NIKE sorprende gli analisti e il titolo diventa protagonista


La società ha comunicato 1,45 miliardi di utili netti al 31 agosto, oltre le previsioni degli esperti, facendo scattare il titolo nell’Afterhours di Wall Street, anche grazie a previsioni ottimistiche per il prossimo trimestre.


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NIKE sorprende

Trimestre caratterizzato da utili oltre le attese per NIKE, proveniente da otto trimestri in cui aveva battuto sette volte le stime su utile per azione e fatturato, e il titolo chiude con un +7,85% nell’Afterhours a 96,67 dollari per azione e pertanto probabilmente destinato a giocare un ruolo da protagonista oggi a Wall Street.

La società produttrice di articoli sportivi ha concluso il periodo terminato al 31 agosto con utili netti pari a 1,45 miliardi di dollari, o 94 centesimi per azione, mentre le previsioni si fermavano a 75 centesimi.

Analisti battuti anche sul margine lordo, arrivato al 44,2% rispetto al 43,7% previsto nonostante un calo di 0,1 punti rispetto al periodo precedente, così come l’aumento

Dove NIKE non è riuscita a superare le previsioni, invece, è nel risultato dei ricavi totali, saliti a 12,94 miliardi di dollari, di poco sotto i 12,98 miliardi attesi (dati LSEG), anche se in crescita rispetto ai 12,69 miliardi dell’anno precedente.

Calo del 10% rispetto all’anno precedente per le scorte nel trimestre (8,7 miliardi), inferiori alle previsioni degli esperti (8,84 miliardi), mentre sono aumentate le vendite dirette al consumatore, salite a 5,4 miliardi cono un +6% se paragonate allo stesso periodo di un anno fa.

Le previsioni

Per quanto riguarda il secondo trimestre, la società ha mantenuto le sue previsioni annuali e si attende un aumento dei ricavi.

Inoltre, prevede un aumento di 100 punti base dei margini lordi del secondo trimestre, dopo sei trimestri consecutivi di cali, grazie alla riduzione dei ribassi programmati e dei costi di trasporto.

NIKE punterà sulla ripresa della domanda dei consumatori “nei settori della corsa e del comfort moderno” con “scarpe da ginnastica come Air Max 1, Infinity e V2K”, spiegava nella call con gli analisti il direttore finanziario Matthew Friend.

L'azienda aggiornerà anche il portafoglio di scarpe da basket dei marchi Nike e Jordan in termini di stile, oltre a concentrarsi sul nuovo marchio Kobe, ha aggiunto Friend.

Dividendi e buyback

NIKE proviene da “21 anni consecutivi di crescenti pagamenti del dividendo”, sottolinea la società, ricordando che nel primo trimestre aveva restituito agli azionisti circa 1,7 miliardi tra cui: dividendi per 524 milioni di dollari, in aumento del 9% rispetto all'anno precedente, riacquisti di azioni per 1,1 miliardi di dollari, che riflettono il ritiro di 10,5 milioni di azioni nell'ambito del programma quadriennale da 18 miliardi di dollari della società, approvato dal Consiglio di amministrazione nel giugno 2022.

Al 31 agosto 2023, sono state riacquistate un totale di 54 milioni di azioni il programma per un totale di circa 5,9 miliardi di dollari.

La Grande Cina

Il mercato asiatico resta una delle principali preoccupazioni per NIKE, alla luce di una crescita economica più lenta del previsto in Cina, dove ha un’esposizione significativa.

Il fatturato nel gigante asiatico si è fermato a 1,74 miliardi di dollari, dato inferiore alle previsioni diffuse da Bloomberg di 1,83 miliardi di dollari.

NIKE “è molto dipendente dal mercato asiatico”, spiegava a Yahoo Finance Live l'analista di Forrester Research Sucharita Kodali, aggiungendo che nel paese “non solo ci sono problemi con l'indebolimento del consumatore cinese e la sua capacità di spesa, ma restano ancora i rischi geopolitici”.

Il ceo della società, John Donahoe, ha cercato di raffreddare le preoccupazioni affermando nel corso dell’incontro con gli analisti di restare fiducioso alla luce del “ritorno dello sport in Cina e del sentiment positivo dei consumatori cinesi nel nostro segmento, indipendentemente dalla prospettive macroeconomiche del Paese”.

La view degli analisti

“Nike ha dimostrato di avere un potere di determinazione dei prezzi e sarà in grado di evitare gli sconti decisi da altri in questa stagione, vista la sua migliore condizione rispetto alla concorrenza”, sottolinea David Swartz, analista senior di Morningstar.

Oggi, intanto, l’analista di Jefferies, James Grzinic, ha confermato il giudizio ‘neutral’ sul titolo, mentre Barclays ha tagliato il suo target price da 124 a 119 dollari rispetto alla chiusura di ieri di 89,63.

Lunedì Jefferies aveva declassato il titolo a ‘hold’, sottolineando che è probabile che i consumatori statunitensi ridurranno la spesa.

Martedì Raymond James riduceva il suo prezzo obiettivo a 121 da 128 dollari, notando una crescita più debole negli Stati Uniti e in Europa.

Tuttavia, le azioni NIKE sono “attraenti per gli investitori value” dopo essere scese del 17% negli ultimi tre mesi, pertanto molti fattori di rischio sono già scontati”, secondo l’analista Rick Patel.

Infine, JP Morgan, BofA, Morgan Stanley e HSBC avevano tutte abbassato i loro obiettivi di prezzo sulle azioni Nike nell'ultima settimana.

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Codice: NKE.US
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