Nvidia batte le attese ma non incanta, Trump spaventa

27/02/2025 06:30

Il presidente ha detto ai giornalisti che si sta preparando a introdurre tariffe del 25% sulle importazioni dall'Unione Europea. Sui dazi su Messico e Canada la Casa Bianca “non intende fermarsi”. Nvidia ha nuovamente superato le aspettative con i risultati del quarto trimestre. (+3% nell’after hour, poi ha girato al ribasso).

Il bitcoin rimbalza a 85.000 dollari, +0,4%, dal -5% di ieri.

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Le ultime uscite di Trump sui dazi hanno spento quasi del tutto il rimbalzo di Wall Street, con un’accelerazione improvvisa negli ultimi secondi della giornata, l’S&P 500 è riuscito a chiudere sulla parità una seduta che lo aveva visto guadagnare anche l’1%. Il Nasdaq ha invertito la rotta dopo quattro sedute consecutive di ribasso, +0,4% grazie alla spinta delle società dei chip, quelle che da qualche settimana stanno zavorrando l’indice.

DAZI A RAFFICA

Al termine della prima riunione del gabinetto di governo, alla quale ha partecipato anche “il tecnico”, Elon Musk, il presidente ha detto ai giornalisti che si sta preparando a introdurre tariffe del 25% sulle importazioni dall'Unione Europea. Quali importazioni in particolare? "Saranno sulle auto e su tutto il resto", ha detto Trump, prima di passare al tema sul quale è più a suo agio, quello del deficit commerciale degli Stati Uniti con l’UE. "L'Unione Europea è stata costituita per fregare gli Stati Uniti", ha detto. "Questo è lo scopo, e hanno fatto un buon lavoro. Ma ora sono io il presidente”.

I dettagli della stangata all'Europa non sono ancora chiari. "Saranno annunciati a breve", si è limitato a dire Trump, senza chiarire se si tratti di un’aggiunta a quanto già annunciato. Interrogato sui dazi riguardanti Messico e Canada, destinati a entrare in vigore all’inizio del mese prossimo, la Casa Bianca “non intende fermarsi”. Resta l’incertezza sui tempi di attuazione, Trump ha detto il 2 aprile, come se avesse voluto accordare un ulteriore prolungamento alla sospensione decisa subito dopo la firma dell’ordine.

NVIDIA

Il principale produttore dei chip ultra evoluti per l’intelligenza artificiale ha nuovamente superato le aspettative con i risultati del quarto trimestre, il Ceo Jensen Huang ha affermato che la domanda per il suo nuovo chip Blackwell e' "incredibile".

Nell’after hour il titolo è arrivato a guadagnare il 3%, poi ha girato al ribasso.

Il gruppo con sede a Santa Clara ha registrato un utile netto di 22,1 miliardi di dollari nei tre mesi novembre-gennaio, con un aumento dell’80%. Il fatturato è pari a 39,3 miliardi di dollari, in aumento del 12% rispetto al trimestre precedente e del 78% rispetto all’anno precedente.

L'anno fiscale 2025 si chiude con un fatturato di 130,5 miliardi di dollari, in aumento del 114% rispetto all'anno precedente.

"La domanda di Blackwell e' sorprendente poiche' l'intelligenza artificiale razionale aggiunge un'altra legge di scalabilita’: aumentare il calcolo per la formazione rende i modelli piu' intelligenti e aumentare il calcolo per il pensiero a lungo termine rende la risposta piu' intelligente", ha affermato Jensen Huang, fondatore e Ceo di Nvidia.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, future del Dax di Francoforte -0,5%. Ieri il Ftse Mib di Milano ha chiuso in rialzo dell’1,3%, da inizio anno il guadagno sfiora il 15%.

UCRAINA MAI NELLA NATO

Volodymyr Zelensky sarà venerdì alla Casa Bianca per firmare l'intesa sulle terre rare, ma prima avrà un confronto a porte chiuse con Donald Trump. Il presidente americano, insiste, parlando ai suoi elettori sul rimborso: ”avremo indietro i nostri soldi”, Kiev frena perché in cambio della spartizione delle risorse naturali, vuole un impegno chiaro sul sostegno militare degli Stati Uniti. L'Ucraina può "scordarsi di entrare nella Nato", ha tuonato il commander-in-chief, assicurando tuttavia di voler lavorare "duramente per un buon accordo” finale di pace che permetta a Kiev di recuperare più territori possibile e imponga anche a Vladimir Putin concessioni.

Nel testo sul tavolo - che in calce lascia gli spazi pronti per le firme del segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e del ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha - è spuntato il piano di creare un fondo di investimento congiunto tra Stati Uniti e Ucraina per la ricostruzione, alimentato dal 50% dei profitti derivanti dallo sfruttamento delle terre rare. Un compromesso volto a garantire a Washington un peso decisivo nella gestione delle ricchezze di Kiev, promettendo al contempo di dare ossigeno all'economia ucraina, trasformando le risorse del Paese in un volano per il rilancio. Nessun impegno concreto però sulle garanzie di sicurezza, soltanto un vago riferimento al sostegno americano agli "sforzi" ucraini per ottenere quelle "necessarie a stabilire una pace duratura”.

Il premier britannico Keir Starmer e i leader dei Ventisette accoglieranno nel fine settimana a Londra il presidente ucraino, all'indomani del suo confronto con l'inquilino della Casa Bianca, per il summit in programma domenica sulla difesa comune.

BITCOIN

La criptovaluta di riferimento rimbalza a 85.000 dollari, +0,4%, dal -5% di ieri. Dal record di gennaio, il calo è del 22%.

I prezzi scendono e nessuno si fa avanti per comprare sulla debolezza perché “il sentiment sul mercato delle criptovalute è al minimo in questo momento, come dimostra il Crypto Fear and Greed Index, che è sceso da un livello di 55 (Neutrale) a 21 (Paura estrema) in meno di una settimana, scriveva ieri in una nota Simon Peters, crypto markets analyst di eToro.

Gli investitori scappano, o stanno a guardare perché “l'hack di Bybit di venerdì scorso ha scosso la fiducia”. Passando al grafico, “il Bitcoin ha resistito relativamente bene all'incertezza del mercato, fino a quando non è stato rotto il livello di 92.000 dollari, che era rimasto come supporto dal novembre 2024. Sospetto che questo abbia causato una cascata di liquidazioni di posizioni, aggiungendo ulteriore pressione al ribasso sul prezzo. Il passato ci insegna che il prezzo potrebbe ancora scendere da qui. In genere, nei mercati toro dei bitcoin si verificano ritracciamenti del 25-35% prima di trovare una base e iniziare la successiva fase di rialzo. Attualmente il prezzo è sceso del 20% rispetto al massimo storico di 109.300 dollari. Un ritracciamento del 35% porterebbe il prezzo a 70.000 dollari. Non dico che il prezzo scenderà sicuramente così tanto, ma è possibile".

TITOLI

Unicredit. La BCE sarebbe orientata ad approvare la richiesta di salire al 29,99% in Commerzbank già a marzo, secondo un'esclusiva Reuters.

Ferrari. Exor ha avviato la vendita di una partecipazione del 4% di Ferrari mediante Accelerated bookbuild offering a investitori istituzionali, da cui punta a incassare 3 miliardi di euro. Ferrari parteciperà all'Abb lanciata dalla holding della famiglia Agnelli acquistando fino al 10% di azioni offerte per massimo 300 milioni.

Eni chiude il quarto trimestre con un utile operativo di 1,7 miliardi di euro, il consensus era 2 miliardi. Il Cda ha deliberato la terza tranche dell'erogazione in luogo del dividendo 2024 di 0,25 euro per azione.

Leonardo. Il fondo saudita Pif tratta per investire nella divisione Aerostrutture, riporta Bloomberg.

Tim sta valutando il rinvio dell’assemblea annuale degli azionisti, attualmente prevista per il 10 aprile, hanno riferito a Reuters due fonti vicine alla situazione.

Pirelli sta preparando un piano per mitigare l’impatto dei dazi, con l'obiettivo di garantire i target di generazione di cassa e deleverage e la parte bassa della guidance sull'adjusted Ebit. Per il 2025 la società prevede un Ebit margin adjusted pari al 16% circa, leggermente più alto dello scorso anno.

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