Netflix ai massimi storici: ora vale più di Disney, Paramount, Spotify e Warner insieme

La possibilità che la promessa di redditività per la pubblicità possa essere mantenuta convince gli investitori a puntare nuovamente su Netflix dopo una trimestrale non esaltante proprio dal punto di vista degli annunci degli sponsor.

Proprio sulla spinta degli accordi pubblicitari il titolo ieri chiudeva (+1,45%) oltre i suoi massimi storici di 691,69 toccati il 17 novembre 2021 grazie alla pandemia da Covid 19, a 698,54 dollari, mantenendosi su quei livelli anche nel pre market USA di oggi. A questo punto il rialzo supera il 300% rispetto ai minimi del maggio 2022.

La capitalizzazione del gigante dello streaming arriva così a 300 miliardi di dollari, superiore alle valutazioni complessive delle sue principali concorrenti, tutte scese dai loro massimi del 2021: Disney è calata del 56%, Warner Bros. Discovery del 90%, Paramount dell’89% e Spotify dell’11%.

La società ha annunciato la conclusione di accordi con tutte le principali holding e agenzie indipendenti di pubblicità, assicurandosi un “aumento di oltre il 150%” rispetto al 2023 negli impegni di vendita pubblicitaria per il prossimo anno. Inoltre, sono state strette partnership per diversi film e serie televisive prossimi all’uscita, tra cui Squid Game, Wednesday, Outer Banks, Happy Gilmore 2, Ginny & Georgia e Love is Blind, oltre ad accordi pubblicitari per eventi live molto attesi, come le partite di wrestling WWE Raw e le partite della National Football League (NFL) il giorno di Natale.

Si tratta di una mossa importante in quanto la prudente guidance sull’attività pubblicitaria fornita al momento della comunicazione dei risultati trimestrali era stata considerata l’elemento di debolezza principale per il gigante dello streaming, il quale prevedeva che il settore sarebbe diventato un motore di crescita primario per i ricavi “non prima del 2026”.

"I nostri partner pubblicitari sono entusiasti degli spettatori molto attivi della nostra piattaforma e della diversità e dell'eccellenza dei nostri contenuti", evidenziavano da Netflix.

Guardando al futuro, Netflix punta a migliorare le sue capacità tecnologiche pubblicitarie introducendo nuovi metodi per l'acquisto di annunci e la valutazione della loro efficacia.

La società non ha ancora aumentato il prezzo della sua offerta supportata da pubblicità, introdotta meno di due anni fa, che rimane uno dei piani pubblicitari più economici tra tutti i principali operatori di streaming, dal costo di 6,99 dollari al mese negli USA (in Italia 5,49 euro).

Netflix ha dichiarato in precedenza che il suo obiettivo è fare della pubblicità "una fonte di entrate maggiore che contribuisca a una crescita dei ricavi sana e sostenuta nel 2025 e oltre” e a tal fine potrebbe eliminare gradualmente il suo piano meno costoso, rendendo quello Standard da 15,49 dollari la sua offerta più economica.

In una nota pubblicata all'inizio di questo mese, l'analista di Jefferies James Heaney prevede che il piano Standard sarà probabilmente quello soggetto a un aumento del suo prezzo a dicembre, soprattutto considerando l'incursione dell'azienda nello sport, una mossa che “aumenta ulteriormente il suo potere di determinare i prezzi”.

"Crediamo che Netflix si sia posizionata durante tutto l'anno per un aumento dei prezzi alla fine dell'anno", ha aggiunto Heaney, considerando “l'iniziativa nella NFL (che rappresenta solo circa il 2% della spesa annuale per i contenuti) come un importante motore di abbonamenti per il quarto trimestre, creando un ulteriore vantaggio per l'iniziativa di condivisione delle password e sostenendo un aumento dei prezzi”.