Nuovo crollo di Sberbank con l’addio al mercato europeo

Le sanzioni decise per colpire l’economia russa e le aziende continuano a fare effetto e il primo a risentirne è Sberbank, colosso finanziario russo di proprietà statale.

La banca ha annunciato di voler lasciare il mercato europeo dopo le sanzioni imposte da Unione europea e Stati Uniti a causa della mancanza di liquidità dovuta alla necessità di finanziare i forti deflussi delle sue filiali in Austria, Germania, Croazia e Ungheria.

“Le nostre filiali hanno registrato abnormi prelievi in contanti e subìto minacce alla sicurezza del personale e delle sedi”, scriveva l’istituto in un comunicato riportato dall'agenzia Interfax.

Pertanto, la banca ha dichiarato di “non essere più in grado di fornire liquidità alle filiali europee”, anche se ha specificato che “il suo livello di capitale e la qualità degli attivi sono comunque sufficienti per effettuare pagamenti a tutti i depositanti”.

Ieri l’autorità austriaca per il mercato finanziario (FMA) aveva vietato alla Sberbank Europe di proseguire le sue operazioni commerciali, bloccando l’accesso dei clienti ai conti.

Inoltre, l’autorità austriaca aveva garantito le richieste dei clienti Sberbank con un limite fino a 100 mila euro in depositi e fino a 20 mila euro in richieste di indennizzo degli investitori.

Nella notte la Bce aveva già fatto sapere che le sue divisioni in Croazia e Slovenia sono “in fallimento o in probabile fallimento” per il deterioramento della loro situazione di liquidità.

Con la borsa di Mosca chiusa, intanto, le azioni Sberbank quotate a Londra proseguono il crollo e oggi cedono il 90%, dopo aver già lasciato sul terreno il 74% e l’80% nelle sedute successive.

Tra le mosse dell’Unione europea per colpire l’economia russa era stato deciso il blocco dal sistema dei pagamenti internazionali Swift per alcune banche russe.

La lista degli istituti che non potranno più comunicare con il sistema finanziario occidentale c’è la seconda banca russa VTB, oltre a Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Rossiya Bank, Sovcombank e Vneseheconombank (VEB).

Dall’elenco viene esclusa, almeno per ora, la stessa Sberbank oltre a Gazprombank, due delle principali banche russe.

L’esclusione è stata motivata dalle autorità europee con la necessità di “non compromettere la possibilità di comprare gas dalla Russia”, secondo fonti UE.

Inoltre, l’assenza dei due istituti dall’elenco potrebbe essere solo temporanea, in quanto dalla UE avrebbero deciso di lasciarsi uno “spazio di manovra” per poter continuare a infliggere sanzioni via via più dannose alla Russia.

Un sospiro di sollievo per l’Italia, in quanto tramite Gazprombank viene effettuato il pagamento del metano russo con gli strumenti usati in tempi di pace.

A questo punto, la decisione sarà adottata formalmente per procedura scritta, poi il testo dovrà essere tradotto nelle lingue della Ue, infine la decisione entrerà in vigore alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Swift è l'acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, ovvero l'insieme del sistema circolatorio delle transazioni commerciali internazionali.

Si tratta del principale sistema di transazioni utilizzato dalle banche per effettuare pagamenti transfrontalieri rapidi e sicuri, permettendo al commercio di fluire senza intoppi.

Con gli anni è diventato il principale meccanismo per il finanziamento del commercio internazionale e nel 2020 le transazioni inviate ogni giorno sono state circa 38 milioni.