Non solo oro: nuovo balzo per l’argento

Oltre alle vicende geopolitiche, a spingere le quotazioni dell’argento hanno contribuito anche i timori di una mancanza di liquidità sul mercato londinese.
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Brillano oro e argento
Che l’oro aggiorni i suoi record ormai è un evento che non fa più notizia, discorso diverso è quello dell’argento, anche questo volato ai massimi pluriennali, entrambi alla loro ottava seduta consecutiva in verde.
Mentre l’oro, sia il future che il prezzo spot, corre spedito verso i 4.100 dollari l’oncia, l’argento spot (+3%) arriva a sfiorare i 52 dollari (vicino ai 52,50 dollari del lontano 1980) e il future (+5%) si assesta a 49,70 dollari l’oncia. In crescita anche gli altri metalli preziosi come il platino (+3%) e il palladio (+2%).
I metalli preziosi hanno registrato un'impennata quest'anno, mettendo a segno rialzi fra il 50% e l'80%, al traino dell'oro, che ha guidato il rally grazie agli ampi acquisti delle banche centrali ed al forte aumento degli ETF. L'oro da inizio anno è salito del 54%, il palladio ha messo a segno progressi del 64% e l'argento del 69%. Il rialzo più consistente è comunque quello del platino che ha fatto segnare sino ad oggi un +83%.
Le ragioni del rally
Il rally dei metalli preziosi è sostenuto da una serie di fattori che hanno sparso incertezza, in particolare le tensioni geopolitiche ancora alte nonostante il Medio Oriente sia ormai pronto ad una pace duratura, con le vicende in Ucraina che sembrano invece lontane ad una pacificazione.
Anche il fronte dazi torna ad essere caldo: il riacutizzarsi della crisi è dovuto alle minacce di Trump di portare i dazi verso la Cina al 100% e la risposta seccata di Pechino, che domenica ha sollecitato Washington a porre fine alle minacce tariffarie, altrimenti "adotterà misure risolute corrispondenti".
"Proprio quando i rischi geopolitici e commerciali stavano diminuendo il sostegno all'oro, abbiamo assistito a questa recrudescenza delle tensioni tra Stati Uniti e Cina", spiega Kyle Rodda, analista di Capital.com. Nonostante l'apertura di entrambe le parti ai colloqui, "la volatilità commerciale potrebbe tacere, ma non scomparirà mai. Questo è un aspetto davvero positivo per l'oro", ha aggiunto.
C'è infine la politica dei tassi della Federal Reserve, che dopo un lungo periodo di stasi, si prepara ad annunciare il secondo taglio di 25 punti base dei tassi sui Fed Funds. Un elemento supportivo per l'oro assieme ai copiosi acquisti da parte delle banche centrali, che hanno gonfiato le loro riserve di oro.
Meno liquidità di argento
A sostenere l'ascesa dell'argento, spiega Bloomberg, hanno contribuito anche i timori di una mancanza di liquidità sul mercato londinese. I prezzi di riferimento a Londra sono saliti a livelli quasi senza precedenti rispetto a New York, spingendo alcuni trader a prenotare slot cargo sui voli transatlantici per lingotti d'argento – un costoso mezzo di trasporto solitamente riservato all'oro – per trarre profitto dai ricchi premi offerti alla City Londra.
I trader rimangono inoltre tesi in vista della conclusione della cosiddetta indagine ai sensi della Sezione 232 dell'amministrazione statunitense sui minerali critici, che includono argento, platino e palladio. I timori che i metalli possano essere interessati da nuove imposte hanno aumentato la tensione del mercato, gettando in parte le basi per la stretta sull'argento dopo un forte calo delle scorte liberamente disponibili a Londra.
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