Niente accordo sul debito ma Wall Street prova a crescere


Si avvicina la data del primo giugno che potrebbe significare default per il bilancio statunitense ma non tutte le speranze di arrivare ad un accordo tra Democratici e Repubblicani sono svanite.


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Niente accordo sul debito

Wall Street prova essere positiva dopo la nuova fumata nera del mancato accordo sul debito statunitense.

I future sul Dow Jones guadagnano lo 0,40% a circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni, seguiti da quelli sullo S&P500 (+0,30%) e da quelli sul Nasdaq (+0,15%).

Ieri sera si è svolto senza accordo l’atteso incontro tra il presidente Joe Biden e alcuni leader del Congresso, lasciando così ancora aperta la possibilità di un default se non si riuscirà ad innalzare il tetto del debito pubblico entro il primo di giugno.

Il repubblicano McCarthy ha aperto alla possibilità di un accordo entro fine settimana, una tempistica su cui Democratici sono parsi meno ottimisti: per Biden c'è “dell'altro lavoro da fare”.

Sembrano ottimisti gli operatori e ne beneficia anche il dollaro: il cross con l’euro (EUR/USD) è in ribasso dello 0,3% a 1,082, sui minimi da inizio aprile.

Il rendimento del Treasury trentennale, che nei giorni scorsi aveva subito un picco al rialzo, toccando il livello più alto dalle crisi delle banche di marzo, ora si è stabilizzato a 3,83%, mentre il Treasury Note a dieci anni tratta a 3,51%.

Secondo il team di market intelligence di JPMorgan qualsiasi svolta nei colloqui potrebbe avere un impatto sui mercati.

“Con questo in mente, i titoli azionari potrebbero scambiare in un range ristretto fino a quando non verrà osservato un risultato, con il maggior rischio di ribasso se entriamo nel weekend del Memorial Day senza una soluzione, data la data X di inizio giugno”, hanno aggiunto da JP Morgan.

Allarme dalle società

Intanto, oltre 140 manager delle maggiori società statunitensi, tra cui Goldman Sachs, Pfizer e KKR, hanno esortato la politica ad arrivare ad un accordo, cercando così di evitare quello che definiscono uno “scenario potenzialmente devastante” con “conseguenze disastrose” per l’economia del paese.

In una lettera aperta, hanno sottolineato “le conseguenze potenzialmente disastrose di un mancato rispetto da parte del governo federale dei propri obblighi”, si legge nella lettera e “in assenza di una risoluzione, è probabile che il governo finisca i soldi già il primo giugno". "Ora è necessaria un'azione per porre fine alla crisi del debito in corso".

La lettera, spiega il Financial Times, è stata organizzata dalla Partnership for New York City, un gruppo copresieduto da Albert Bourla, presidente e amministratore delegato di Pfizer, e Rob Speyer, presidente e amministratore delegato di Tishman Speyer, gruppo immobiliare.

Sollievo dalle banche

Notizie positive sono arrivate dal settore bancario, con gli istituti regionali in crescita nel pre-market USA grazie ad un aggiornamento sui livelli dei depositi di Western Alliance Bancorp, balzata dell’11%.

La crescita dei depositi di WAB ha superato i 2 miliardi di dollari il 12 maggio, mentre il broker Bank of America Global Research ha ripreso la copertura della banca con un rating ‘buy’ e un prezzo obiettivo di 42 dollari, ritenendo il suo modello di business “più resistente di quanto si pensasse”.

Positive anche PacWest Bancorp, in crescita del 10%, Comerica (+3%), Zions Bancorp (+2%) e KeyCorp (+3).

I flussi di depositi delle banche statunitensi, che gli investitori hanno analizzato alla ricerca di segnali di difficoltà, sono saliti a 17,16 trilioni di dollari nella settimana conclusasi il 3 maggio, segnando il primo aumento in quattro settimane, secondo i dati della Federal Reserve.

Musk resta a Tesla

Dopo aver attaccato Federal Reserve (“troppo lenta a tagliare i tassi”) e George Soros (definito come un cattivo dei fumetti), Elon Musk ha smentito le voci di mercato che si erano diffuse circa sue possibili dimissioni.

Poi ha annunciato che Tesla proverà a fare pubblicità, tornando così indietro rispetto alle scelte degli ultimi anni nel corso dei quali si era affidata solo al passaparola.

“Proveremo a fare un po’ di pubblicità e vedremo come va”, ha annunciato agli azionisti ieri rispondendo ad un investitore, “vale la pena provare e vedremo quanto è efficace”, “ho accettato solo ora, quindi non si tratta di una strategia completamente pronta”.

Successivamente, Musk ha ribadito che le consegne del pick-up Cybertruck inizieranno quest'anno e ha menzionato due nuovi modelli per il mercato di massa in fase di sviluppo, senza approfondire.

Per quanto riguarda il futuro, il ceo si attende “che le cose siano difficili a livello macroeconomico per almeno i prossimi 12 mesi”, ma “Tesla riuscirà a superarlo e a fare bene, ma credo che vedremo molte aziende fallire”.

Notizie societarie e pre-market USA

Manchester United (+9%): sarebbe stata presentata un’offerta finale migliorata (5 miliardi di sterline) da parte dello sceicco del Qatar, Jassim bin Hamad al-Thani, nel tentativo di battere il principale rivale, il miliardario britannico del settore petrolchimico Sir Jim Ratcliffe, secondo quanto riportato dal Times.

Triumph Group (+9%): utile netto adjusted del quarto trimestre di 39 centesimi/azione, battendo le stime degli analisti di 26 centesimi/azione (dati Refinitiv).

Sunrise New Energy (+32%): ricavi per il 2022 più che quadruplicati a 38,1 milioni di dollari contro i 7,4 milioni del 2021 e perdita netta per azione di 90 centesimi rispetto ai 36 centesimi dell'anno precedente.

ClearOne (+4%): una perdita netta GAAP nel primo trimestre di 0,8 milioni di dollari, pari a 0,03 dollari per azione, rispetto alla perdita netta di circa 2 milioni di dollari, o 0,08 dollari per azione, registrata lo scorso anno.

Keysight Technologies (+8%): prevede un utile annuo del terzo trimestre di 2 - 2,06 dollari per azione, al di sopra delle aspettative degli analisti di 1,96 dollari (dati Refinitiv).

Midstream (-6%): annunciato ieri il prezzo dell’offerta di azioni secondarie: 11,1 milioni di azioni saranno vendute a 27 dollari per azione rispetto all'ultima chiusura del titolo di 29,1 dollari.

Target (-1%): previsto per il trimestre in corso un utile rettificato tra 1,30 e 1,70 dollari per azione, al di sotto delle stime di 1,93 dollari, e si attende un calo delle vendite comparabili a una sola cifra.

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