Nuovi guai per le cripto: Binance accusata di trading illecito

Nuovi guai per le cripto: Binance accusata di trading illecito

Settore delle valute digitali in calo oggi dopo le accuse al principale exchange di aver violato la legge in materia di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo.

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Binance e cripto nei guai

Settore delle criptovalute ancora in difficoltà dopo la decisione della Community Futures Trading Commission (CFTC) di citare in giudizio Binance per presunta violazione delle regole di trading, dopo l’avviso della SEC recapitato a Coinbase.

Le accuse al maggiore exchange di valute digitali al mondo affondano il settore e le azioni di Coinbase ieri hanno ceduto il 7% alla chiusura di Wall Street, con il calo che proseguiva prima nell’afterhours e poi nel pre-market USA.

Guai giudiziari che hanno indebolito le quotazioni delle cripto principali e il Bitcoin ferma il recupero e cede il 3% scendendo sotto quota 27 mila dollari, al pari dell’Ether (-1,75% a 1.725 dollari) e del Dogecoin (-1,4% a 0,07245 dollari).

Riciclaggio e terrorismo

Le accuse a Binance arrivate dalla CFTC riguardano una presunta violazione di otto disposizioni di legge sul trading di materie prime “progettate per prevenire e individuare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo”, secondo quanto depositato ieri presso il tribunale federale di Chicago e riportato da CNBC, oltre a non aver implementato un efficace programma antiriciclaggio e le misure necessarie per verificare la reale identità dei clienti, distruggendo anche i documenti.

Inoltre, la CFTC accusa l’exchange di aver istruito dipendenti e clienti a “eludere i controlli in conformità della borsa cinese” e sono stati utilizzati canali (come Signal) in cui i messaggi vengono criptati e cancellati.

“Binance ha deliberatamente scelto, più e più volte, di anteporre i profitti al rispetto della legge”, accusava Gretchen Lowe, senior counsel della CFTC e grazie al trading di derivati, che non poteva fare negli Stati Uniti, ha intascato circa 63 milioni di dollari in commissioni a metà del 2020, con il 16% dei conti basati negli Stati Uniti.

La difesa

Binance ha definito la causa “inaspettata e deludente” e ha avvisato di essere impegnata a lavorare con le autorità da due anni, aggiungendo di aver fatto investimenti significativi per garantire che i cittadini statunitensi non facciano trading sui futures.

L’amministratore delegato di Binance, Changpeng Zhao, ha aggiunto che l’azienda “non fa trading a scopo di lucro e non manipola il mercato in nessun caso”.

Sebbene Binance “effettui operazioni di trading in varie situazioni”, spiegava nel suo blog Zhao, questo avviene con lo scopo di “coprire le spese in valute fiat o altre criptovalute”, visto che le entrate della piattaforma cripto avvengono in moneta virtuale.

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