Buste paga non agricole USA in calo più delle attese a gennaio

Il dato sulle buste paga non agricole è risultato inferiore alle previsioni negli Stati Uniti e il tasso di disoccupazione è diminuito al 4%.

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Dati macro negli USA

Il mercato del lavoro statunitense ha creato meno posti di lavoro del previsto a gennaio, mentre il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente.

Nel dettaglio, le buste paga non agricole sono aumentate di 143 mila unità a gennaio, meno delle 170.000 previste e delle 307 mila precedenti (riviste da 256 mila).

Il tasso di disoccupazione è sceso al 4%, più delle attese (4,1%) e del mese precedente (4,1%), mentre il salario medio orario è aumentato dello 0,5% su base mensile, andando oltre le attese (0,3%) e il mese anteriore (0,3%), mentre annualmente l’aumento è stato del 4,1%, superando le previsioni (3,8%) ma in linea con il dato precedente.

Verso tassi stabili

“Di sicuro questo conferma che la Fed resta in attesa per ora”, avvisano da Bloomberg, aggiungendo che difficilmente l’istituto centrale parlerà di “riprendere i tagli dei tassi con il mercato del lavoro che si presenta in questo modo”.

Michael Collins, gestore di portafoglio presso PGIM Fixed Income, ritiene che i dati di oggi rappentino "un altro segnale che l'economia continua a essere resiliente. È stata un'economia forte", pertanto "la Fed resta in attesa e potrebbero non muoversi quest'anno: c'è un'alta probabilità che la Fed sia più propensa a starsene con le mani in mano".

“Il calo dei Treasury si è leggermente attenuato e non era poi così grande prima dei dati. I future azionari sono sostanzialmente invariati nella sessione: gli investitori non sembrano cogliere molti segnali da questo. Il mercato del lavoro è solido, come ha detto la Fed. Non c'è bisogno di riconsiderare le prospettive immediate per i tassi”, spiega Christ Anstey di Bloomberg News.

Wall Street oggi

Dopo la diffusione dei dati, i future sul Nasdaq scambiavano appena sotto la parità (-0,20%), seguiti dai contratti sullo S&P500 (-0,10%) e da quelli sul Dow Jones (-0,10%). Successivamente sono tornati tutti sopra la parità.

Il dollaro guadagna nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD scambia a 1,0358, mentre l’oro sale di mezzo punto percentuale a 2.888 dollari l’oncia (future) e il Bitcoin resta intorno quota 97.800 dollari.

I prezzi del petrolio continuavano a crescere e il Brent saliva a 74,77 dollari, con il greggio WTI in scita a 71 dollari al barile.

Notizie societarie e pre market USA

Amazon (-3%): prevede ricavi nel primo trimestre tra i 151 e i 155 miliardi di dollari, al di sotto delle stime di 158,5 miliardi (dati LSEG).

Nikola (-28%): sarebbe vicina a dichiarare bancarotta, secondo quanto riporta il WSJ e starebbe valutando alcune opzioni, tra cui la vendita di parti o dell'intera azienda, secondo Bloomberg News.

Expedia Group (+10%): utile trimestrale di 2,39 dollari per azione che ha superato le stime degli analisti di 2,04 dollari (dati LSEG).

Illumina (-4%): prevede per il 2025 entrate tra i 4,28 e i 4,40 miliardi di dollari, al di sotto della stima media degli analisti di 4,39 miliardi (dati LSEG).

Elf Beauty (-27%): ha tagliato le previsioni sulle vendite nette e sugli utili annuali, citando la debolezza della domanda riscontrata all'inizio dell'anno nella categoria della bellezza di massa.

Raccomandazioni analisti

Amazon

JP Morgan: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 280 a 270 dollari.

Goldman Sachs: ‘buy’ e target price incrementato da 240 a 255 dollari.

UBS: ‘buy’ e Il prezzo obiettivo confermato a 275 dollari.

Alphabet

Argus: ‘buy’ e target price aumentato da 200 a 220 dollari.

Nike

UBS: ‘neutral’ e prezzo obiettivo mantenuto a 73 dollari.

JP Morgan: ‘neutral’ e prezzo obiettivo sempre a 73 dollari.

Under Armor

JP Morgan: ‘sell’ e target price ridotto da 8 a 7 dollari.

UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo confermato a 15 dollari.

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