Nel vivo della stagione delle trimestrali di Piazza Affari


Ieri Unicredit ha illuminato la seduta della borsa di Milano, oggi escono i conti di Intesa Sanpaolo e Fineco Bank. Anche dal settore dei servizi arrivano indicazioni positive sulle condizioni economiche degli Stati Uniti, Wall Street questa volta non la prende bene e scende. Ma Nvidia tocca un altro massimo storico. Schroeders dice che il taglio tassi farà bene alle azioni. Goldman Sachs consiglia di puntare sull’oro. Stamattina sono usciti i risultati di UBS. Sogni e speculazioni sul futuro dell’auto in Europa: la fusione Stellantis-Renault ha senso strategico.


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Negli Stati Uniti il settore servizi è rimbalzato molto più delle attese a inizio 2024, dopo essere arrivato solo quattro mesi fa ad un passo dalla soglia della stagnazione. Le buone notizie arrivate ieri pomeriggio dalle comunicazioni dell’Institute for Supply Management hanno portato ulteriormente su il tasso di rendimento dei Treasury Note, il decennale è arrivato intorno a 4,15%. Al contrario di quanto avvenuto venerdì, hanno depresso, seppur di poco, l’azionario. Il Nasdaq ha chiuso in calo dello 0,2% e l’S&P500 dello 0,3%. Le considerazioni sull’allungamento dei tempi dell’avvio della discesa dei tassi da parte della Federal Reserve non hanno comunque toccato Nvidia, in rialzo del 4,7% a 686 dollari, nuovo massimo storico. L’indice Magnificent Seven di Bloomberg ha terminato la seduta sulla parità per effetto della zavorra di Tesla, -3,7% sulla notizia che la tedesca SAP non la terrà più in considerazione per gli acquisti della sua flotta aziendale di autovetture.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future Dax di Francoforte +0,3%.

In Asia Pacifico rimbalza tutto l’azionario cinese, dopo che altri soggetti vicini al governo hanno intensificato gli acquisti. Hang Seng di Hong Kong +3,7%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +3,3%. Shenzen Composite +5%.

Il colosso delle partecipazioni statali di Pechino, Central Huijin Investment, ha fatto sapere che aumenterà ulteriormente la quota in fondi d’investimento negoziati.

TAGLIO TASSI

Il presidente della Federal Reserve Bank di Chicago.

Austan Goolsbee ha ribadito che vorrebbe vedere altri dati sull’inflazione favorevoli sull’inflazione prima di prendere decisioni di politica monetaria. ”Abbiamo avuto sette mesi di inflazione davvero molto buona, proprio intorno o addirittura sotto l'obiettivo della Fed", ha detto Goolsbee lunedì in un'intervista a Bloomberg. "Quindi, se continuiamo a ricevere dati come quelli, credo che dovremmo essere sulla strada della normalizzazione”. Il membro del Federal Open Market Committee della Fed ha glissato, sulla partenza della fase di allentamento e sulla possibilità di procedere con un taglio da cinquanta punti base.

I commenti di Goolsbee hanno fatto eco a quelli espressi dal presidente Jerome Powell in un'intervista rilasciata giovedì a 60 Minutes della CBS.

Il TAGLIO TASSI FA BENE ALLE AZIONI

Negli Stati Uniti la banca centrale sta per iniziare a tagliare i tassi, poco conta a questo punto, per l’investitore di medio lungo periodo, che l’avvio sia in marzo o qualche mese più in là. Più interessante è vedere quel che succede al mercato azionario quando la Federal Reserve abbassa il costo del denaro.

Nei 12 mesi successivi all'inizio della riduzione dei tassi d'interesse, il rendimento medio delle azioni USA è stato dell'11% superiore all'inflazioneLe azioni hanno sovraperformato in media i titoli di Stato del 6% e le obbligazioni societarie del 5%. Le azioni hanno inoltre battuto la liquidità in media del 9% nei 12 mesi successivi alla riduzione dei tassi. Anche le obbligazioni hanno fatto meglio della liquidità.

È quanto emerge da un’analisi di lungo periodo, dei 22 cicli di riduzione dei tassi d'interesse negli Stati Uniti, a partire dal 1928, curata da Schroeders.

Nella nota stampa diffusa ieri, Duncan Lamont, CFA Head of Strategic Research della casa d’investimento che oggi, “a differenza della maggior parte degli episodi storici, la Fed non sta pensando di tagliare i tassi perché teme che l'economia sia troppo debole. Si muoverà in questo senso perché l'inflazione sta andando nella giusta direzione, il che comporta che la politica monetaria non debba essere necessariamente così restrittiva. Se la Fed ha ragione e riuscirà a guidare l’economia verso un "atterraggio morbido", il 2024 potrebbe essere un anno positivo sia per gli investitori del mercato azionario sia per chi punterà sull’obbligazionario”.

ORO: GIALLO RESILIENTE

Stamattina l’oro tratta a 2025 dollari l’oncia, sui minimi delle ultime due settimane. In precedenza, il metallo prezioso di riferimento aveva tenuto le posizioni anche dopo l’eliminazione del cruciale passaggio sul possibile inasprimento monetario in arrivo, dal comunicato post-riunione del Federal Open Market Committee di fine gennaio. In quell’occasione, ma anche domenica sera, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell aveva segnalato che un taglio a marzo "probabilmente non è il caso più probabile". Il mercato ha aggiustato la mira e ora ragiona su l’avvio della discesa del costo del denaro in maggio, con 4 o 5 tagli nel 2024 e altri - o 3 nel 2025. In una nota di venerdì scorso, Goldman Sachs affermava di aspettarsi per le quotazioni dell’oro, un “prolungamento dell'attuale fase di range-bound”. Il rischio di ribasso del prezzo dovrebbe essere limitato “dal robusto sostegno di altri canali”. “La domanda fisica di oro rimane elevata grazie alla tenuta degli acquisti da parte delle banche centrali e la forte domanda al dettaglio dei Paesi emergenti sono fattori chiave di sostegno per i prezzi dell'oro. Infatti, ci aspettiamo che gli acquisti delle banche centrali rimangano forti grazie alla riserva da parte dei paesi EM e delle elevate tensioni geopolitiche. In questo contesto, rimaniamo rialzisti sull'oro con un obiettivo a 12 mesi a 2.175 dollari/oncia, che implica un rendimento del 6% rispetto al prezzo spot”.

TITOLI

StM. La tedesca Infineon chiude il trimestre con 3,7 miliardi di euro di ricavi, poco sotto le aspettative.

NXP Semiconductor ha presentato stanotte dati del trimestre di poco superiori alle aspettative. Ricavi pari a 3,42 miliardi di dollari, attesa 3,40 miliardi.

UBS chiude il trimestre con una perdita di 280 milioni di dollari, leggermente più bassa delle attese.

Stellantis metterà in cassa integrazione i lavoratori presso il suo stabilimento di Mirafiori, a Torino, questo mese e il prossimo, in risposta alla debole domanda del mercato per la sua utilitaria Fiat 500 completamente elettrica e per i modelli Maserati.

Intanto, tutti smentiscono ma l'ipotesi di un consolidamento, o meglio di un accordo tra Stellantis e Gruppo Renault avrebbe una sua logica e permetterebbe di affrontare il complesso futuro dell'automotive con più tranquillità, soprattutto nei confronti dell'aggressiva concorrenza cinese. Ciò che alcuni analisti immaginano non è tanto un’acquisizione pura - come quella che portò nel 2014 all'ingresso dei marchi di Chrysler (Jeep, Chrysler, Dodge, Ram Trucks, Mopar, SRT) in Fca, quanto piuttosto un allargamento dell'Alleanza che già oggi esiste tra il Gruppo Renault, il Gruppo Nissan, la Mitsubishi e altri marchi.

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