Nozze con Lvmh, Tiffany ci (ri)mette l’anello

Tiffany e Lvmh escono dall’impasse del prezzo e virano in direzione delle nozze. Il marchio di gioielli Usa, alla fine, ha accettato di abbassare il prezzo per l’acquisizione da parte del gruppo francese del lusso. Il nuovo prezzo, fissato a 131,5 dollari per azione (in precedenza Tiffany puntava a 135 dollari) porterà il costo del deal a 15,8 miliardi di dollari e metterà fine alla controversia legale sorta tra le due società del lusso. Il nuovo prezzo offre un leggero premio (+1,2%) rispetto alla chiusura di ieri (129,95 euro) a Wall Street e comporta uno sconto di 425 milioni di dollari per Lvmh.

La transazione, che è già stata autorizzata dalle autorità di antitrust, dovrebbe concludersi all'inizio del 2021, previa approvazione degli azionisti di Tiffany.

In base all'accordo rivisto, Tiffany pagherà il suo regolare dividendo trimestrale di 0,58 dollari per azione il 19 novembre.

Restano invariati i termini di base dell'accordo raggiunto a novembre 2019, che si sarebbe dovuto concludere entro il 24 novembre di quest’anno. In seguito, però, erano sorti dei dissapori tra i due brand del luxury.

Lvmh aveva insistito per rinegoziare la fusione alla luce delle tensioni commerciali sorte tra Stati Uniti e Francia in un secondo momento. Tiffany, dal lato suo, aveva ritenuto ingiustificate le accuse e Lvmh aveva risposto cancellando l’M&A. Da lì il passaggio successivo si è spostato nelle aule del tribunale del Delaware (dove il confronto era stato fissato per gennaio 2021).

Le due società hanno rassicurato con questo nuovo accordo anche la risoluzione dei contenziosi in corso.