Nvidia la ‘Rocky Balboa’ dell’IA, secondo Ives di Wedbush

L’intelligenza artificiale come un ring dove gli atleti si sfidano con dritti e rovesci e l’ultimo colpo sferrato a Nvidia dalla concorrenza sarebbe stato più un colpo di avvertimento piuttosto che un ko. È l’opinione di Dan Ives, analisti di Wedbush Securities, definendo la società come la Rocky Balboa dell’IA che non deve temere la concorrenza di Google.

Nei giorni scorsi, indiscrezioni di stampa riportavano che Meta starebbe trattando con Alphabet per utilizzare nei suoi data center nel 2027 i chip di Google, noti come TPU, suggerendo che la società proprietaria del motore di ricerca più usato al mondo stia facendo progressi negli sforzi per competere con l'acceleratore di IA più venduto del settore. Il colpo veniva accusato da Nvidia che mercoledì 25 novembre chiudeva la seduta a Wall Street in calo del 2,59% (177,82 dollari), per poi riprendersi subito nella seduta successiva.

Nvidia “rimane la combattente con cui tutti si misurano”, spiega Ives, “quella che ancora detta il ritmo, quella su cui Wall Street continua a scommettere, quella che insiste di essere ben lontana dalla stanchezza dell'ultimo round. Anche una voce di concorrenza può far saltare miliardi di dollari. I concorrenti possono guardare il replay, ma il campione, almeno per ora, rimane il campione”.

"C'è un'azienda al mondo che è il fondamento della rivoluzione dell'intelligenza artificiale ed è Nvidia", ha scritto Ives, continuando a definire il CEO Jensen Huang "il padrino dell'intelligenza artificiale" con "la migliore posizione e prospettiva" sulla domanda aziendale. Secondo Ives, Nvidia è l'azienda che incassa i colpi e continua a dettare il passo. "La rivoluzione dell'intelligenza artificiale inizia e finisce oggi con Nvidia", ha scritto, "e questo non cambierà tanto presto sul fronte dei chip".

Per Ives, la rivoluzione dell’IA è saldamente radicata nella crescita della società guidata da Huang: “alla fine dei conti, è il mondo di Nvidia, tutti gli altri pagano l’affitto”.

L’analista prevede che l’attuale mercato rialzista della tecnologia ha ancora un notevole slancio e si protrarrà fino al 2026, con un o squilibrio impressionante tra domanda e offerta, sottolineando che per ogni chip Nvidia disponibile, c’è una domanda di dodici.

Con le scorte di Nvidia che, secondo quanto riferito, saranno esaurite fino al 2026, Ives sostiene che mettere in dubbio il dominio dell’azienda sia “una mossa sbagliata”, indipendentemente dai progressi compiuti da concorrenti come Advanced Micro Devices o dal programma TPU di Google.

Ives si mostra non preoccupato circa le decisioni della Federal Reserve sui tassi, definendo il contesto di mercato più ampio come “risk-on”.

Il ciclo rialzista attuale è longevo, spiega, utilizzando anche una metafora: se la festa dell’IA è iniziata alle 21:00, attualmente sono solo le 22:30 e i festeggiamenti dovrebbero continuare fino alle 4 del mattino.

Di conseguenza, ha consigliato agli investitori di prepararsi al raggiungimento dei 7.000 punti da parte dell’indice S&P 500 nelle prossime settimane.

Le azioni Nvidia sono aumentate del 30,33% da inizio anno, sovraperformando nettamente l’indice Nasdaq 100 che ha registrato un incremento del 20,32% nello stesso periodo.

Ives ha ribadito il suo price target di 230 sui prossimi 12 mesi per il titolo della società, con rating ‘outperform’.

Il consensus medio su Nvidia è intorno ai 250-257 dollari per i prossimi 12 mesi, con rating ‘strong buy’ da 37-39 analisti su 39-40 totali (1 hold, 1 sell). I target variano da un minimo di 100-155 a un massimo di 352 dollari, implicando un upside del 38%-43% dal prezzo attuale.

Recentemente, Citi ha fissato 270 dollari e Bank of America 275 dollari.