Nuova vittima dell'affondo di Pechino contro i monopoli: Tencent crolla in borsa


Tencent ha chiuso la seduta con un crollo del 7% dopo l'ordine arrivato dalle autorità cinesi di porre fine ai contratti in esclusiva con i detentori di copyrighit musicale che infrangevano le regole anti-monopolio del paese.


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La Cina contro Tencent

Sabato le autorità cinesi hanno ordinato a Tencent, gigante di internet del paese e tra le 10 società quotate più valutate al mondo (680 miliardi di dollari di capitalizzazione) di rinunciare entro 30 giorni agli accordi di esclusiva siglati con le grandi major discografiche. La scelta rientra nella stretta decisa dal governo di Pechino contro i presunti monopoli che già aveva colpito Didi, l'Uber cinese quotatasi a Wall Street.

L'Autorità statale di regolamentazione dei mercati ha spiegato che Tencent vanta diritti di esclusiva su più dell'80% di “tutti i brani discografiche” a seguito dell'acquisizione di China Music Group, avvenuta nel 2016. L'operazione limiterebbe la possibilità di nuovi ingressi nel settore da parte della società più piccole, spiegava l'Autorità, che imponeva alla società e alle sue affiliate di non impegnarsi in nuovi accordi esclusivi sui diritti musicali e sciogliere quelli già esistenti entro 30 giorni. Tencent potrà mantenere accordi esclusivi solo con artisti indipendenti, visto che questi scadono dopo tre anni.

Tra le società che hanno stretto accordi con Tencent troviamo etichette discografiche mondiali come Universal Music, Sony Music e Warner Music, le quali hanno dato accesso al gruppo cinese alle loro piattaforme di streaming con migliaia di cataloghi musicali di diversi artisti.

Da Tencent e Tencent Music Entertainment, società creata dall'acquisizione di China Music Corporation, hanno annunciato che rispetteranno la sentenza e si conformeranno ai requisiti stabiliti dal regolatore.

Il forte calo sui mercati

La prima seduta settimanale per la borsa cinese (Hang Seng) è stata caratterizzata da un forte calo (-3%), trascinata al ribasso da diversi sell off, soprattutto nel settore tecnologico, il cui indice di riferimento (Hang Seng Tech index)  affondava a -5%. A seguire il trend c'era Tencent (-7%), ma a questa si sono aggiunte Alibaba (-6%) e Meituan (-13,90%). Oltre oceano, la cinese Didi cedeva oltre il 20%, per poi seguire lo stesso andamento nel premarket odierno (-12%), dopo l'indiscrezione di Bloomberg circa una sanzione ancora più alta rispetto a quella record versata a Alibaba, pari a $2,8 miliardi.

Al settore tecnologico si aggiungeva quello delle scuole private quotate a Hong Kong, con New Oriental Education & Technology Group, Koolearn Technology e China Beststudy Education Group che crollavano di oltre il 30%, sempre a causa delle autorità cinesi che rendevano più stringenti i limiti al comparto.

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