Nuovo piano industriale di Terna, investimenti per 8,9 miliardi sull’Italia


Dell’investimento complessivo 5,4 miliardi sono finalizzati allo sviluppo della rete elettrica nazionale, altri 2,4 miliardi alle attività di rinnovo ed efficienza degli asset mentre 1,2 miliardi andranno al piano di Sicurezza. Il Piano 2021-2025 di Terna prevede anche ricavi di Gruppo nel 2025 in crescita a 3,04 miliardi di euro ed un Ebitda a 2,21 miliardi di euro.


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La società elettrica approva il nuovo piano industriale 2021-2025

Terna mette sul piatto 8,9 miliardi di euro di investimenti nelle attività italiane. Questa mattina la società elettrica controllata da Cassa depositi e prestiti ha approvato il nuovo piano industriale 2021-2025 programmando una crescita degli investimenti del 22% rispetto al piano presentato a marzo di quest’anno. Le fondamenta su cui si basa il nuovo piano «sono gli investimenti sostenibili nella rete di trasmissione nazionale, finalizzati all'integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili e all'incremento della sicurezza e resilienza del sistema, con l'obiettivo di risolvere le congestioni di rete e potenziare le dorsali indispensabili al trasporto dell'energia dai luoghi di produzione a quelli di consumo», si legge in una nota.

Dell’investimento complessivo, 5,4 miliardi sono finalizzati allo sviluppo della rete elettrica nazionale, altri 2,4 miliardi alle attività di rinnovo ed efficienza degli asset mentre 1,2 miliardi andranno al piano di Sicurezza.

Grazie a tutti gli investimenti previsti, il valore degli asset regolati (Rab) raggiungerà i 21,8 miliardi nel 2025, con un Cagr nell'arco di piano pari al 6%. A fine 2021 la Rab sarà pari a 16,7 miliardi, mentre a fine 2020 il dato è previsto a 16,1 miliardi.

I ricavi e la politica dei dividendi

Il Piano 2021-2025 di Terna prevede anche ricavi di Gruppo nel 2025 in crescita a 3,04 miliardi di euro ed un Ebitda a 2,21 miliardi di euro, con una crescita media annua (Cagr) nell'arco di Piano di entrambi gli indicatori di oltre il 4%. L'utile netto è visto a 1 miliardo. Nel 2021, in particolare, è previsto che i ricavi crescano a 2,57 miliardi di euro e l'Ebitda a 1,84 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la politica dei dividendi, dal 2021 al 2023 si prevede un Cagr del dividendo per azione (dps) pari all'8%, rispetto al dividendo di competenza dell'esercizio 2020. Per gli anni 2024 e 2025 si prevede un payout del 75%, con un dividendo minimo comunque garantito pari al dividendo di competenza dell'esercizio 2023.

Nel prossimo quinquennio, dunque, la società intende rafforzare la propria posizione come operatore in grado di “anticipare” gli obiettivi net zero carbon al 2050 richiesti dall’Unione europea (in linea con gli Accordi di Parigi del 2015). Motivo per cui anche il titolo beneficia della prospettiva in Borsa, dove alle 12 cresce del 2,31% scambiato a 6,46 euro.

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