Niente S&P 500 e profondo rosso per Tesla a Wall Street

Peggior calo di sempre per l’azienda di auto elettriche californiana. A incidere l’esclusione dall’S&P 500 e gli accordi tra Nikola e GM.
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Tesla crolla in Borsa
Ieri sera le azioni Tesla hanno registrato il peggior calo percentuale di sempre. Il gruppo di auto elettriche ha chiuso la seduta in caduta libera del 21,06% (a 331 dollari), perdendo circa 80 miliardi di dollari del suo valore di mercato, dopo la sua esclusione (inattesa) dall’indice S&P 500. Le vendite sul titolo, in realtà, si sono allineate al più ampio sell-off che ha interessato i tecnologici a Wall Street, in parallelo con lo “sgonfiarsi” della bolla che ha dominato la scena dall’inizio della crisi Covid-19.
La partnership tra Nikola e Gm, e cosa ci guadagna Cnh
All’origine dei guai della società di Elon Musk non soltanto l’esclusione dall’indice azionario principale della Borsa di New York, ma anche l’annuncio di nuovi accordi nel segmento delle auto elettriche tra General Motors e Nikola Corp. La casa automobilistica di Detroit sarà partner della startup di vetture elettriche per la produzione del pickup Badger a cui fornirà la batteria Ultium. Il produttore di vetture elettriche ha guadagnato il 40% in poche ore anche per un’altra notizia: la l’acquisizione dell’11% da parte di Gm. L'investimento valuta il capitale di Nikola a 18,2 miliardi, ossia 48 dollari per azione (lievemente sotto la chiusura di ieri a 50 dollari). General Motors riceverà 2 miliardi di dollari in azioni Nikola di nuova emissione e avrà il diritto di nominare un membro del consiglio di amministrazione del produttore di camion elettrici.
Questo riallineamento del mercato si riflette anche sulle azioni Cnh Industrial che detiene una quota del 7,1% di Nikola Corporation. La performance del titolo Nikola di ieri ha determinato un aumento di circa 500 milioni del valore della quota della società controllata dalla Exor, circa 0,32 euro per azione. Questa mattina Cnh viaggia in negativo dell’1,33% scambiata a 6,99 euro.
L’S&P 500 chiude la porta a Elon Musk
L’ingresso di Tesla nell’indice S&P 500 era data come scontata dagli analisti dopo che a luglio, la casa automobilistica californiana aveva registrato il quarto trimestre consecutivo di crescita. Secondo alcuni analisti sarebbe stata proprio la crescita “monstre” ad aver determinato l’esclusione della società dal listino, per la necessità di fondi eccessivi per l’acquisto delle azioni.
La scorsa settimana Tesla aveva presentato alla Sec la documentazione relativa a un aumento di capitale fino a 5 miliardi di dollari. Aumento avviato il giorno stesso in cui è diventato effettivo il frazionamento azionario di 5 a 1 annunciato l’11 agosto necessario a ridurre il valore del titolo (cresciuto del 500% dall’inizio dell’anno fino a sfiorare la soglia dei 2.400 dollari).
Intanto sull’S&P 500 a sorpresa sono stati ammessi alle contrattazioni l’e-commerce di artigianato Etsy Inc (chiusura a 1,32% ma guadagna il 2,21% nel pre-market), il produttore di apparecchiature per semiconduttori Teradyne Inc (+2,61% nel pre-market) e la società di tecnologia farmaceutica Catalent Inc.
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