Nvidia, altra lezione sulla forza dell’intelligenza artificiale

Il gigante dell’IA ha comunicato una trimestrale e una previsione migliori delle attese, confermando lo stato di salute del settore e smentendo i timori di una bolla per i tecnologici.
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Domanda solida per l’IA di Nvidia
Nvidia "tiene un'altra lezione magistrale sul dominio dell'intelligenza artificiale”. Queste le parole di Tony Sycamore, analista di mercato presso IG, per sintetizzare i risultati trimestrali diffusi ieri dalla società statunitense a mercato chiuso.
In particolare, Nvidia ha registrato risultati migliori delle attese e ha comunicato una previsione per il quarto trimestre sorprendentemente solida, respingendo così l’ipotesi di una bolla per il settore dell’IA, attenuando le preoccupazioni per il settore tecnologico diffuse in queste settimane.
La società prevede un fatturato di circa 65 miliardi di dollari nel trimestre che si conclude a gennaio, 3 miliardi in più rispetto alle previsioni di Wall Street.
Prospettive che indicano una domanda solida per gli acceleratori di IA di Nvidia dopo che nelle ultime settimane smentendo così i timori che la spesa affrontata per tali apparecchiature non fosse sostenibile.
"Si è parlato molto di una bolla dell'IA”, sottolineava il CEO Jensen Huang durante la conference call sui risultati finanziari dell'azienda, ma “dal nostro punto di vista, vediamo qualcosa di molto diverso". Nvidia è posizionata per il successo in "ogni fase dell'IA, dal pre-addestramento e post-addestramento all'inferenza", ha aggiunto.
Il Ceo aveva dichiarato il mese scorso che l'azienda prevede un fatturato di oltre 500 miliardi di dollari nei prossimi trimestri, in quanto i proprietari di grandi data center continueranno a investire in nuove apparecchiature perché gli investimenti nell'IA hanno iniziato a dare i loro frutti.
Ieri, la direttrice finanziaria Colette Kress si è spinta oltre, indicando che Nvidia probabilmente supererà tale cifra: "C'è sicuramente l'opportunità di avere di più oltre ai 500 miliardi che abbiamo annunciato", ha affermato durante la conference call.
Wall Street reagisce bene
Parole che spingevano in alto le azioni Nvidia nelle contrattazioni afterhours, con una crescita del 6% (197 dollari). Il titolo arrivava all’appuntamento con un guadagno del 39% alla chiusura di ieri, portando così il valore di mercato dell’azienda a 4,5 trilioni di dollari.
Tutto il settore tecnologico reagiva bene: i future sul Nasdaq guadagnavano l’1,70% e anche altri titoli legati all’IA seguivano la scia, tra cui CoreWeave (fornitore di soluzioni di IA), salito del 9%, e Nebius (+8%).
"I mercati stanno reagendo molto positivamente alla notizia che non c'è flessione nello slancio dell'intelligenza artificiale", spiega Brian Mulberry, senior client portfolio manager di Zacks Investment Management, in una nota. "La domanda di soluzioni hardware Nvidia rimane forte", ha aggiunto.
I risultati del trimestre
Passando ai numeri del terzo trimestre, Nvidia ha registrato un utile per azione (EPS) di 1,30 dollari su un fatturato di 57,01 miliardi, oltre le attese degli analisti rispettivamente di 1,26 dollari e 55,2 miliardi, secondo i dati di consenso di Bloomberg. L'azienda aveva registrato un utile per azione e un fatturato rispettivamente di 0,81 e 35,1 miliardi di dollari nello stesso periodo dell'anno scorso.
Il business dei data center ha generato 51,2 miliardi, superando le stime di 49,3 miliardi. Il fatturato nel settore gaming è stato di 4,3 miliardi, poco al di sotto della stima di 4,4 miliardi.
Il boom di Blackwell
"Le vendite di Blackwell sono alle stelle e le GPU cloud sono esaurite", ha dichiarato Huang in una nota. "Siamo entrati nel circolo virtuoso dell'intelligenza artificiale. L'ecosistema IA sta crescendo rapidamente, con più nuovi produttori di modelli di base, più startup di intelligenza artificiale, in più settori e in più paesi. L'IA sta arrivando ovunque, facendo tutto, tutto contemporaneamente", ha aggiunto.
Nel corso della conference call, Kress aveva affermato che le vendite di Blackwell continuano a crescere, mentre Ruben rimane "sulla buona strada" per aumentare nella seconda metà del 2026. "Attualmente abbiamo una visibilità di mezzo trilione di dollari di ricavi di Blackwell e Rubin dall'inizio di quest'anno fino alla fine dell'anno solare 2026", ha affermato Kress, che poi ha aggiunto: "Il GB300 ha superato il GB200 e ha contribuito a circa due terzi del fatturato totale di Blackwell. La transizione al GB300 è stata fluida".
Altra vittoria
Come se non bastasse, Nvidia ha ottenuto un’altra vittoria dal fronte della Cina. Bloomberg scrive che l’amministrazione Trump ha chiesto al Congresso di respingere una misura bipartisan che limiterebbe la capacità della società di vendere chip per l’IA al gigante asiatico e ad altri Paesi sotto embargo.
Il provvedimento contestato è il Gain AI Act, che mira a creare un sistema di ‘diritto di prelazione’ per le aziende statunitensi: i produttori di semiconduttori dovrebbero offrire prima i chip ai clienti USA e solo successivamente procedere con eventuali vendite a Cina e Paesi sottoposti a restrizioni. Il disegno di legge è in una fase iniziale e, secondo Bloomberg, i legislatori stanno valutando se inserirlo nel prossimo provvedimento annuale sulla difesa.
Nvidia da tempo faceva lobbying per continuare a vendere chip all'estero e la Cina era fino a poco fa un mercato chiave per il gruppo, anche se la società aveva segnalato all'inizio dell'anno che non avrebbe più incluso il Paese nelle proprie previsioni di vendita.
A favore del provvedimento si sono espressi altri due giganti tech come Amazon e Microsoft, che naturalmente
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