscono due fonti a conoscenza della situazione.
Generali. Banca Generali "sta andando molto bene" e "non c'è alcun progetto di cessione", ha detto l'ad di Generali, Philippe Donnet, in un'intervista pubblicata sabato da Il Sole 24 Ore. Interrogato su nuovi possibili buyback, Donnet ha detto che se non verranno utilizzati entro il 2024 i 500 milioni di euro rimanenti per l'M&A, verranno restituiti agli azionisti.
Leonardo chiude il semestre con un risultato netto di 208 milioni di euro, in flessione del 22,1% rispetto allo stesso periodo 2022 su ricavi pari a 6.894 milioni, in incremento rispetto al primo semestre del 2022 (+4,8% sul dato reported, +6,4% sul dato rettificato). Nella call con gli analisti, l'ad Roberto Cingolani ha detto che l'azienda dovrà concentrarsi di più su spazio, cybersecurity e digitalizzazione, seguendo un nuovo piano industriale che verrà presentato a inizio 2024.
A2A. I due soci di riferimento, i comuni di Milano e Brescia, non hanno ancora preso una decisione sul sostituto di Marco Patuano, che si è dimesso dalla presidenza della multiutility lombarda. In pole Roberto Tasca, ex assessore al Bilancio del comune di Milano.
Juventus è stata esclusa dalle coppe europee per la stagione 2023/4 per potenziali violazioni dei regolamenti Club Licensing UEFA e Fair Play Finanziario.
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