Nvidia conferma: la corsa all’oro dell’AI continua


La società ha messo a segno risultati record grazie al boom della domanda di Intelligenza Artificiale generativa e prevede che questo trend proseguirà anche nei prossimi trimestri.


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Nvidia e l’onda dell’AI

“È iniziata la corsa per adottare l’Intelligenza Artificiale generativa”. Con queste parole il fondatore e CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha commentato i risultati della società produttrice di chip, particolarmente attesi per tutto il settore coinvolto nell’AI, confermando così che la nuova tecnologia ‘è qui per restare’.

“Una nuova era informatica è iniziata. Le aziende di tutto il mondo stanno passando dal calcolo generico al calcolo accelerato e all’intelligenza artificiale generativa”, ha aggiunto il manager.

L’entusiasmo mostrato da Huang è confermato anche dall’impatto della trimestrale di Nvidia sul mercato, non solo perché il titolo della società ha guadagnato oltre il 6% nell’afterhour e verso nuovi record storici, ma l’onda ha colpito sia i mercati asiatici che quelli europei.

In Giappone, Advantest era arrivato a guadagnare il 2%, evidenziandosi come miglior titolo nel Nikkei 225, al pari di TSMC, Baidu, Alibaba e Tencent in Cina, Samsung (+1,6%) e SK Hynix Inc (+4%) in Corea.

In Europa, l’apertura dei mercati vede subito protagoniste Eles (+4%), BE (+3%), AMS (+3%), ASML (+2%) e STMicroelectronics (+1%).

Il settore è in fermento anche in seguito all’annuncio del prossimo sbarco al Nyse di Arm Holdings, con quella che è destinata a diventare la più grande Ipo dell'anno negli Stati Uniti.

Trimestre record

Il secondo trimestre fiscale 2023 di Nvidia si è chiuso con 13,51 miliardi di dollari di ricavi, balzando dell’88% rispetto al primo periodo dell’anno grazie al boom della domanda per l’AI e del 101% se paragonato all’ano scorso e ben oltre le previsioni di Wall Street e degli analisti, ferme a 11,17 miliardi di dollari.

L’utile Gaap per azione è stato di 2,48 dollari, in rialzo del 202% rispetto al primo trimestre e dell'854% rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.

L'utile non-Gaap è arrivato a 2,70 dollari, in rialzo rispettivamente del 148% e del 429%, contro attese per 2,09 dollari.

L'attività di Data Center, che include la vendita dei chip A100 e H100 necessari per le applicazioni di intelligenza artificiale, come ChatGPT, ha registrato ricavi record per 10,32 miliardi di dollari, in rialzo del 141% rispetto al primo trimestre e del 171% rispetto a un anno prima.

Le previsioni

Per il terzo trimestre dell'anno fiscale 2024, Nvidia prevede ricavi per 16 miliardi di dollari, circa il 2% e oltre le previsioni di 12 miliardi, mentre i margini lordi GAAP e non GAAP sono visti rispettivamente del 71,5% e del 72,5%, più o meno 50 punti base.

Le spese operative GAAP e non GAAP sono previste rispettivamente a circa 2,95 miliardi di dollari e 2,00 miliardi di dollari, con gli altri ricavi e oneri GAAP e non GAAP che costituiranno un reddito di circa 100 milioni di dollari, esclusi utili e perdite derivanti da investimenti non affiliati.

Il produttore di chip ha anche svelato un ulteriore piano di riacquisto di azioni da 25 miliardi di dollari. Il buyback dovrebbe continuare durante quest’anno.

Non è finita qui

Huan ha dichiarato che si attende il proseguimento del boom dell’AI fino all’anno prossimo, pertanto aumenterà la produzione dei propri hardware, nonostante la società detenga un quasi monopolio sui sistemi di calcolo utilizzati per alimentare servizi come ChatGPT, il chatbot generativo di OpenAI.

“Abbiamo un'ottima visibilità per l'anno in corso e per il prossimo, e stiamo già pianificando l'infrastruttura di prossima generazione con le principali aziende di cloud computing e i costruttori di data center”, spiegava Huang agli investitori durante una conference call.

Il manager ha anche indicato i due elementi che stanno guidando la domanda di AI, ovvero il passaggio dai data center tradizionali, costruiti attorno ai processori centrali, a quelli costruiti attorno ai potenti chip di Nvidia, e l'uso crescente dei contenuti generati dai sistemi di intelligenza artificiale, dai contratti legali ai materiali di marketing.

“Queste due tendenze fondamentali sono alla base di tutto ciò che stiamo vedendo, e che osserviamo da un trimestre”, ha spiegato Huang all’agenzia Reuters, aggiungendo che, anche se “è difficile dire quanti trimestri ci aspettano, ma questo cambiamento fondamentale non finirà. Non durerà lo spazio di trimestre”.

Tagliati i costi

La scelta di Nvidia di lanciare un buyback sulle azioni di Nvidia, ai suoi record storici anche prima della diffusione della trimestrale, rilancia le scommesse che anche altre grandi aziende tecnologiche stanno facendo sull'AI, ma arriva mentre il multiplo prezzo-utili di Nvidia è sceso a circa 43 da 60 dopo che gli analisti hanno aggiornato le proprie stime sugli utili a maggio.Nel post-risultati, il broker Bernstein ribadiva il ‘buy’ sul titolo, con prezzo obiettivo aumentato da 467 a 675 dollari, sottolineando come Nvidia abbia previsto un taglio alle entrate di circa 16 miliardi, oltre le sue stime di 11,35 miliardi.

La corsa all’oro

“Questi risultati, sebbene impressionanti di per sé, hanno implicazioni più ampie per la ‘corsa all’oro’ dell’intelligenza artificiale”, secondo gli analisti di Wedbush Securities, definendo questo momento “più 1995 che 1999/2000”, riferendosi all'anno in cui è esploso l'interesse per Internet e agli anni in cui è scoppiata la bolla delle dot-com della fine del XX secolo.

Secondo le stime dell’International Data Corporation, la spesa per l’intelligenza artificiale crescerà in media del 27% ogni anno tra il 2022 e il 2026.

“Questo sviluppo è diverso da qualsiasi cosa abbiamo visto dai tempi di Internet nel 1995 e le ramificazioni stanno appena iniziando a diffondersi nel panorama dei consumatori e delle imprese”, hanno detto gli analisti di Wedbush in una nota.

“Consideriamo questi risultati e queste linee guida come un momento storico per il settore tecnologico che parla dell’ondata di spesa per l’intelligenza artificiale all’orizzonte nei prossimi anni”, ha affermato Daniel Ives di Wedbush, prevedendo che software, media digitali, grandi aziende tecnologiche e chip saranno i principali beneficiari di questa spesa.

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Codice: NVDA.US
Isin: US67066G1040
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