Nuovo Rally Mps dopo accordo con Fondazione che annulla i rischi legali
Mps ha comunicato la stipula di un accordo con il suo ex azionista di maggioranza, la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, tramite il quale si riduce il rischio legale per la banca e potrebbe semplificare il complesso iter di privatizzazione.
L'accordo con la Fondazione
Arrivato l'accordo preliminare tra la banca più antica del mondo in attività, Mps, e la Fondazione Monte dei Paschi di Siena per chiudere i contenziosi legali e su impegni per la valorizzazione dei patrimonio artistico della banca.
In particolare, l'accordo prevede il pagamento di 150 milioni di euro alla Fondazione, permettendo alla Banca di estinguere le richieste risarcitorie per un ammontare pari a 3,8 miliardi, migliorando così il bilancio dell'istituto in vista della futura privatizzazione di Mps. L'accordo dovrà passare all'esame del cda nel corso della prossima riunione prevista per il 5 agosto.
Si tratta “di un buon accordo per la Fondazione e per far crescere il suo patrimonio, la cifra sarà contabilizzata già nel 2021, la decisione è stata presa dopo pareri legali autorevoli”, dichiarava all'Ansa il presidente della Fondazione, Carlo Rossi.
Le richieste erano state avanzate lo scorso anno in relazione alla perdite subite dall'ente per effetto dell'acquisizione di Antonveneta e per l'adesione agli aumenti di capitale datati 2011, 2014 e 2015.
Due giorni di rally per Mps
A Milano, intanto, il titolo Monte dei Paschi ha aperto in forte rialzo, arrivando a guadagnare oltre il 5% e toccando quota 1,95 euro per azione dopo pochi minuti dall'avvio delle contrattazioni.
Il rally segue la chiusura positiva della seduta precedente a 1,116 euro e una crescita del 4,89%.
“Crediamo che lo scenario su Mps si sia completamente ribaltato e cambiamo anche la nostra visione sul titolo da negativa a neutrale”, spiegano da Ora Finanza, aggiungendo di essere Long “sulla notizia di oggi”.
Unicredit
“Dietro queste manovre c’è un solo obiettivo, rendere la dote e i conti di Monte Paschi sufficientemente sexy per incontrare le condizioni poste da UniCredit per un matrimonio o attrarre un altro contendente”, sottolineano gli esperti di Ora Finanza.
La giornata di ieri, infatti, era stata caratterizzata dai rumor relativi al possibile coinvolgimento di Unicredit nel futuro di Mps. Secondo Reuters, il ministero dell'Economia starebbe studiando “soluzioni che vengano incontro alle condizioni poste da Unicredit per un'eventuale acquisizione di Banca Mps, anche se il negoziato non appare scontato in quanto il nuovo CEO della banca milanese, Andrea Orcel, si sta concentrando sulla riorganizzazione interna e non su operazioni di M&A.
Per partecipare all'operazione, nei mesi scorsi Unicredit aveva richiesto un impatto neutro sul capitale della fusione ma di fronte ad agevolazioni fiscali proposte dal Governo, i 10 miliardi di potenziali costi per cause legali avevano reso impossibile il coinvolgimento di Piazza Gae Aulenti, così come qualunque altro compratore.
Da MF, inoltre, scrivono che entro la prima settimana di agosto il Ministero del Tesoro “dovrebbe sottoporre alle potenziali controparti una proposta definitiva per il progetto di privatizzazione. Non si tratterà di un ultimatum o di un documento non negoziabile, ma di una piattaforma su cui nel mese successivo si tenterà di attuare una difficile convergenza”.
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